Possiamo prescrivere con sicurezza i nuovi farmaci GLP-1 mimetici?

Nell’interessante INVITED COMMENTARY del JAMA Intern Med pubblicato online il 5 Marzo c.a. GierButler del Larry Hillblom Islet Research Center e del Jonsson Comprehensive Cancer Center dell’Università della California, pur sottolineando che il meccanismo d’azione dei GLP-1 mimetici – come exenatide e sitagliptin – è sicuramente affascinante e “fisiologico”, sottolineano che i clinici devono porre attenzione particolare nella loro prescrizione per i potenziali ed importanti effetti collaterali.
Citano, infatti, il lavoro di Singh e coll (Singh S et al. Glucagon like peptide 1-based therapies and risk of hospitalization for acute pancreatitis in type 2 diabetes mellitus: a population-based matched case control study) pubblicato online sul medesimo giornale il 25 febbraio scorso, segnalando che questi colleghi, del tutto indipendentemente da condizionamenti derivanti dalle industrie che producono e commercializzano questi preparati e con dati derivanti da una grande dimensione del campione studiato, dimostrano una relazione fra il trattamento con questi farmaci GLP-1 mimetici e l’aumentato rischio di ospedalizzazione per pancreatite acuta.
In aggiunta si pongono il seguente quesito: data la certezza che con questi farmaci può insorgere una pancreatite, è possibile che i medesimi preparati possano esercitare sul pancreas esocrino effetti subclinici molto più frequenti, ma di difficile documentazione, in un elevato numero di individui diabetici? Se così fosse, il timore che il loro utilizzo possa correlarsi con l’insorgenza anche del cancro pancreatico (peraltro già segnalata come possibile in un tempo molto breve dopo la loro commercializzazione – Elashoff M et al. Pancreatitis, pancreatic, and thyroid cancer with glucagon-like peptide-1-based therapies.Gastroenterology. 2011;141:150-156) non sarebbe infondato visto che:

  • questo tipo di tumore si sviluppa dopo un progressivo accumulo di mutazioni somatiche in grado di determinare una trasformazione neoplastica intra-epiteliale pancreatica (PanIN) che in un sottogruppo di soggetti può diventare maligna
  • il ruolo dei recettori GLP-1 in questa trasformazione sarebbe documentato, almeno nei ratti (Gier B et al. Chronic GLP-1 receptor activation by exendin-4 induces expansion of pancreatic duct glands in rats and accelerates formation of dysplastic lesions and chronic pancreatitis in the KrasG12D mouse model. Diabetes.).

Con la conclusione – ancora solo ipotizzabile – che anche nell’uomo che presenta lesioni pancreatitiche preesistenti o una neoplasia intraduttale mucinosa papillare tipo PanIN, il trattamento con GLP-1 mimetici potrebbe favorire la crescita di queste lesioni accelerando la progressione e la trasformazione maligna delle medesime. Analoghe preoccupazioni sorgono in relazione al potenziale aumentato rischio di cancro alla tiroide, visto che nella totalità delle cellule del tumore midollare e in un 20% di quelle del tumore papillare la presenza dei recettori per i GLP-1 è ben documentata (Gier B et al. Glucagon like peptide-1 receptor expression in the human thyroid gland. J Clin Endocrinol Metab. 2012; 97(1): 121-131) 

Gier B and Butler PC. JAMA INTERN MED PUBLISHED ONLINE MARCH 5, 2013

 

da MedicinaInterna33