Il Manifesto per “La Salute nelle città: bene comune”

Sin dal 1948, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come “…uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità”. Secondo questa lettura, il concetto di salute non si riferisce quindi alla mera sopravvivenza liberi da malattie, ma si amplia agli aspetti psicologici, alle condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, alla vita lavorativa, economica, sociale e culturale.

 

Settant’anni fa l’OMS invitava i governi ad adoperarsi responsabilmente, attraverso programmi di educazione alla salute, a promuovere uno stile di vita sano e a garantire ai cittadini un alto livello di benessere. Oggi pare emergere chiaramente un nuovo “attore protagonista”: la Città, quale promotrice di salute.

Infatti, la stessa organizzazione internazionale ha coniato il termine “healthy city”, che descrive una città conscia dell’importanza della salute come bene collettivo e che, quindi, mette in atto politiche sociali, culturali ed economiche chiare per tutelarla e migliorarla.

 

La salute non risulta essere più solo un “bene individuale”, ma un “bene comune”, che chiama tutti i cittadini all’etica e all’osservanza delle regole di convivenza civile, a comportamenti virtuosi basati sul rispetto reciproco. La salute come “bene comune” è dunque un obiettivo da perseguire sia da parte dei cittadini, sia dei sindaci e degli amministratori locali perché la salute della collettività deve essere considerata un investimento e non un costo.

 

La Città può rappresentare una grande opportunità, grazie all’integrazione tra servizi sanitari, servizi sociali, servizi culturali e ricreativi, contribuendo a garantire il futuro della sostenibilità dei sistemi sanitari nel mondo. Infatti, l’aumento a livello globale dell’incidenza di malattie non trasmissibili, quali il diabete e l’obesità, sono da attribuire ai maggiori livelli di inurbamento, evoluzione e innovazione tecnologica, causa di stili di vita più sedentari e di diete non salutari, oltre che favorenti una maggiore aspettativa di vita e conseguentemente l’invecchiamento della popolazione.

 

Vivere in un’area urbana, e ancora di più in una megalopoli, si accompagna a cambiamenti sostanziali degli stili di vita rispetto al passato; cambiano le abitudini, cambia il modo di vivere, i lavori sono sempre più sedentari, l’attività fisica diminuisce. Fattori sociali culturali che rappresentano un potente volano per obesità e diabete.

 

Si stima che nei prossimi decenni la popolazione urbana rappresenterà il 70% della popolazione globale.

In Italia, oggi il 37% della popolazione risiede nelle 14 Città Metropolitane e il tema della salute sta diventando una priorità di azione amministrativa da parte dei Sindaci.

 

L’inurbamento, l’urbanizzazione e la configurazione attuale delle città offrono, tuttavia, per la salute pubblica e individuale, tanti rischi quante opportunità. Se le città sono pianificate, organizzate bene e amministrate coscientemente, le opportunità possono superare i rischi.

 

Per individuare, comprendere e risolvere i fattori potenzialmente più critici è necessario effettuare un’analisi dei determinanti sociali, economici e ambientali e dei fattori di rischio che hanno un impatto sulla  salute. Il rapporto tra salute, qualità della vita e ambiente è ormai un tema di centrale interesse per le scienze sociali, ambientali e mediche.

 

Peraltro, già la 1° Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute, riunita a Ottawa il 21 novembre 1986, invitava i vari livelli di governo (sovranazionale, nazionale, territoriale) ad intervenire a supporto di strategie e programmi di promozione della salute nei diversi paesi, nella consapevolezza che la promozione della salute richiede un’azione coordinata da parte di tutti i soggetti coinvolti e non solo dei sistemi sanitari.

 

Nasce Health City Think Tank

Health City Think Tank è uno spazio di studio, approfondimento e confronto in cui affrontare i temi relativi ai determinati della salute nelle città. L’obiettivo che si pone è di offrire alle Istituzioni e alle Amministrazioni locali un luogo e uno spunto di riflessione per il dibattito pubblico da poter trasformare in proposte concrete di policy, consentendo così alle città del mondo di aiutare le popolazioni ad adottare stili di vita che li rendano meno vulnerabili al diabete e all’obesità.

Il Think Tank ha costituito un Data Analysis Board formato da esperti di diverse provenienze e trasversali alle varie discipline, incaricato di discutere il primo Manifesto per “La Salute nelle città: bene comune”. Gli approfondimenti di Health City Think Tank riguardano la globalizzazione della salute, i determinanti della salute nelle città metropolitane e nelle grandi città, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità, il rapporto tra urbanizzazione e salute. Le prospettive di studio e approfondimento di Health City Think Tank riguardano l’analisi del contesto economico-sanitario, sociologico, clinico-epidemiologico e politico-sanitario. Ne fanno parte esperti indicati da Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, Istat, Censis e molte altre organizzazioni.

 

Il “Manifesto”

Il Manifesto delinea i punti chiave che possono guidare le città a studiare ed approfondire i determinanti della salute nei propri contesti urbani e a fare leva su di essi per escogitare strategie per migliorare gli stili di vita e lo stato di salute del cittadino. Ogni punto del Manifesto contiene le azioni prioritarie per il raggiungimento di questo obiettivo, promuovendo, a partire dall’esperienza internazionale, partenariati pubblico–privato per l’attuazione di progetti di studio sull’impatto dei determinanti di salute nei contesti urbani.