#ATTD 2024: giorno 2. La cronaca del Dr Andrea Scaramuzza

È proseguito ieri il congresso ATTD 2024 a Firenze, con alcuni spunti interessanti, sia pure in assenza di veri e propri exploit. D’altronde Dexcom G7 e Simplera sono già stati presentati e Mobi è già disponibile sul mercato americano e Omnipod 5 continua, suo malgrado ad essere uccel di bosco, tanto che sempre più insistentemente qualcuno vocifera che il 5 stia a simboleggiare gli anni di ritardo (in realtà ben di più!) per il suo arrivo. Per altre novità sostanziali dovremo invece aspettare la fine dell’anno o almeno dopo l’estate.
La mattina si è aperta con una sessione plenaria dal titolo suggestivo ‘Verso il futuro’, dove accanto a due eccellenti review sul pancreas artificiale e la sua genesi da parte di Moshe Phillip e sul trapianto di isole da parte di Camillo Ricordi, la vera novità è stata rappresentata dalla relazione di Boris Kovatchev dell’università della Virginia che ha presentato i primi dati di uno studio in cui l’algoritmo del pancreas artificiale è stato integrato in un network neurale per poter avere un maggiore livello di sofisticazione nella gestione della glicemia. E questi dati sono davvero incoraggianti, oltre 86% di tempo in range senza ipo o iper eccessive. Ora questi studi effettuati in ambiente protetto dovranno essere trasferiti nella quotidianità della vita delle persone con diabete, ma come detto la possibilità di avere un sistema di controllo sofisticato ed efficace, con molti meno calcoli di quelli solitamente necessari per far funzionare l’algoritmo, sembra sempre più vicina.
È seguito un simposio Medtronic dedicato all’efficacia del sistema MiniMed 780G in situazioni meno usuali, come il diabete LADA, la fibrosi cistica, il diabete in gravidanza e altre circostanze poco usuali (gastroparesi, insufficienzarenale, ad esempio), dimostrando di riuscire a conseguire ottimi risultati. Fra i relatori, assolutamente brillanti, Ernesto Maddaloni e Valeria Grancini.
A seguire una serie di simposi in contemporanea dove in realtà non è stata rilasciata alcuna sostanziale novità. Si è parlato di sistemi automatici nel tipo 2, nel tipo 1 e di cosa manca per arrivare ad una chiusura dell’ansa vera e propria (già lo sapevamo in realtà), o in ambiente ospedaliero. Si è parlato di CGM e del suo ruolo nell’interpretazione della glicata, di ipoglicemi e della necessità probabilmente di rivederne i criteri di classificazione, ma anche del suo ruolo nella comparsa delle complicanze.
Altra perla della giornata è stato il simposio JDRF dove è stato presentato il consenso internazionale sull’uso del CGM nel descrivere lo stato di prediabete, anche indicato come stadio presintomatico. Linda Anne DiMeglio ha presentato un sunto di queste raccomandazioni, mentre Emanuele Bosi ha parlato della legge sullo screening universale istituito lo scorso anno in Italia per tutti i bambini/ragazzi 1-17 anni, screening che a breve partirà con un pilota in 4 regioni Lombardia, Marche, Campania e Sardegna e interesserà bambini di 2, 6 e 10 anni.
Ma torniamo alle raccomandazioni.
Nel corso del 2023 è stata avviata un’iniziativa JDRF per sviluppare la consensus. La dichiarazione è stata sviluppata in collaborazione con oltre 60 esperti internazionali in rappresentanza di 10 paesi e 8 società nazionali/internazionali. Sono stati convocati quattro gruppi di lavoro di esperti (pediatri, adulti, assistenza psicologica, formazione) per documentare gli scopi, la portata e l’utilità del monitoraggio per i soggetti anticorpi+ di qualsiasi età, comprese le frequenze raccomandate di monitoraggio e le azioni per gli operatori sanitari quando la progressione verso il diabete tipo 1 sintomatico è evidente. Le raccomandazioni sviluppate includono azioni raccomandate per il supporto educativo e psicosociale per le persone anticorpi+, comprese le loro famiglie e gli operatori sanitari.
Le raccomandazioni generali contenute in questa guida includono:
– Dovrebbero essere promosse collaborazioni tra endocrinologi e operatori sanitari di base per prendersi cura delle persone che sono anticorpi+.
– Quando le persone che sono anticorpi+ vengono inizialmente identificate, è necessario confermare su un secondo campione (idealmente in un laboratorio di riferimento) qualsiasi test anticorpale positivo.
– Chi ha un solo anticorpo+ ha un rischio inferiore di progressione rispetto a chi ha più anticorpi+, con un rischio più elevato nei bambini sotto i 3 anni.
– Una volta che le persone hanno più anticorpi+ (stadio 1 T1D), dovrebbero essere seguite da medici per un monitoraggio medico periodico, comprese valutazioni regolari della glicemia e un’educazione regolare sui sintomi del diabete e della chetoacidosi.
– Alle persone interessate con diabete tipo 1 in stadio 2 dovrebbe essere offerta la partecipazione a studi appropriati o terapie approvate, se disponibili.
– Tutti gli operatori sanitari coinvolti nel monitoraggio e nella cura delle persone con diabete di tipo 1 hanno la responsabilità di fornire istruzione, compresa l’educazione sui sintomi del diabete e su quando contattare un medico (per facilitare la prevenzione della DKA), nonché sugli interventi disponibili relativi alla malattia e materiali a supporto degli interventi psicosociali per ottimizzare la salute mentale generale e individuale degli individui anticorpi+ e delle loro famiglie.
Nel complesso, il documento guida di consenso per il monitoraggio dei soggetti affetti da diabete tipo 1 in stadio iniziale anticorpi+ fornisce raccomandazioni basate sulle prove scientifiche esistenti e sull’opinione concordata degli esperti. La guida evidenzia ed enfatizza inoltre importanti esigenze insoddisfatte per ulteriori ricerche sul diabete tipo 1 in fase iniziale, per aumentare il rigore delle raccomandazioni future e informare l’assistenza clinica per le persone che testano gli anticorpi+.
Interessante anche la sessione sul perché il diabete a volte progredisce verso la forma clinica altre resta silente.
A seguire una serie di simposi sponsorizzati, senza particolari notizie interessanti. Più interessante invece una sessione sul tentativo di standardizzazione dei cosiddetti PROs, patients related outcomes, cioè quei risultati degli studi sulle percezioni dei pazienti riguardo a benefici o aspetti invece negativi. La voce della persona con diabete diventa sempre più importante.
Infine si è parlato di sistemi automatici avanzati nel tipo 2, in gravidanza, di obesità e di terapie innovative (ma già conosciute).
Insomma niente squilli, ma una giornata piuttosto ricca e con un paio di acuti davvero interessanti. Vediamo ora cosa ci riserverà il prosieguo.
A cura del Dr Andrea Scaramuzza Responsabile Endocrinologia, Diabetologia & Nutrizione Pediatrica presso ASST di Cremona