Bambini con diabete, più facile a scuola controllare e curare la glicemia

Basta un po’ di zucchero e la pillola va giù. Sì, proprio come cantava Mary Poppins, a volte basta un po’ di zucchero per aiutare un bambino con diabete in difficoltà a scuola. Ma anche quello che appare un gesto così semplice era diventato uno scoglio insormontabile. Dopo 16 mesi, la Regione Lazio è riuscita a superare tutte le difficoltà, scrivere una delibera e approvarla. «Siamo soddisfatti – spiega Raffaella Sommacal, presidente dell’Associazione diabete infantile e giovanile del Lazio, Bruno Vincenti, presidente dell’associazione giovani diabetici di Viterbo – perché è stato compreso un problema grande risolvibile con poco. Anzi, solo con un po’ di buonsenso. Le linee guida approvate dalla Regione contengono ciò che noi genitori chiedevamo da anni: una reale assistenza dei nostri bambini a scuola. Il documento prevede in maniera chiara e puntuale, quali figure e con quali modalità deve essere gestita la patologia nel luogo dove il bambino trascorre gran parte del tempo».Il problema a scuola. Il problema dei bambini che frequentano la scuola è quello del controllo della glicemia, dell’intervento d’urgenza con la somministrazione di un po’ di zucchero nei casi di crisi ipoglicemiche e l’uso dell’insulina a pranzo. Un problema che viene superato già in terza elementare quando i piccoli scolari conoscono i numeri e cominciano a gestire da soli sia il controllo della glicemia che la somministrazione dell’insulina. Nelle scuole, tra libri e quaderni, la burocrazia frenava qualsiasi tipo di approccio. «Le maestre hanno ora la competenza di assistenza del bambino diabetico ed eventualmente anche del controllo della glicemia che è un atto non invasivo. Inoltre in caso di ipoglicemia dovrà somministrare un po’ di zucchero – aggiungo i due presidenti -. Infine il dirigente scolastico dovrà cercare all’interno dell’istituto le persone disponibili alla somministrazione dell’insulina e se non ci fosse nessuno dovrà prendere accordi con la Asl per farsi aiutare da un infermiere. Ci sono purtroppo ancora direttori che precludono inserimento scolastico ai bambini diabetici, ora dovrebbe essere più semplice garantire l’istruzione e il controllo».Casi in aumento. Il numero dei bambini affetti da diabete è in continuo e preoccupante aumento, il trend per i prossimi anni lo è ancor più. Nel Lazio è stimato che sono almeno 1.500 i pazienti insulino-dipendenti con meno di 18 anni. I dati dell’incidenza dei casi di diabete di tipo 1 nella popolazione di Roma e del Lazio nel periodo 2004-2009, nella fascia di età fino a 14 anni, ci indica 15,68 nuovi casi all’anno ogni 100.000 abitanti, contro 7,9 e 8,8 rispettivamente negli anni 1989-1993 e 1990-1999 con un picco massimo di incidenza osservato nella fascia d’età 5–9 anni.

di Marco Giovannelli

da Il Messaggero.it