Funivie di carta

Caro Babbo Natale 
Dopo circa 80.000 buchi tra iniezioni e stick ho deciso di scriverti di nuovo una lettera. La tematica che sto per affrontare dovresti conoscerla molto bene visto che dalle tue parti il DIABETE di Tipo 1 è considerato come una vera e propria specialità della casa. Quello che desiderei per il 2014 è un bene immateriale che non posso né voglio nominare per scaramanzia, in compenso ti darò una serie di indizi:
1) la prima delle due parole termina con “ura”;
2) ora escluderò altri 4 termini legati al diabete che sono già anche troppo presenti nella mia vita quindi per favore non regalarmeli di nuovo: paURA, tortURA, rottURA e puntURA.
3) un’armatURA magari mi farebbe comodo in modo da evitare altri attacchi (stavolta non autoimmuni) dall’esterno, una cintURA forse sarebbe l’ideale per legare, strangolare e abbandonare il diabete in un SITO isolato, una vettURA utile per investirlo in dirittURA d’arrivo in modo che ci lasci addirittURA le PENNE! Purtroppo però nessuna delle parole di questa sequenza di rime può soddisfare il mio desiderio più grande perché questa malattia ad oggi è sia invisibile che invincibile.
4) Così voglio lasciarti un ultimo indizio per guidarti verso la soluzione in modo che tu possa una volta per tutte decifrare la mia richiesta: dato che amo la neve e le montagne (tranne quelle “russe”) il mio desiderio lo trovi espresso in due parole anagrammate dentro le “FUNIVIE DI CARTA”!
Mi raccomando, cerca di fare il possibile per farmi trovare CHO la notte di Natale sopra il mio tavolo in legno DI ABETE!
Alessandro

 

 

 

di Alessandro Cecconi