Diabete tipo 2, ancora non verificati i benefici della vitamina D

Le evidenze a favore di un effetto benefico della supplementazione con vitamina D sull’iperglicemia, la secrezione delle cellule beta o la sensibilità all’insulina nei pazienti con diabete di tipo 2 sono ancora insufficienti, stando ai risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Diabetes and Metabolic Disorders.

In una review di 17 studi controllati randomizzati e sette studi longitudinali, gli autori (coordinati da Nisha Nigil Haroon, dell’Università di Toronto) non hanno trovato un reale supporto alle affermazioni di miglioramenti su questo fronte offerti dagli integratori e hanno invocato l’esecuzione di ulteriori indagini.

“Il ruolo patogenetico e terapeutico della vitamina D nel metabolismo del glucosio non è ancora chiaro”, scrivono i ricercatori. “Sono necessari su quest’argomento studi sperimentali, così come su studi clinici randomizzati e controllati su larga scala con un buon disegno, una supplementazione ottimale di vitamina D e un follow-up a lungo termine”.

Per arrivare a tali conclusioni, i ricercatori hanno effettuato una ricerca per parole chiave in Medline e PubMed, cercando tutte gli studi longitudinali con un follow-up minimo di un mese in cui si fosse valutato l’effetto della supplementazione di vitamina D sul controllo glicemico, la resistenza all’insulina e la disfunzione beta-cellulare nei pazienti con diabete.

I risultati dei vari studi a breve termine nei quali i pazienti sono stati seguiti per un periodo massimo di 3 mesi, scrivono gli autori, suggeriscono che la supplementazione con vitamina D influenza positivamente il controllo glicemico e i parametri metabolici, tra cui la resistenza all’insulina e la disfunzione delle cellule beta; tuttavia, la bassa qualità metodologica di tali studi rende le evidenze deboli.

Negli studi più lunghi, in cui i pazienti sono stati seguiti per più di 3 mesi, non è stato osservato nessun effetto significativo sui valori di emoglobina glicata (HbA1c), sulla funzione delle cellule beta o sull’insulino-resistenza; in questo caso, riferiscono i ricercatori, le metodologie, i criteri di inclusione, le modalità di supplementazione la durata del follow-up degli studi variavano molto da studio a studio.

“La nostra revisione sistematica sottolinea la necessità di fare ulteriori studi, dato che sia la carenza di vitamina D sia il diabete sono condizioni che destano enorme preoccupazione sul piano della salute pubblica in tutto il mondo” concludono, quindi, i ricercatori.

N.N. Haroon, et al. Effect of vitamin D supplementation on glycemic control in patients with type 2 diabetes: a systematic review of interventional studies. J Diabetes Metab Disord. 2015;doi.10.1186/s40200-015-0130-9.
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da PHARMASTAR