Trapianto tra viventi. La Camera approva. Il testo va al Senato

Un’Aula all’inizio un po’ distratta al punto da essere più volte richiamata all’ordine dal presidente di turno ha votato a favore delle “Norme per consentire il trapianto parziale di polmone, pancreas e intestino tra persone viventi”. Un testo unificato composto di due soli articoli che in sostanza dispone a titolo gratuito di parti di polmone, di pancreas e di intestino al fine esclusivo del trapianto tra persone viventi. Il testo passa ora all’esame del Senato.

Nel corso del suo intervento la relatrice De Nichilo Rizzoli, Pdl, ha ricordato l’iter in  Commissione, in sede di comitato ristretto “nel quale sono confluite ben tre proposte di legge e disciplina una materia di grande valore sociale e umanitario, ovvero la donazione di organi tra persone viventi”.

La relatrice ha aggiunto come in “deroga all’articolo 5 del codice civile è consentita ai genitori, ai figli, ai fratelli germani, ai fratelli non germani che siano maggiorenni e, solo nel caso che il paziente non abbia consanguinei o nessuno di essi sia idoneo o disponibile, anche ad altri parenti o donatori estranei. In questo provvedimento è previsto anche che all’attuazione della legge si debba provvedere nel limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica. A questo proposito c’è una clausola di invarianza finanziaria, che è stata introdotta da me, con un emendamento”.


“Volevo ricordare – ha aggiunto la relatrice – l’importanza di questo provvedimento, che rappresenta un grande passo avanti nel settore dei trapianti, in particolare per quanto riguarda la cura di alcune patologie pediatriche. La possibilità, infatti, di poter effettuare il trapianto di un solo lobo polmonare può salvare la vita a quei bambini, a quegli adolescenti, a quei ragazzi che sono affetti da una malattia terribile come la fibrosi cistica. Volevo solo ricordare che sono centinaia i piccoli pazienti in attesa di trapianto. La fibrosi cistica porta ad una insufficienza respiratoria ingravescente e progressiva e porta alla morte molti di questi pazienti che a tutt’oggi sono in attesa di trapianto. Il trapianto fino ad ora veniva fatto naturalmente con donazioni da cadavere, però per la particolarità fisica di questi pazienti, i medesimi sono in genere in attesa di organi donati da ragazzi o da bambini che muoiono per evento traumatico e non sempre la morte traumatica di un bambino coincide con la decisione dei genitori della donazione di organi in un momento così drammatico”.

“Questo tipo di trapianto fatto in Nordamerica, Giappone, e in alcuni paesi europei è per noi un vanto. I dati clinici che provengono da questi centri esteri evidenziano la fattibilità e la sicurezza dell’intervento ed il beneficio per i pazienti che vi vengono sottoposti, che sono moltissimi e sono in attesa di un provvedimento del genere.
In questo contesto si colloca anche la citata deroga all’articolo 5 del codice civile contenuta nel provvedimento in esame che  vieta atti di disposizione del proprio corpo quando cagionino una diminuzione permanente dell’integrità fisica o quando siano altrimenti contrari alla legge”.

Nel pomeriggio, prima del voto, il dibattito è stato animato dalla richiesta della relatrice De Nichilo, Pdl, e del Governo, rivolta all’onorevole Scilipoti, di ritirare l’emendamento che chiedeva l’introduzione di due parole “clinicamente compatibile” in quanto quell’espressione ha detto la relatrice “è già implicita nel testo”.

Se Paola Binetti, Udc-Tp, prima firma di uno dei testi poi confluiti nel TU, nel ricordare “come questo testo sia uno dei migliori in Europa” ha definito “pleonastica” la richiesta di Scilipoti; se Anna Miotto, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali, ha parlato di “emendamento che offre minori garanzie rispetto al decreto già oggi vigente”; Roberto Giachetti ha offerto una via d’uscita al rappresentante del movimento di Responsabilità nazionale suggerendogli di ritirare l’emendamento visto che con il voto contrario di relatrice e governo sarebbe stato respinto, e di trasformarlo in Odg come sottolineatura per il governo.
Scilipoti ha preso nota, ha ritirato l’emendamento trasformandolo in un Odg e ringraziato per la via d’uscita.

Giuseppe Palumbo, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Pdl, prima firma del primo provvedimento presentato in assoluto in materia, dopo aver definito il voto “un passo in avanti da un punto di vista scientifico e medico per il nostro Paese”, ha richiamato anche all’importanza della diffusione del messaggio nei confronti della donazione.

 

da Quotidianosanità.it