Isole pancreatiche ingegnerizzate contro il diabete di tipo 1

Ingegnerizzare isole pancreatiche artificiali per curare il diabete di tipo 1. Questo l’ obiettivo del progetto europeo Next  (‘Nano Engineering for Cross Tolerance:  new approach for bioengineered, vascularized, chimeric islet transplantation in non-immunosuppressed hosts’), che mira all’ ingegnerizzazione di isole pancreatiche capaci di sfuggire alla risposta immunitaria del paziente e che possano essere quindi trapiantate per curare il diabete di tipo 1 senza rischio di rigetto ed e’ coordinato da ricercatori Italiani.

Il progetto, della durata di 4 anni finanziato per 5 milioni di euro dalla Commissione europea nell’ ambito del settimo Programma Quadro, sara’ attuato infatti da un consorzio di ricerca europeo con il coordinamento scientifico di Explora Biotech, societa’ di biotecnologie i cui laboratori hanno sede al Parco Scientifico Vega  (Venezia), diretto dal Dr Francesco Serino, chirurgo vascolare del IDI di Roma. “Il diabete di tipo 1 e’caratterizzato dalla distruzione selettiva delle beta cellule pancreatiche responsabili della produzione di insulina, l’ ormone coinvolto nel controllo del livello ematico di glucosio. Attualmente il trattamento del diabete di tipo 1 prevede somministrazioni giornaliere di insulina ed un controllo costante dei livelli di glucosio”, ricordano da Explora Biotech.

Sebbene efficace, il trattamento farmacologico con insulina impatta sulla qualita’ della vita del paziente che vede la propria quotidianita’ scandita dai ritmi della terapia. Un’ alternativa efficace e’ il trapianto di cellule pancreatiche da donatore per ripristinare la produzione endogena di insulina nel paziente ricevente. Questa strategia pero’ si scontra con la risposta immunitaria del paziente, che porta al rigetto delle cellule del donatore. Obiettivo del progetto “e’ dunque lo sviluppo di isole pancreatiche artificiali incapsulate in una matrice nano-strutturata capace di proteggere le cellule dalla risposta immunitaria del paziente riducendo sostanzialmente il rischio di rigetto”.Il progetto Next “apre nuovi orizzonti per il trapianto di isole pancreatiche superando i limiti dei protocolli attualmente in uso, che prevedono l’ utilizzo di pesanti terapie di immunosoppressione per prevenire il rigetto”, spiega Serino. Le isole pancreatiche artificiali rappresentano un modello perfetto per studiare la risposta immunitaria ed il rigetto e i risultati potrebbero rivelarsi utili anche per altre tipologie di trapianto, aggiunge Anna Casu dell’ Ismett  (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione), coinvolta nel progetto.

Oltre ai partner italiani, il consorzio di ricerca annovera due tra i piu’ importanti laboratori di bio-ingegneria Europei:  il laboratorio di Biomateriali ed Ingegneria dei Tessuti dell’ Universita’

di Brighton  (GB) e il gruppo di chirurgia sperimentale dell’ Universita’ di Ginevra  (Svizzera), e due aziende europee attive nel campo delle biotecnologie quali AvantiCell Science  (GB) e Cellon  (Lussemburgo).

“Questo progetto rappresenta un ulteriore passo avanti per Explora nel settore della constructive biology  (biologia sintetica), un settore emergente della biologia che combina le scienze della vita con l’ ingegneria per costruire sistemi biologici nuovi, dalla cellula ai tessuti”, sottolinea Davide De Lucrezia, amministratore delegato di Explora Biotech. “Dal 2009 Explora ha adottato con convinzione un approccio costruttivo/sintetico per lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche che utilizzino in maniera nuova o piu’ intelligente cio’ che la natura ha sviluppato per disegnare e costruire nuovi sistemi biologici, come le isole pancreatiche artificiali del Next”, conclude De Lucrezia.

 

da ADNKronos SAlute