Trapianto di isole su una bambina di 9 anni

D:
Buona sera.
Sono il papà di S., nove anni, dall’età di tre affetta da diabete mellito tipo 1.
Leggo che il dr. F.Bertuzzi ha effettuato oltre 40 trapianti di isole.
Desidererei porre le seguenti domande:
si è trattato di impainti di isole (insule?) con cellule da donatori deceduti, incapsulate per evitare il rigetto?
cosa impedirebbe una donazione da parte mia di tutte o parte delle cellule necessarie, al di là della conseguenza di divenire io stesso diabetico?
sarebbero quantitativamente sufficienti?
sarebbero soggette a degrado?
una eventuale parta rimasta nel donatore sarebbe in grado di riprodursi, anche per eventuali donazioni successive?
Ringrazio sin d’ora per l’attenzione e porgo le migliori cordialità

 

R:
Buona sera sto facendo trapianti di isole da donatori deceduti.
Le isole non sono incapsulate e pertanto si rende necessario un trattamento anti rigetto.
I protocolli di  incapsulamento delle isole ad oggi non sono riusciti ad avere una significativa efficacia.
Anche nel caso in cui si utilizzassero isole da genitore sarebbe necessario utilizzare una terapia immunosoppressiva perchè il sistema immunitario del padre è diverso da quello della figlia.
Le isole isolate potrebbero essere di quantità adeguata così come potrebbero essere soggette ad esaurimento funzionale progressivo.
Le isole rimaste nel padre non si rigenerano più di tanto per cui il padre donatore potrebbe diventare diabetico. In Giappone una strategia del genere (genitore che offre una parte del suo pancreas al figlio) è stata seguita qualche anno fa.
Questa strategia è comunque sconsigliata in Italia: infatti i vantaggi di utilizzare pancreas da genitore complica la procedura (intervento chirurgico, possibilità di diabete nel genitore) senza avere significativi vantaggi.
Infatti anche in questo caso (pancreas da donatore vivente consanguineo) è necessario trattare il ricevente con terapia immunosoppressiva.
In Giappone è stato tentato perchè in quel paese ci sono problemi con la donazione da cadavere.
I bambini in ogni caso non sono mai candidati a trapianto di isole perchè la terapia immunosoppressiva in loro ha effetti molto gravi che non giustificano il ricorso ad una terapia immunosoppressiva.
Il trapianto di isole negli stessi adulti è limitato solo a pochi pazienti che non riescono a curarsi in modo adeguato con la insulina e hanno qualità di vita severamente compromessa dal diabete.
In questo settore bisogna aspettare ancora un po’ di anni per vedere una terapia che sia in grado di far guarire il paziente dal diabete.
Sono sicuro però che sua figlia con gli strumenti oggi a disposizione possa avere un cura adeguata e una qualità di vita pari a quella dei suoi coetanei.   Spero di esserle stato di aiuto.  

 

dott. Federico Bertuzzi
S.S.D. Diabetologia Ospedale Niguarda Cà Granda
piazza Ospedale Maggiore, 3 20162 Milano