Aumenta l’uso degli SGLT2 inibitori nei diabetici con malattia renale diabetica

I dati sulla prescrizione negli Stati Uniti relativi a 160mila adulti con diabete di tipo 2 e malattia renale diabetica hanno mostrato un notevole aumento delle nuove prescrizioni soprattutto per gli SGLT2 inibitori, seguiti dai GLP-1 agonisti, con livelli di utilizzo durante il primo trimestre del 2020 molto vicini a quelli di agenti più tradizionali come metformina e insulina. L’analisi è stata pubblicata sulla rivista Diabetes Care.

Durante i primi 3 mesi del 2020, la prescrizione di un inibitore SGLT2 ha costituito il 13% di tutti i nuovi inizi di un farmaco antidiabetico tra gli adulti con diabete di tipo 2 e malattia renale diabetica (DKD), 17% per i GLP-1 agonisti, 19% per metformina, 16% per le sulfoniluree, 15% per le insuline, 14% per i tiazolidinedioni e 6% per gli inibitori della DPP-4, le sette classi di farmaci esaminate nello studio.

Aumenti attesi
«Il recente aumento delle prescrizioni di inibitori SGLT2 e GLP-1 agonisti in questi pazienti era quello che ci aspettavamo, considerate le evidenze per entrambe le classi nel rallentare la progressione della DKD» ha dichiarato l’autore senior Julie Paik, nefrologo e farmacoepidemiologo presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston.

Questi farmaci in origine erano commercializzati come agenti ipoglicemizzanti ed è solo dal 2019, con la pubblicazione di studi che hanno mostrato gli importanti benefici renali di canagliflozin (CREDENCE) e dapagliflozin (DAPA-CKD), che le evidenze sono diventate davvero convincenti per gli inibitori SGLT2. Ne sono risultate nuove indicazioni di protezione renale approvate dalla Fda» ha osservato.

Nel 2017 erano emerse evidenze di protezione renale anche per liraglutide (LEADER) e dulaglutide (AWARD-7), ma nessuno dei due farmaci ha ricevuto un’indicazione renale. Nel corso del 2020 le linee guida per la gestione dei pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica della Kidney Disease: Improving Global Outcomes avevano identificato gli inibitori SGLT2 come opzioni di alto livello, insieme alla metformina, per il trattamento di questi pazienti, con i GLP-1 agonisti come terza classe da aggiungere nei pazienti che richiedono un controllo glicemico aggiuntivo.

Ulteriori analisi condotte nello studio hanno mostrato quali specialisti hanno prescritto questi farmaci tra il 2013 e il 2020. In sette anni circa il 70% delle prescrizioni per SGLT2 inibitori o GLP-1 agonisti provenivano da medici di medicina interna, seguiti da circa il 20% dagli endocrinologi. Le prescrizioni dei nefrologi, così come dei cardiologi, si aggiravano intorno al 5% per entrambe le classi, ma sembrano destinate a salire sulla base delle indicazioni aggiunte di recente e delle nuove raccomandazioni terapeutiche.

Utilizzo futuro vicino all’80% dei pazienti con DKD
Secondo Katherine Tuttle, nefrologo, endocrinologo e direttore esecutivo per la ricerca presso il Providence Healthcare a Spokane, nello stato di Washington, i livelli di utilizzo per queste due classi potrebbero ragionevolmente avvicinarsi all’80% per i pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale diabetica.

«Probabilmente passeremo alla terapia combinata, con l’uso simultaneo di agenti di entrambe le classi in modo mirato utilizzando la fenotipizzazione di precisione basata su caratteristiche cliniche e, eventualmente, da biomarcatori, biopsie renali o entrambi» ha affermato. «Il trattamento combinato sia con un inibitore SGLT2 che con un GLP-1 agonista può essere particolarmente adatto a pazienti con diabete di tipo 2, malattia cardiovascolare aterosclerotica, bassa velocità di filtrazione glomerulare stimata e necessità di un migliore controllo glicemico e perdita di peso, un profilo piuttosto tipico nella pratica del mondo reale».

Sette classi valutate ma analisi in continua evoluzione
Lo studio ha utilizzato le informazioni contenute in un database Optum che includeva pazienti arruolati in piani di assicurazione sanitaria commerciale o Medicare Advantage dal 2013 al primo trimestre del 2020. Ha incluso un totale di oltre 160mila adulti con diabete di tipo 2 e DKD che avevano avviato durante quel periodo il trattamento con almeno un agente di una qualsiasi delle sette classi di farmaci considerate. L’approvazione della Fda nel luglio 2021 di finerenone per il trattamento di pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica ha inserito un’ulteriore variabile nel mix di prescrizione per questi pazienti.

«Gli SGLT2 inibitori rappresentano un nuovo standard di cura per i pazienti con malattia renale diabetica, ma la combinazione con finerenone potrebbe essere particolarmente utile per quelli con malattia renale diabetica e insufficienza cardiaca», ha suggerito Tuttle. «Una nuova generazione di studi clinici sarà probabilmente avviata presto per testare queste combinazioni».

Bibliografia
Harris ST et al. Prescribing Trends of Antidiabetes Medications in Patients With Type 2 Diabetes and Diabetic Kidney Disease, a Cohort Study. Diabetes Care. 2021 Aug 3;dc210529.  Link