Contare i carboidrati

Sui social si leggono spesso post nei quali si mostrano foto di glicemie molto alte lamentandosi del fatto che la glicemia fa quello che vuole.
E mi è tornato spesso in mente il mio atteggiamento di un pò di anni fa: facevo insulina a spanne, basandomi sulle dosi abituali che modificavo ‘a naso’, senza contare i carboidrati.
Convinta del fatto che tanto, qualunque cosa io facessi, la glicemia seguiva una strada diversa dalla mia.
Poi ho scoperto che non è così.
Tranne casi o situazioni particolari, conoscere la corretta quantità di insulina da assumere in rapporto a quello che si mangia, fa una DIFFERENZA ENORME.
Magari il risultato non sarà perfetto.
Ma senza questi conteggi sarebbe molto molto peggio.
Non è semplice contare i carboidrati all’inizio, ma continuando si diventa sempre più pratici.
E dopo non se ne può più fare a meno.
Perché farlo dà potere su uno dei fattori che condiziona maggiormente la glicemia: il quantitativo di insulina che facciamo rispetto al cibo assunto.
E anche quando va male, perché capita eccome, si osservano i risultati da un’altra prospettiva.
Sapere che l’insulina assunta è corretta rispetto al cibo, elimina un grande fattore di confondimento.
Quindi si può ragionare sugli altri eventuali fattori che possono aver influenzato i risultati.
Ormoni?
Cattivo assorbimento?
Attività fisica?
Malattia?
Giornata indecifrabile? Anche questo capita. E a volte tocca prenderne atto.

Ma se si conosce il proprio Fattore di Sensibilità Insulinica (che si calcola insieme al diabetologo) anche correggere le iperglicemie diventa più semplice, evitando il rischio di ipoglicemie successive.
Con i noti grafici a montagne russe.
Se non si fa lo sforzo di imparare a contare, è quasi come se si usasse solo a metà il potenziale dell’insulina.
Questa malattia ci impone di diventare attivamente protagonisti nella gestione.
Il diabetologo, anche quello più bravo del mondo, non potrà certo stare con noi 24 ore su 24 a contarci i carboidrati di ogni pasto, a farci fare uno spuntino prima di fare i mestieri in casa o una passeggiata, ecc.
È compito nostro.
Noi siamo i protagonisti.
Noi abbiamo un grande potere.
Noi possiamo fare tanto.
Per alcuni i risultati saranno perfetti e per altri no, per altri ancora appena discreti.
Le variabili restano moltissime.
Di una cosa però sono assolutamente certa: senza contare i carboidrati, a chiunque di noi andrebbe molto molto peggio.
Dr Carolina Squarcio
Dietista