Ipoglicemie notturne

D: Mi chiamo G. e sono il papà di T., bimbo di 7 anni diabetico dal dicembre 2006.
T. sta facendo l’insulina Novorapid ai pasti (con unità variabili a seconda dei g di carboidrati che mangia) + 11 unità di lantus la sera.
Il nostro problema sono le ipoglicemie notturne. Fino allo scorso anno, T. aveva 1 ipoglicemia 1 volta al mese e normalmente questo avveniva verso le 3 di notte.
Con l’introduzione della Lantus le ipo sono sensibilmente calate (diciamo che ne avrà avute 4 o 5 da Luglio 2010 ad oggi) e quando avvengono sono in prima mattina (verso le 5 / 6 della mattina)
Vorrei però sottoporLe alcuni problemi.
Quando il bimbo va in ipo e sta dormendo (com’è capitato stamane alle 6.00) ce ne accorgiamo perchè lui ha come degli scatti convulsivi. Con poco più di un cucchiaino di zucchero gli scatti cessano (mentre fino ad un anno fa impiegava più tempo) e la glicemia sale ai livelli corretti (stamane non appena finito gli scatti ne aveva 73, dopo 15 minuti 88 e dopo circa mezz’ora 105  presumo quindi che la glicemia non fosse troppo bassa, come già capitato altre volte).
Risolta l’ipo il bambino poi vomita schiuma per 4/5 ore ad intervalli di 15 30 minuti e poi si sistema.
A parte l’ipo, T. per un periodo di circa 1 ora pare vivere in un altro mondo: non ci riconosce, chiama mia moglie Paola (e non è il suo nome), sembra un bimbo un po’ ritardato.
E’ come se non riuscisse a slegarsi dal mondo dei sogni nel quale si trovava prima di andare in ipo. E’ una cosa normale? Da cosa dipende? Oltre a fare il conteggio dei carboidrati, come possiamo cercare di ridurre ulteriormente le ipo notturne? Altro problema è che lui non riesce ancora a riconoscere quando è in ipo di giorno. Se non fosse per noi che lo controlliamo a vista, lui è arrivato ad avere anche 27 di glicemia e non diceva nulla (di giorno non è mai stato male però). Come possiamo educarlo in modo che lui riconosca i suoi sintomi ed evitare che la glicemia si abbassi troppo anche di giorno? Io adesso quando gliela provo gli chiedo di dirmi secondo lui quanta ne ha, ma non lo vedo convinto… la ringrazio cordialmente

G. R.

 

Egregio sig.G.,

in linea generale in una situazione simile potrebbe rendersi utile l’utilizzo di un sensore glicemico real time al fine di monitorare in maniera piu’ stretta l’andamento del profilo “glicemico” e soprattutto avere indicazioni in tempo reale relative al rischio di andare in ipoglicemia (con i nuovi sensori è possibile impostare  allarmi di ipo e iper, di predizione dell’ipo e delle iper, della velocita’ di variazione della glicemia).

Si potrebbe inoltre pensare anche all’uso del microinfusore insulinico per meglio gestire l’insulinemizzazione basale soprattuttto durante il periodo notturno (alcuni microinfusori attuali sono in grado di sospendere temporaneamente l’erogazione di insulina al di sotto di un valore soglia di glicemia impostato, ovviamente in associazione con un sensore glicemico).
Ovviamente di tutto questo ne riparli con il suo diabetologo curante al fine di definire la migliore strategia terapeutica per suo figlio.
In merito agli episodi descritti (scatti…torpore prolungato…), anche di questi ne parli con il suo curante in quanto se ripetuti e se non sempre giustificati da una reale ipoglicemia, penso si possa rendere utile eseguire un elettroencefalogramma a completamento diagnostico.

Cordialita’

 

dr Matteo Viscardi