Muoviamoci tutti per prevenire il diabete

“Corriamo più veloci del diabete. Una regolare attività sportiva e una dieta equilibrata e aiutano a prevenire i rischi del diabete” Recita così lo slogan della Giornata Mondiale del Diabete che si celebrerà sabato 13 e domenica 14 novembre in 500 piazze delle principali città italiane, nelle quali saranno allestiti veri e propri presìdi diabetologici. L’iniziativa, promossa da Diabete Italia, ha come testimonial il campione olimpico di maratona Stefano Baldini, proprio a dimostrazione della valenza che l’attività sportiva ha nell’ambito della prevenzione e stabilizzazione di questa patologia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito una vera e propria pandemia. Grazie al volontariato di medici, operatori sanitari, infermieri e associazioni di pazienti, tutti i cittadini potranno ricevere materiale informativo, consulenza medica, ma soprattutto potranno effettuare gratuitamente l’esame della glicemia. Infatti, da una piccola goccia di sangue, ottenuta con una semplice puntura sul polpastrello di un dito, si potrà conoscere il livello del glucosio nel sangue. Parametro fondamentale dal momento che la malattia consiste proprio nell’impossibilità di regolare, tramite l’insulina, la sua concentrazione nel sangue. Il test glicemico è utile a tutti ma è consigliabile, in particolare, a persone che hanno più di 45 anni, pressione alta, obesità o sovrappeso, grassi elevati nel sangue, a chi ha diabetici in famiglia e alle donne che hanno avuto il diabete durante la gravidanza o hanno partorito un bambino di peso superiore ai 4 chili.

160 PAESI COINVOLTI — Sono più di 160 i Paesi coinvolti nell’iniziativa con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa importante patologia, che nel 2030 si prevede colpirà oltre 438 milioni di persone. Cinquantacinque milioni di pazienti in tutta Europa e 2,9 in Italia. A diffondersi non é solo il diabete adulto, o di tipo due (quello che aumenta di pari passo col dilagare dell’obesità), in cui l’organismo diviene insensibile all’insulina prodotta e quindi questa perde il suo effetto regolatore sulla glicemia, ma anche il diabete giovanile, o di tipo uno o insulino-dipendente, in cui il sistema immunitario va in tilt, uccidendo le cellule pancreatiche produttrici di insulina. Questa forma, che colpisce bimbi sempre più piccoli, aumenta a ritmi del 2,5-3,0 per cento l’anno.

BASTA SEDENTARIETA’ — Sul banco degli imputati cattiva alimentazione e sedentarietà. Riduzione del sovrappeso, incremento dell’esercizio fisico e alimentazione basata sul modello mediterraneo sono la principale forma di prevenzione. In tal modo, due casi di diabete su tre possono essere evitati. Per chi poi è già affetto dalla malattia, un buon controllo della glicemia e un periodico screening clinico possono scongiurare l’insorgenza di complicanze nel 90% dei casi. Esiste una medicina che non ha effetti collaterali, aiuta ad abbassare la glicemia e la pressione arteriosa, riduce i trigliceridi e il colesterolo totale, aumentando la percentuale di quello buono, fa perdere peso e nel frattempo fa recuperare tono muscolare, elasticità alle arterie e capacità respiratoria? La risposta è sì. Non solo, è anche praticamente gratuita. Si chiama esercizio fisico. Ed i suoi effetti sono tanto maggiori quanto prima si interviene. A differenza della dieta ipocalorica, che riduce il contenuto di grasso in tutto il corpo, l’esercizio fisico diminuisce soprattutto il grasso viscerale, strettamente connesso all’insulinoresistenza, la principale causa delle difficoltà nel metabolismo degli zuccheri. Quello più efficace è l’aerobico (camminata, corsa, nuotata, biciclettata …) che deve essere praticato con una certa regolarità, almeno tre volte a settimana, per una trentina di minuti, senza mai fare venire il ‘fiatone’. Una cosa è certa. Più attività fisica si fa, meglio è. Gli studi sono concordi anche su questo. Chi fa due ore di camminata a passo veloce ogni settimana rischia meno infarti e ictus, chi ne fa quattro rischia ancora meno.

Per informazioni: I cittadini potranno conoscere la piazza più vicina visitando il sitowww.giornatadeldiabete.it. o chiamando il numero verde 800-97 40 44

Mabel Bocchi

 

da La Gazzetta dello Sport