Diabete di tipo 1. Medtronic, JDRF e HCT si alleano. In campo 17 mln di dollari

Sarà una collaborazione da 17 milioni di dollari, quella che vedrà Medtronic collaborare con Juvenile Diabetes Research Foundation (JDRF) e Fondazione Helmsley Charitable Trust (HCT). Il progetto? Si chiama Sensor Initiative e riguarda lo sviluppo di nuove tecniche di monitoraggio per tutti i pazienti di diabete, ma soprattutto per quelli affetti dal tipo 1. L’azienda e i due enti benefici voglio infatti ottimizzare i sistemi integrati di gestione dell’insulina e monitoraggio della glicemia, con l’obiettivo di arrivare a una futura generazione di sistemi di pancreas artificiale, uno dei principali ambiti di sviluppo di Medtronic.

In particolare, l’obiettivo della partnership sarebbe quello di accelerare lo sviluppo di un nuovo sensore “a doppio feedback”, ovvero che abbini due distinte tecnologie di rilevamento in un solo dispositivo per il monitoraggio continuo della glicemia: un sensore elettrochimico – denominato sensore a glucosio ossidasi (GOX) e che adotta la tecnologia più comune nei sistemi di monitoraggio continuo della glicemia oggi disponibili – e uno ottico, per fornire valori glicemici più corretti. La ridondanza dei due sensori, che sfrutteranno tecnologie di misurazione distinte, permetterà il controllo reciproco e garantirà sicurezza e affidabilità alla rilevazione della glicemia, aprendo la strada al sistema di pancreas artificiale. “Da tempo sappiamo che una tecnologia dei sensori corretta e attendibile è necessaria per la realizzazione del pancreas artificiale. I sensori glicemici “ridondanti” o a “doppio feedback” che verranno sviluppati porteranno a progressi più rapidi in tale direzione”, ha dichiarato Jeffrey Brewer, Presidente e Chief Executive Officer della JDRF. “Siamo felici, attraverso la “Sensor Initiative”, di innalzare il livello della nostra già lunga e consolidata collaborazione con Medtronic, che potrà migliorare la qualità di vita delle persone con diabete.”

Ma come funzionerà l’apparecchio? I device CGM forniscono in tempo reale sia un’immagine “istantanea” del livello di glucosio nel sangue del paziente diabetico, sia informazioni sulla tendenza e velocità delle oscillazioni della glicemia. Il dispositivo, infatti, avverte quando si verificano eccessive escursioni glicemiche. Gli studi più importanti della JDRF hanno mostrato che l’utilizzo del monitoraggio continuo della glicemia può migliorare in modo significativo il controllo del diabete e diminuire, se usato regolarmente, la frequenza di ipo o iperglicemie. Questi sensori fanno oggi parte dei sistemi di pancreas artificiale, che renderanno la somministrazione d’insulina quasi automatica. Nel futuro, i sistemi di pancreas artificiale automatizzati, che ripristinano livelli non patologici di glucosio nel sangue richiederanno sensori avanzati, più precisi e con maggiore capacità di rilevamento degli errori. Medtronic ha già sviluppato Paradigm Veo, il primo sistema integrato di seconda generazione ad ansa semichiusa che sospende automaticamente la somministrazione d’insulina se il valore del sensore della glicemia è uguale o inferiore a una soglia minima impostata per l’ipoglicemia. Ma l’importante collaborazione potrebbe riserbare ulteriori miglioramenti. “Quello odierno è un altro importante passo avanti, nella partnership con la JDRF -Helmsley Charitable Trust, che parte dall’obiettivo di innovare ulteriormente la tecnologia di monitoraggio continuo della glicemia per arrivare ai sistemi di pancreas artificiale. Percorso iniziato diversi anni fa con le ricerche della JDRF sul monitoraggio continuo della glicemia e proseguito oggi con numerosi nuovi studi”, ha dichiarato Katie Szyman, Presidente Esecutivo della Divisione Diabete di Medtronic. “Siamo, inoltre, molto contenti di poter presentare la tecnologia “optical based” di rilevamento del glucosio, acquisita alcuni anni orsono. Migliorare la precisione e l’affidabilità del sensore, priorità per entrambe le organizzazioni, consentirà alle persone con diabete di vivere più a lungo e in miglior salute”.

Una tecnologia che potrebbe dunque rendere meno pesanti i disagi della malattia e migliorare la qualità di vita delle persone affette da diabete di tipo 1, come spiega anche David Panzirer, Trustee della Helmsley Charitable Trust: “Questa collaborazione, che offre l’opportunità di accelerare lo sviluppo di strumenti più accurati ed efficaci per la gestione quotidiana della terapia insulinica, realizza entrambi gli obiettivi”.

 

da Quotidianosanità.it