Ordine Psicologi Lazio: “Possiamo contribuire a migliore aderenza terapia pazienti”

“Circa 3,7 milioni di italiani hanno una diagnosi di diabete, oltre un milione quelli che non sanno di esserne affetti. La spesa annua sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale per la gestione del diabete è di circa 12 miliardi di euro, ovvero l’11% del fondo del Ssn. Il 90% di questi costi sono destinati alla gestione di complicanze e comorbilità. La presenza di uno psicologo in equipe concorrerebbe invece ad aumentare l’’adherence’ del paziente diabetico alla terapia e – di conseguenza – abbatterebbe in modo significativo i costi a carico del Ssn: l’Ordine degli Psicologi del Lazio sta per lanciare un progetto sperimentale, in collaborazione con medici diabetologi, imperniato proprio su questa ipotesi scientifica e finalizzato anche a quantificare l’impatto economico. E si parla di decine di milioni di euro l’anno di risparmio”. Lo dichiara in una nota il Presidente dell’Ordine Psicologi del Lazio, Nicola Piccinini, riguardo alla giornata mondiale del diabete e alle iniziative che l’albo regionale ha intenzione di assumere in quest’ambito. 

“Il diabete è una malattia cronica che rivoluziona la quotidianità del paziente: farmaci a orari precisi, somministrazione dell’insulina, alimentazione, visite mediche e analisi di controllo periodiche, sorveglianza giornaliera della glicemia ed altro ancora. E’ un carico terapeutico stressante e impegnativo – prosegue Mara Lastretti, PhD Student del policlinico Umberto I e membro del coordinamento che sta ultimando la proposta progettuale dell’Ordine Psicologi del Lazio -. Per questo stiamo lavorando a un progetto che intervenga sulla elaborazione e accettazione emotiva della condizione di diabetico”, continua Lastretti “ovvero dei presupposti necessari a mantenere in atto tutte le modifiche comportamentali che la patologia richiede: ipotizziamo che un intervento psicologico possa influire positivamente su questo processo e quindi sull’aderenza al trattamento medico”.
“L’obiettivo finale – conclude Lastretti – è poter valutare se un trattamento psicologico di gruppo, finalizzato all’accettazione della condizione di diabetico, produca una maggiore capacità di controllo, e dunque una maggiore aderenza al trattamento medico da parte dei pazienti diabetici. E in ultima istanza, come effetto di sistema, anche una riduzione della spesa sanitaria relativa”.

 

 

da quotidianosanità.it