Italiane grasse, al sud 1 su 2 in sovrappeso

Italiane sempre piu’ sovrappeso, soprattutto al sud, con conseguente boom di diabete e malattie legate all’obesita’. E non va meglio sul fronte del consumo di alcol e di sigarette, in costante aumento. E’ il quadro della salute delle donne che emerge dalla seconda edizione del Libro Bianco di O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna. Il volume, edito da Franco Angeli e disponibile in libreria, e’ stato presentato oggi a Roma dall’autore Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene dell’Universita’ Cattolica di Roma, da Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da, e dal presidente di Farmindustria, Sergio Dompe’.
I valori maggiori per l’obesita’ si registrano in Molise (13,96%) e in Campania (12,83). Per il sovrappeso la percentuale piu’ alta si trova in Campania (35,1%) seguita dalla Puglia (33,4%).
Il diabete vede Campania e Sicilia in testa per il tasso di mortalita’ (rispettivamente 5,8 e 5,52 per 10mila). Solo riguardo ai tumori si assiste ad un livellamento tra Nord e Sud: il trend di incidenza medio delle principali forme tumorali e’ aumentato notevolmente nel meridione al punto che nel 2010 si ipotizza il raggiungimento dei valori del Nord.
E’ un dato da leggere anche in positivo, a dimostrazione della crescita delle attivita’ di prevenzione.
Dal 2002 al 2006 la mortalita’ femminile, infatti, e’ diminuita passando dall’1,35 all’1,16 per 10mila. I consumi di sigarette e alcol, invece, sono in crescita: la prevalenza di fumatrici sopra i 15 anni ha raggiunto il 16,63%. Con l’aumento delle nevrosi (i ricoveri passano in 2 anni da 47 a 50 per 10mila) si registra infine una crescita del consumo di farmaci, non sempre sotto controllo, per queste malattie.
“La salute delle italiane – afferma Francesca Merzagora – e’ complessivamente buona, ma sconfortante. Dopo l’analisi eseguita nella prima edizione del Libro Bianco (2007), e le proposte alle Istituzioni contenute nel Libro Verde (2008), poco o nulla e’ stato fatto. La salute delle donne non e’ stata posta al centro di un sistema organizzativo preciso e attento”.
“Non c’e’ stato nessun reale cambiamento – conferma Walter Ricciardi – e le iniquita’ regionali sono sempre piu’ acuite. Il gap tra donne del Sud e del Nord e’ ancora molto forte. E le prime, soprattutto se in condizioni socio-economiche non elevate, continuano ad essere svantaggiate”.
In pratica, nelle Regioni in cui si stava gia’ meglio e in cui vi erano screening e campagne informative organizzate si e’ continuato a stare bene, in quelle in cui la sanita’ non funzionava a pieno regime si e’ continuato a stare peggio. “Solo riguardo ai tumori – dice il prof. Ricciardi – il Sud sta livellandosi con il Nord a dimostrazione che, quando ci si impegna, i risultati si vedono. Al Sud sono aumentati i programmi di screening e l’accesso alle cure per cui l’incidenza della diagnosi di tumore e’ aumentata e la mortalita’ e’ diminuita”.
Diabete, sovrappeso e obesita’ al Sud, invece, sono in costante aumento. “Manca una corretta informazione – aggiunge Francesca Merzagora – sugli stili di vita modificabili. Ne e’ un esempio anche il fatto che sia in aumento l’abitudine al fumo, soprattutto tra le ragazze, che e’, invece, la prima causa di morte facilmente evitabile”.
“Servono dunque piu’ campagne attive di sensibilizzazione – prosegue il prof. Ricciardi – e sistemi di sorveglianza sociale. Le donne del Nord, costantemente e positivamente ‘bombardate’ da programmi di prevenzione cardiovascolare, sanno cio’ che e’ giusto mangiare e conoscono l’importanza del movimento per la salute in generale a differenza delle donne del Sud, in cui questi strumenti sono insufficienti.
Il risultato e’ il dilagare di sovrappeso e obesita’ a fronte di un’alimentazione scorretta, lontana dalla dieta mediterranea, e con poco movimento. Tutt’altra cosa rispetto alle loro nonne, che si alimentavano correttamente e svolgevano lavori all’aperto che comportavano un’attivita’ fisica moderata e costante”.

AGI