La coppia di due farmaci in uno è la squadra vincente anche nella gestione quotidiana della patologia del diabete tipo 2

Sul fronte del trattamento farmacologico, a scendere in campo per combattere il diabete di tipo 2, arriva da oggi in Italia la coppia vincente vildagliptin e metformina. Si tratta del primo anti-diabetico orale che abbina due principi attivi in un’unica compressa. Una soluzione che migliora l’efficacia della terapia e l’adesione dei pazienti alla cura.

“Vildagliptin e metformina, tengono sotto controllo i livelli glicemici, agendo in modo complementare. L’inibitore della DPP-4 vildagliptin favorisce la secrezione di insulina e riduce quella di glucagone, solo quando serve, preservando così la naturale funzionalità del pancreas; metformina agisce principalmente sulla resistenza periferica dell’insulina – ha affermato ieri a Milano Edoardo Mannucci, dirigente Medico del Servizio di Diabete, Unità di Geriatria Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, Firenze – Combinare in un’unica compressa le due molecole garantisce una migliore aderenza alla terapia. Con un buon profilo di tollerabilità ed un effetto neutro sul peso, Eucreas risulta efficace anche nei pazienti complessi, come quelli particolarmente anziani, che hanno manifestato intolleranza per altri farmaci, o che hanno altre patologie concomitanti. La sua efficacia sulla glicemia post-prandiale lo rende inoltre particolarmente valido nei pazienti che presentino un marcato aumento della glicemia dopo i pasti”.

E sono proprio gli sbalzi di glicemia una delle maggiori fonti di preoccupazioni di pazienti e caregiver, secondo quanto emerge dall’indagine GfK Eurisko. Nel 50% dei casi gli intervistati ritengono le ipoglicemie eventi gravi/seri. I risultati dell’indagine dimostrano inoltre che i caregiver hanno un ruolo fondamentale per i pazienti diabetici: in ben 9 casi su 10 li aiutano e li supportano nella gestione della patologia.

Rispetto ai pazienti che vivono soli, coloro che hanno a fianco i caregiver che li assistono si sentono più soddisfatti di se stessi e della loro vita (il doppio rispetto a chi vive da solo) e anche un po’ più attivi (63% vs. 56%). In generale riescono ad accettare meglio la propria condizione. Ecco quindi l’altra combinazione vincente per combattere il diabete di tipo 2: paziente e caregiver. Dove il caregiver è, nella maggior parte dei casi, donna: sono, infatti, le donne a ricoprire, per tradizione e vocazione culturale, un ruolo attivo nel prendersi cura della propria famiglia.

Il caregiver offre al paziente un supporto importante su una serie di aspetti legati alla gestione anche quotidiana della patologia. Ricorda per esempio al paziente di assumere la terapia, (nel 76% delle volte) lo supporta nel seguire una dieta controllata (che nel 74% dei casi diventa lo stile alimentare dell’intera famiglia). Nel 50% dei casi lo accompagna alle visite di controllo dal medico e infine lo esorta a praticare attività fisica (il 55%).
Dunque i pazienti contano sul caregiver nella gestione del quotidiano ed entrambi hanno un punto di riferimento nel centro e nel personale medico che li segue.

“In Italia i pazienti diabetici sono oltre 3 milioni; ed il medico li accompagna dall’esordio della patologia lungo l’intero suo decorso. In più il diabete rispetto ad altre patologie croniche, implica una forte componente di auto-gestione. Più del 95% delle cure necessarie per il controllo del diabete sono, infatti, gestite direttamente dal paziente – ha sottolineato Geremia Bolli, Professore ordinario di Medicina interna, presso il dipartimento di Medicina interna e Scienze endocrine e metaboliche dell’Università di Perugia – ll paziente diabetico deve essere coinvolto attivamente dal proprio specialista in un percorso educativo che lo aiuti ad apprendere e mettere in pratica con correttezza e costanza tutti quegli accorgimenti che consentono di gestire al meglio la patologia (come controlli glicemici, dieta, attività fisica, etc.). Il medico deve responsabilizzare, motivare, offrire un supporto psicologico. E non solo al diabetico, ma anche a chi lo assiste”.

E dai dati dall’indagine GfK-Eurisko giungono conferme in questa direzione. La quasi totalità (90%) di pazienti e caregiver intervistati dichiara di essere molto soddisfatta del proprio medico e del centro di riferimento (rispetto a come sono seguiti, supportati, compresi, etc.), da cui conferma di ricevere un supporto anche psicologico ed emotivo, ritenuto molto significativo.

È per questo che FAND (Associazione Italiana Diabetici) e O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna), con il supporto di Novartis, hanno ideato la campagna “Due in Uno. Combinazione vincente contro il diabete”, una campagna di incontri indirizzati a pazienti e caregiver per parlare, confrontarsi e capire come meglio affrontare il diabete di tipo 2 insieme.

“Puntiamo al coinvolgimento diretto e consapevole di chi nell’ambito familiare ricopre un ruolo centrale – ha dichiarato Vera Buondonno, Presidente FAND – con questo progetto dobbiamo tutti insieme lavorare per convincere il paziente della pericolosità della patologia e di come questa vada governata per non incappare nelle complicanze”.
Ricercando la partnership anche delle società scientifiche, FAND e O.N.Da daranno vita a una serie di eventi in cui pazienti e caregiver possano trovare un punto di riferimento nei medici. Medici e specialisti approfondiranno le diverse sfaccettature della gestione del diabete: l’importanza dell’aderenza alla terapia, l’attenzione alle complicanze, gli impegni del quotidiano (come la motivazione a seguire una dieta equilibrata, l’importanza del moto), il supporto psicologico etc.

Questi appuntamenti saranno l’occasione per chiedere consigli e avere aggiornamenti da parte del personale medico, ma anche per condividere le proprie esperienze di paziente o di caregiver. Entro la metà dell’anno saranno realizzati i primi incontri che coinvolgeranno clinici, popolazione locale e Istituzioni. Le città del nostro paese interessate saranno Torino, Ravenna e Reggio Calabria.

 

da Salute Europa