Vertice Boehringer a istituzioni, preoccupati da spending review

“Pur nella consapevolezza della gravità della attuale situazione economica del nostro Paese” e “pur apprezzando il lavoro di risanamento messo in atto dal Governo, come impresa farmaceutica presente in Italia da oltre 40 anni, non possiamo che esprimere la nostra preoccupazione nei confronti delle recenti misure” di revisione della spesa, “viste soprattutto in un’ottica di medio-lungo termine”.
Si apre così la lettera di Enrique H. Manzoni, presidente di Boehringer Ingelheim Italia, inviata ai rappresentati delle istituzioni, in cui si invocano per il settore “regole certe e stabilità”. Fra i destinatari, il ministro della Salute, Renato Balduzzi, quello dell’Economia Vittorio Grilli, quello dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, i sottosegretari Claudio De Vincenti e Antonio Catricalà, il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, il commissario Enrico Bondi, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, e l’assessore alla Sanità  lombarda Luciano Bresciani.
“Boehringer Ingelheim è una delle prime 20 aziende farmaceutiche a livello nazionale, con un fatturato Italia di 463 milioni di euro, che esprime attraverso oltre 1.000 dipendenti. Il gruppo ha sempre creduto nel nostro Paese, come testimonia il recente investimento effettuato presso il sito produttivo di Fornovo San Giovanni per la realizzazione di un nuovo impianto di produzione chimica, considerato tra i più moderni ed efficienti nel panorama europeo”.
Dopo “molti anni in cui il controllo della spesa sanitaria è passata quasi esclusivamente attraverso tagli e tetti sulla farmaceutica, è necessario iniziare a passare da un orientamento volto alla minimizzazione dei costi, a un approccio basato sulla massimizzazione del rapporto costi-benefici, che consenta di valutare la spesa sanitaria e quella farmaceutica in particolare come un investimento per il nostro Paese.
Ma per poter continuare, come vogliamo e ci impegniamo, a essere parte attiva nel processo di miglioramento e risanamento del Paese, garantendo la presenza delle aziende e dei livelli occupazionali abbiamo bisogno – sottolinea – di regole certe e stabilità, che permettano programmi a lunga scadenza a beneficio dei pazienti, che potranno avere a disposizione farmaci innovativi, in grado di contribuire al miglioramento della propria qualità di vita. Siamo un comparto sano, non abbiamo i conti in rosso, ma non siamo più in grado di rispondere alle continue e non pianificate richieste di contribuzione da parte del Sistema Sanitario”, sottolinea infine Manzoni, auspicando “che le nostre istanze vengano tenute in dovuta considerazione all’interno di un quadro di valutazione del pur necessario processo di revisione della spesa pubblica”.

di Margherita Lopes

 

da ADNKronos Salute