I diabetici in Italia. Tutti i dati dell’Osservatorio ARNO 2012

Oltre alla voce della spesa, sono molti i dati rilevati dall’Osservatorio ARNO. Ecco i più interessanti:

Quanti sono i diabetici. Fra questi 11 milioni di cittadini di tutte le età ben 688.136 risultavano essere diabetici nel 2012 in quanto assumevano farmaci anti-diabetici e/o avevano un’esenzione ticket per diabete e/o avevano avuto un codice relativo al diabete nella scheda di dimissione di un ricovero ospedaliero. La prevalenza del diabete era quindi del 6.2%, un valore del 70% superiore rispettoa quello rilevato con lo stesso metodo nello stesso Osservatorio ARNO nel 1997 e del 140% più alto rispetto a quello osservato in vari studi epidemiologici italiani condotti a metà degli anni ottanta.
Questo dato, estrapolato all’intera Italia, indica che nel nostro Paese in questo momento vivono non meno di 3.750.000 diabetici. La stima è prudente perché non considera i diabetici che non hanno ricevuto alcuna cura o prestazione dal SSN, non hanno richiesto un’esenzione per malattia e non sono mai stati ricoverati nel 2012 o, se lo sono stati, il diabete non era menzionato nella loro scheda di dimissione ospedaliera. Inoltre, si stima che in Italia esista un diabetico non diagnosticato ogni 2-3 diabetici noti. Il numero di italiani che hanno a che fare col diabete potrebbe dunque essere molto maggiore. Da vari studi epidemiologici sappiamo che dal 90 al 95% dei casi di diabete consistono in diabete tipo 2.

Età. Considerando solo i diabetici noti e tracciati dal SSN perché ne hanno usufruito nel 2012, i dati di ARNO mostrano che il 65% di loro ha un’età pari o superiore a 65 anni e 1 su 5 ha età superiore a 80 anni. Meno del 3% dei diabetici ha un’età inferiore a 35 anni.
In questi casi si tratta prevalentemente di diabete tipo 1, la varietà per la quale la terapia insulinica è assolutamente necessaria per la sopravvivenza.

Trattamento. Nell’83% dei casi i diabetici dell’Osservatorio ARNO sono trattati con uno o più farmaci per controllare l’iperglicemia e in questo caso si tratta di metformina, da sola o in combinazione con altri farmaci, nel 75% dei casi, coerentemente con le attuali linee guida che considerano questo farmaco il primo da usare per trattare il diabete tipo 2. La terapia antidiabetica consiste in insulina in quasi il 30% dei casi (in gran parte diabetici tipo 2 in fase avanzata di malattia). Da notare che i farmaci orali che sono associati al rischio di causare ipoglicemia (sulfoniluree e glinidi) sono ancora largamente utilizzati (45% dei casi) nonostante le linee guida li sconsiglino in molte circostanze, soprattutto nell’anziano e nel soggetto fragile con comorbidità. I farmaci alternativi alle sulfoniluree e alle glinidi proposti in questi ultimi 10 anni con varie motivazioni cliniche, fra cui l’assente rischio di ipoglicemia, sono usati solo dal 3%, 5% e 9% dei soggetti, rispettivamente per acarbosio, glitazoni e incretine (orali oppure iniettabili). La spesa per i farmaci anti-diabetici nel 2012 è stata di € 178 per paziente e rappresenta il 7% della spesa totale per la gestione del diabete e il 23% della spesa per farmaci. Valutando i farmaci nel loro complesso, colpisce il fatto che quasi tutti i diabetici (93%) assumano un farmaco rimborsato dal SSN e che il numero medio di confezioni di farmaci che vengono prescritte ogni anno ad un diabetico italiano sia più che doppio rispetto a quelle prescritte ad un non diabetico (68 contro 32 confezioni). Fra le 10
classi di farmaci più frequentemente prescritti sono da menzionare quella dei farmaci per il sistema cardiovascolare (soprattutto antiipertensivi), consumati dal 72% dei diabetici (+43% rispetto ai non diabetici di pari sesso ed età), degli antibiotici (+50%), dei farmaci per la dislipidemia (+153%), degli antiaggreganti come l’Aspirina (+93%), degli antitrombotici (+45%). E’ di rimarcare che quasi tutti i farmaci, anche quelli non menzionati in precedenza, sono prescritti in misura maggiore nei diabetici rispetto ai non diabetici. Non sorprendentemente, quindi, la spesa per i farmaci (inclusi gli anti-diabetici) è più che doppia (+119%) nei diabetici rispetto ai non diabetici (€ 770 contro € 351 nel 2012). Questa spesa (solo per il 23% attribuibile ai farmaci anti-diabetici) rappresenta il 31% della spesa complessiva per il diabete nel 2012.

Visite e esami. I diabetici ricevono molte più prescrizioni di esami di laboratorio e strumentali e visite mediche rispetto ai non diabetici (una media di 32.6 per anno rispetto a 18.7). In tale ambito, tuttavia, è preoccupante notare che nel 2012 circa il 25% dei diabetici non ha fatto alcun esame di laboratorio e il 28% non ha fatto alcuna visita specialistica (diabetologica, oculistica, ecc.). Numeri che documentano un follow up non ottimale. D’altro canto una pubblicazione recente basata sui dati dell’Osservatorio ARNO Diabete 2010 aveva mostrato che esami che dovrebbero essere eseguiti almeno una volta all’anno come la creatinina e la albuminuria erano state prescritte solo nel 59% e nel 27% dei casi, rispettivamente, e che valutazioni che dovrebbero avere una frequenza almeno biennale, come ECG e visita oculista, erano state prescritte solo nel 25% e nell’11% dei casi, rispettivamente. La spesa per queste prescrizioni resta comunque del 56% superiore nel diabetico rispetto al non diabetico (€ 377 contro € 241 nel 2012). Questa spesa rappresenta il 15% della spesa complessiva per il diabete nell’anno 2012.

Ospedalizzazione. I tassi di ospedalizzazione sono circa doppi nel diabetico che nel soggetto non diabetico (333 contro 172 per mille persone anno) e i ricoveri nei diabetici durano di più (in media 10.7 contro 9.0 giorni) e vengono valorizzati/pagati di più (in media € 3975 contro € 3762). Rispetto ai non diabetici le persone con diabete sono più frequentemente ricoverati in più di una circostanza all’anno (1.6 contro 1.4 volte). Il rischio di ospedalizzazione è aumentato nel diabetico rispetto al non diabetico di pari sesso ed età per quasi tutte le cause: scompenso cardiaco +263%, malattie polmonari esclusa la polmonite +259%, infarto del miocardio +172%, polmonite + 170%, frattura del femore +47%, colelitiasi +31%). Da notare che in un anno circa 5 diabetici su 100 vengono ricoverati per malattie cardiovascolari (circa 1.5 su 100 fra i non diabetici) e che circa il 20% dei ricoveri nei diabetici è legato ad una malattia cardiovascolare (circa il 10% nei non diabetici). Anche la spesa per ricoveri è quindi decisamente più alta nei diabetici nel loro complesso (includendo cioè anche i non ricoverati): € 1364 nei diabetici contro € 670 nei non diabetici (+104%). Questa somma rappresentava il 54% della spesa complessiva per il diabete nel 2012.

 

 

da quotidianosanità.it