Diabete: dieci cosa da ricordare

Ecco il decalogo per gestire il diabete curato da Enzo Bonora, Presidente dalla Società italiana di diabetologia. 

Consapevolezza. Il diabete non impedisce di condurre una vita normale. Ma non può essere considerato un semplice fastidio o una malattia banale. E’ una malattia potenzialmente grave che richiede grande consapevolezza e massima applicazione.

Alimentazione. Non esistono alimenti vietati alla persona con diabete. Alcuni cibi vanno però consumati con moderazione. I cibi e le bevande che contengono zucchero possono far salire molto la glicemia, ma piccole quantità non sono tassativamente vietate. E i dolcificanti probabilmente fanno più male che bene.

Peso corporeo. Il controllo del peso corporeo è essenziale per il buon compenso del diabete. Per rimanere in forma (o ritrovare il peso forma) non serve adottare diete drastiche (o strane), impossibili da seguire per tutta la vita. Meglio seguire una dieta ragionevole che si basi su pochi accorgimenti da applicare con regolarità: un po’ meno pasta, un po’ meno pane, pesce e legumi come alternativa alla carne, poco formaggio e pochi salumi, molta verdura, sempre la frutta, pochissimi dolci, un bicchiere di buon vino.

Attività fisica.
Ne basta poca, ma tutti i giorni. Una costante attività fisica è uno strumento terapeutico essenziale nel diabete. Ne basta poca, quella che quasi tutti possono fare senza difficoltà particolari e senza spendere soldi: camminare mezz’ora, un’ora, meglio a passo un po’ rapido. Ma se non si riesce a camminare veloci, va bene lo stesso. Basta andare. Tutti i giorni.

Piede. E’ il ‘tallone d’Achille” della persona con diabete. Può essere fonte di problemi molto grandi. Per questo bisogna avere molta cura dei piedi e se compaiono lesioni, anche minime, è bene rivolgersi subito a personale sanitario (medici, infermieri, podologi) con specifica competenza per questi problemi. Il ‘fai da te’ con i problemi dei piedi è pericolosissimo.

Medicine. I farmaci vanno assunti con regolarità e al momento giusto. Saltarli o prenderli nei modi e nei tempi sbagliati significa darla vinta al diabete.

Autocontrollo glicemico. Tutte le persone con il diabete devono imparare a controllarsi la glicemia. Le misurazioni vanno fatte in momenti diversi della giornata – a casa o fuori – secondo quanto consigliato dal medico, e vanno registrate e mostrate a chi cura il diabete.
Esami. I controlli non vanno trascurati. Altrimenti possono insorgere problemi, anche molto gravi. Per tenere sotto controllo il diabete e le sue complicanze è bene controllare periodicamente esami di laboratorio (es. emoglobina glicata) e strumentali (es. elettrocardiogramma).

Lavoro di squadra. Il diabete non può essere curato da un solo medico ma richiede il lavoro di una grande squadra. Il capitano della squadra è la persona con il diabete.

Visite mediche. Anche se il capitano della squadra è la persona con diabete, da soli non si può vincere la partita. E’ bene consultare spesso il medico di famiglia e il team diabetologico (medico, infermiere, dietista, ecc.). Le visite dedicate al diabete, incluse quelle dal medico di famiglia, possono andare da un minimo di 3-4 ad un massimo di 8-10 volte all’anno ma al giorno d’oggi possono essere integrate con contatti telematici. Il team a volte si allarga ad altri specialisti (es. cardiologo, oculista, nefrologo, neurologo, ecc.).

 

 

da quotidianosanità.it