Testosterone long-acting migliora la funzione sessuale

Testosterone undecanoato migliora la funzione sessuale negli uomini con diabete di tipo 2 e ipogonadismo grave. Lo evidenzia uno studio randomizzato e controllato di autori inglesi, pubblicato di recente sulla rivista BJU International.

“Nel diabete di tipo 2, il 75% degli uomini lamenta disfunzione erettile e per quelli che non l’hanno è in gran parte una questione di tempo” ha detto Geoffrey Hackett, della Heart of England Foundation NHS Trust di Coldfield.

Come gestire questi uomini è oggetto di dibattito e non vi è consenso su quali sintomi sono importanti o su come si debba valutare il beneficio della terapia sostitutiva di testosterone.

Nello studio BLAST, durato 30 settimane, Hackett e i colleghi hanno valutato gli effetti di testosterone undecanoato (1000 mg iniettato al basale e poi dopo 6 e 18 settimane) sull’entità, il tempo di insorgenza e la significatività clinica delle variazioni dei punteggi relativi alla funzione sessuale in un gruppo di uomini con diabete di tipo 2.

Lo studio, in doppio cieco e controllato con placebo, ha coinvolto 109 uomini con ipogonadismo lieve, vale a dire con un testosterone totale compreso fra 8,1 e 12 nmol/l o un testosterone libero compreso fra 0,181 e 0,25 nmol/l, e 82 uomini con ipogonadismo grave, cioè con testosterone totale non superiore a 8,0 nmol/l o testosterone libero non superiore a 0,18 nmol/l.

La funzione erettile è migliorata in modo significativo rispetto al basale solo tra gli uomini con ipogonadismo grave trattati con testosterone. In questo gruppo, si è registrato un miglioramento anche della soddisfazione sessuale e del desiderio sessuale sia dopo 6 sia dopo 18 e 30 settimane.

Negli altri gruppi di trattamento non si è osservato, invece, nessun modello coerente di cambiamenti significativi nei sintomi sessuali.

Inoltre, solo tra gli uomini con ipogonadismo grave trattati con testosterone i miglioramenti nella funzione erettile, nella soddisfazione tratta dal rapporto sessuale e nel desiderio sessuale sono risultati significativamente maggiori rispetto a quelli registrati nel gruppo placebo.

Tuttavia, anche gli uomini con ipogonadismo lieve trattati con testosterone hanno ottenuto miglioramenti nel desiderio sessuale a 18 e 30 settimane.

L’ematocrito è aumentato, restando comunque nel range di normalità (passando dal 43,5% al basale al 45,6% dopo 30 settimane di trattamento), ma solo nel gruppo con ipogonadismo grave trattato con testosterone. In questo sottogruppo si è osservato anche un aumento del PSA, passato da 1,2 mg/l, al basale, a 1,5 mg/l, dopo 30 settimane.

“Lo studio condivide la posizione dell’Endocrine Society secondo la quale l’impatto della disfunzione sessuale legata all’ipogonadismo negli uomini è evidente quando il testosterone totale scende al di sotto delle 8 nmol/l”, concludono i ricercatori.

“I nostri risultati suggeriscono, inoltre, che gli studi sulla terapia sostitutiva con testosterone, in particolare con testosterone undecanoato, dovrebbero durare più di 30 settimane, non 3 mesi come suggerito da alcune linee guida” aggiungono Hackett e i colleghi.

“Ci vogliono più di 6 mesi per vedere i benefici, e il miglioramento continua anche oltre” ha detto Hackett in un’intervista, avvertendo anche che in troppi studi sul testosterone non si è controllato che i pazienti raggiungessero livelli adeguati di testosterone e l’ormone non è stato somministrato per un tempo sufficientemente lungo.

Secondo Alex W. Pastuszak, del Baylor College of Medicine di Houston, Texas, esperto di terapia sostitutiva con testosterone, la scoperta forse più sorprendente dello studio è l’assenza di efficacia del testosterone undecanoato negli uomini con ipogonadismo ‘’lieve’, anche se ciò potrebbe essere dovuto in parte agli effetti del diabete, nonché al possibile utilizzo del solo testosterone libero per classificare alcuni pazienti. Un’altra possibilità, per Pastuszak, potrebbe essere quella di effetti incompleti del testosterone sulla funzione sessuale in alcuni uomini. 

Lo specialista ha anche sottolineato che il campione studiato era formato da una popolazione selezionata di uomini diabetici, con particolare attenzione alla funzione sessuale, per cui i risultati dello studio potrebbero non essere del tutto generalizzabili. “Inoltre, miglioramenti del desiderio sessuale sono stati osservati in entrambi i gruppi, in linea con un beneficio indipendente dalla gravità di ipogonadismo” ha aggiunto Pastuszak.

È importante anche sottolineare che gli autori non hanno analizzato i gruppi in funzione del controllo glicemico o dei farmaci antidiabetici utilizzati e ci si potrebbe aspettare che gli uomini con un diabete più grave abbiano meno probabilità di rispondere alla terapia ormonale.

G. Hackett, et al. Testosterone Undecanoate improves Sexual Function in Men with Type 2 diabetes and Severe Hypogonadism: Results from a 30 week randomized placebo controlled study. BJU International 2016; doi: 10.1111/bju.13516
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da PHARMASTAR