Il peso della gestione del diabete eguaglia le complicanze.

Una nuova ricerca sostiene che molti diabetici ritengono che il peso della responsabilità della gestione della propria patologia e il disagio delle iniezioni quotidiane di insulina compromettono la loro qualità di vita quanto le complicanze causate dal diabete.

“Un’importante minoranza di pazienti crede che la gestione della malattia abbia un impatto negativo significativo sulla qualità della vita, comparabile con le complicanze. Non immaginavamo che una porzione così grande di pazienti la pensasse così” ha detto l’autore principale di questo studio, il dr Elbert S. Huang, dell’Università di Chicago.

Un paziente diabetico normalmente prende più medicinali al giorno, inclusi due o tre pastiglie diverse per controllare la glicemia, uno o due per abbassare il colesterolo, due o più per ridurre la pressione e un’aspirina per prevenire l’ictus. Deve fare attività fisica ed attenersi ad una dieta rigida. Man mano che la malattia progredisce, le medicine aumentano, spesso includendo iniezioni di insulina.

Per studiare i disagi della gestione della malattia, il dr Huang e i suoi colleghi hanno intervistato 701 pazienti adulti diabetici in cura presso gli ambulatori dell’area di Chicago.
Ai pazienti è stato chiesto di classificare i benefici della terapia, nonchè l’impatto che le varie complicanze avevano sulla loro qualità di vita.

Come era possibile immaginare i pazienti erano molto preoccupati dalle complicanze come insufficienza renale, ictus, o cecità. Era un pò meno preoccupati dalle amputazioni e dai danni retinici, e ancora meno dall’angina, dalla neuropatia o dai danni renali.

I pazienti non sopportano la terapia intensiva, specialmente il controllo glicemico costante, con molteplici iniezioni di insulina quotidiane, quello che gli autori hanno definito “una cura comprensiva del diabete”.

Molti pazienti hanno giudicato sia le complicanze che la terapia un onere tremendo.

Tra il 12 e il 50% avrebbero preferito rinunciare ad anni di vita (da 8 a 10) pur di non vivere con le complicanze, mentre tra il 10 e il 18 % avrebbero rinunciato da 8 a 10 anni di vita pur di evitare la terapia.

“Questo ci dice che dobbiamo trovare maggiori e migliori mezzi per curare il diabete ed altre malattie croniche” ha detto Huang in un comunicato.

 

 

Fonte: Diabetes Care, ottobre 2007