#ATTD 2024: giorno 1. La cronaca del Dr Andrea Scaramuzza

Si è aperto ieri a Firenze il 17° Congresso Advanced Technologies and Treatments for Diabetes (ATTD), il più importante congresso sulle novità terapeutiche per il diabete, e uno dei più importanti al mondo.

È la seconda volta che il congresso si svolge in Italia (la prima fu a Milano nel 2016), e segna un record di partecipanti, oltre 5300, circa 600 solo dall’Italia, provenienti da 95 Paesi.
La mattina si è aperta con un workshop organizzato dal gruppo intersocietario Tecnologia & Diabete di AMD, SID e SIEDP che, non vorrei suonare troppo autoreferenziale, è stato la cosa più interessante della giornata.
Abbiamo avuto modo di presentare (Valeria Grancini) i primissimi dati sulle modalità terapeutiche utilizzate dai pazienti adulti con diabete tipo 1. Rispetto alle precedenti indagini su questo tema si è osservato un aumento considerevole degli utilizzatori di sistemi automatici avanzati, e questa è una buona notizia. Maddalena Trombetta e Roberto Franceschi hanno parlato di alcuni risvolti psicologici della gestione del diabete e di alcuni questionari utilizzati per valutare la soddisfazione della terapia. Sergio Di Molfetta ha fatto una carrellata di strategie da utilizzare coi sistemi automatici avanzati in casi particolari (boli, ipo, iper, esercizio fisico), che speriamo diventi presto un articolo scientifico e possa essere a disposizione di tutti per una terapia più consapevole e ragionata.
Ivana Rabbone ha presentato in anteprima i risultati dello studio sul passaggio da Dexcom G6 al G7, in 37 ragazzini italiani. Esperienza più che soddisfacente (G7 rispetto a G6 è una vera bomba!!), con un aumento di 1% del tempo in closed-loop, arrivando a sfiorare in 3 settimane (21 giorni!) il 100% di tempo in closed-loop. Questo ha comportato un aumento significativo del tempo in range (dal 74 al 77 percento), una riduzione del tempo >250 mg/dl, senza un aumento clinicamente significativo del tempo in ipo. Si sono ridotte anche glicemia e deviazione standard medie.
Marco Marigliano ha presentato i dati sui primi 6 mesi di Ypsopump con l’algoritmo di Cambridge nei piccolissimi (2-8) anni, con un aumento del TIR di quasi 10% arrivando al 68%, dati che per questa fascia d’età sono più che soddisfacenti. A me è toccata la presentazione di un lavoro corale sul miglior utilizzo del sistema SmartMDI (InPen) nei pazienti in terapia multiiniettiva, mentre Roberta Assaloni ha presentato per la prima volta la consensus stilata dalle 3 società scientifiche (AMD, SID e SIEDP), insieme ai rappresentanti dei pazienti Elena Frattolin Alessandro Rapellino Matteo Neri e Stefano Nervo e all’avvocato Daniela Marcello, sui cosiddetti sistemi open source.
Infine, Elena Meneghini ha fatto una carrellata di tutti i vantaggi sull’utilizzo di FreeStyle Libre 3.
I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con diversi simposi sponsorizzati dalle aziende. Spiace dirlo, niente di così interessante, più che altro brillanti carrellate sullo stato dell’arte di diversi prodotti già ampiamente conosciuti, ma nulla di nuovo.
Personalmente la più grande delusione è arrivata dal simposio di Vertex, dal quale mi aspettavo qualche sostanziale novità, ma purtroppo non è arrivata. Idem per Omnipod 5, studi interessanti, ma già noti. E una data di arrivo che si posiziona alla fine dell’estate, sperando sia la volta buona. Qualche novità in più dal simposio Abbott dove si è accennato al sensore che misurerà contemporaneamente sia la glicemia che la chetonemia.
Il congresso è stato poi inaugurato ufficialmente con la brillante lettura di Melanie Davies sul trattamento di obesità e diabete tipo 2 con le nuove molecole che già abbiamo a disposizione, liraglutide, semaglutide, tirzepatide, e le molte che sono in rampa di lancio.
La mia giornata poi si è conclusa con la cena in casa Medtronic, dove è stata ribadita la pipeline prossima ventura (personalmente non vedo l’ora!), con Simplera Sync in arrivo a settembre, e a seguire il nuovo micro (un tubicino), il nuovo micro col nuovo algoritmo che permetterà di non fare più boli preprandiali e infine nuovo micro, nuovo algoritmo e nuovo sensore che durerà almeno 10 giorni ma forse anche di più. I tempi per tutto questo non sono noti, ma possiamo pensare sarà fra la fine del 2025 e il 2026. Incrociamo le dita.
A cura del Dr Andrea Scaramuzza
Responsabile Endocrinologia, Diabetologia & Nutrizione Pediatrica presso ASST di Cremona