Sulfoniluree sicure ed efficaci per almeno 10 anni in rara forma genetica di diabete

I bambini e i giovani con una rara forma di diabete neonatale su base genetica possono essere trattati tranquillamente ed efficacemente con sulfoniluree per almeno 10 anni. È questa la conclusione di uno studio di ricercatori inglesi presentato da poco alla Diabetes UK Professional Conference, a Manchester.

I risultati indicano che quasi tutti i pazienti con diabete neonatale permanente correlato alla mutazione del gene KCNJ11 hanno potuto fare a meno dell’insulina per 10 anni.
Inoltre, i pazienti hanno mostrato un buon controllo glicemico, una crescita normale, non sono aumentati di peso a causa della terapia e non hanno mostrato effetti collaterali gravi, ha riferito Pamela Bowman, dell’Institute of Biomedical and Clinical Science dell’Università di Exeter.

“Questo è il primo grosso studio su una coorte internazionale a dimostrare che le sulfoniluree sono sicure, e sono un trattamento altamente efficace per il diabete neonatale permanente legato a mutazioni di KCNJ11” ha detto l’autrice.

“Ciò contrasta nettamente con la risposta che vediamo nei pazienti con diabete di tipo 2 in terapia con sulfoniluree” ha aggiunto.
“Come medici, credo che possiamo rassicurare i nostri pazienti affetti da questa forma di diabete sul fatto che dovrebbero prendere le sulfoniluree ed essere in grado di continuare questi farmaci a lungo termine”.

Il diabete neonatale permanente legato a mutazioni del gene KCNJ11 è una forma di quel che è noto anche come diabete monogenico, diabete genetico o diabete MODY (da Maturity Onset Diabetes of the Young), cosiddetto perché spesso non viene riconosciuto negli individui più giovani ed è diagnosticato erroneamente come diabete di tipo 1 o di tipo 2.
Nicola Bridges, del Chelsea and Westminster Hospital di Londra, comoderatrice della sessione in cui è stato presentato lo studio, ha detto che sebbene i risultati mostrino che l’uso delle sulfoniluree in questa popolazione è una “buona soluzione”, sembra un approccio controintuitivo.

“Ci sono gruppi molto piccoli di pazienti che hanno questa forma di diabete, in cui, stranamente, se si interrompe l’insulina e si dà loro le sulfoniluree, il controllo glicemico è migliore e si ha una bassa incidenza di complicanze”.

Introducendo il lavoro, la Bowman ha spiegato che una mutazione del gene KCNJ11 causa il diabete neonatale permanente perché fa sì che l’insulina non sia in grado di fuoriuscire dalle cellule beta, ma resti bloccata al loro interno, per cui i pazienti si presentano in uno stato di insulino-deficienza.

Piccoli studi precedenti hanno mostrato che il 90% dei pazienti con diabete neonatale permanente legato a mutazioni del gene KCNJ11 può passare dall’insulina alle sulfoniluree orali, migliorando notevolmente il controllo glicemico. Un risultato, questo, in netto contrasto con l’immagine del diabete di tipo 2, in cui circa la metà dei pazienti non riesce più mantenere un buon controllo glicemico dopo 5-6 anni di terapia.

Per valutare l’efficacia a lungo termine e la sicurezza delle sulfoniluree nei pazienti affetti da diabete neonatale permanente legato a mutazioni di KCNJ11, i ricercatori, alcuni dei quali afferenti alla Neonatal Diabetes International Collaboration, hanno analizzato i dati di 55 pazienti affetti da questa forma di diabete che erano passati dall’insulina alle sulfoniluree prima del 2007.

In particolare, hanno raccolto informazioni sul controllo metabolico, la dose di sulfonilurea, gli effetti avversi, gli episodi ipoglicemici, le complicanze e la crescita, ottenendo informazioni su un totale di 49 pazienti (l’89% di quelli eligibili) con un follow-up mediano di 10,2 anni.

Hanno così scoperto che il 94% a distanza di 10 anni era ancora in trattamento con la sola sulfonilurea e non aveva avuto bisogno di aggiungere l’insulina, con un controllo glicemico definito “eccellente”.

Prima del passaggio dall’insulina alla sulfonilurea, l’HbA1c mediana era pari a 8,2%; dopo un anno dal passaggio il valore è sceso al 5,9% e dopo 10 anni è risultato del 6,3%.
“Perciò, il controllo glicemico si è mantenuto davvero bene durante quel lungo follow-up, e senza dover aumentare sostanzialmente la dose delle sulfoniluree” ha commentato la Bowens, aggiungendo che, al contrario, si è vista una leggera tendenza a una riduzione della dose di sulfoniluree, al fine di mantenere quell’eccellente controllo glicemico”.

Dopo 10 anni di trattamento con le sulfoniluree i ricercatori hanno visto che nel campione analizzato i tassi di crescita erano normali e nel complesso non c’era stato un aumento di peso legato alla terapia, valutato mediante l’indice di massa corporea (BMI).

La Bowman ha anche sottolineato che le sulfoniluree in questi pazienti si sono rivelate “davvero efficaci” e non hanno causato effetti collaterali gravi, ipoglicemie gravi e complicanze macrovascolari, tanto che nessuno dei pazienti ha dovuto interrompere il trattamento a causa di eventi avversi.

Complicanze microvascolari, soprattutto la retinopatia, si sono osservate in sei pazienti, anche se l’autrice ha fatto notare che questi pazienti avevano un’età media di 22,1 anni quando sono passati al trattamento con le sulfoniluree, mentre quelli che non hanno presentato tali complicazioni ne avevano 4,3 (P = 0,0008), a suggerire che le complicanze potrebbero essersi sviluppate mentre i pazienti erano in trattamento con l’insulina.

“In sintesi, il 94% dei nostri pazienti dopo 10 anni di sulfonilurea ancora non ha avuto bisogno dell’’insulina e ha ottenuto un eccellente controllo metabolico, senza dover aumentare la dose della sulfonilurea e senza avere alcun effetto collaterale grave o un’ipoglicemia grave” ha concluso la Bowen. 

Inoltre, ha ribadito l’autrice, “i bambini hanno avuto una crescita normale e non hanno mostrato un aumento di peso legato al miglioramento del controllo glicemico. Le complicanze sono state molto poche e tutte quelle che si sono manifestate sembrano essere correlaeo a un lungo periodo di terapia con l’insulina prima del passaggio a una sulfonilurea”.

P Bowman, et al. Sulphonylureas are a highly effective long-term treatment for KCNJ11 neonatal diabetes: the first 10 year follow-up study of a large international cohort. Diabetes UK Professional Conference 2017; abstract A37.
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da PHARMASTAR.IT