Il diabete MODY

Oltre al diabete di tipo 1 e a quello di tipo 2, esiste una particolare condizione, più rara delle precedenti, detta MODY (Maturity Onset Diabetes of the Young). 
Si tratta di un diabete clinicamente simile a quello non insulino-dipendente (tipo 2), ma che insorge in età giovanile. 

I criteri per la definizione di tale forma di diabete comprendono:

  • una età di insorgenza inferiore ai 25 anni
  • un controllo metabolico senza necessità di insulina per oltre due anni dall’esordio
  • diabete rintracciabile nell’albero familiare nell’arco di tre generazioni.

Si tratta infatti di una forma ad ereditarietà di tipo autosomico dominante (carattere geneticamente trasmissibile), senza preferenza di trasmissione da padre o madre a progenie di ambo i sessi. 
Si stima che in Italia la frequenza del MODY sia di 100-150.000 casi. 
Usando i criteri stabiliti è raro che sul piano pratico si possa avere il dubbio se porre diagnosi clinica di MODY. 
Tuttavia esistono situazioni particolari che sfuggono alla definizione classica, quali il riscontro del tutto fortuito, in assenza di sintomi, di iperglicemia oltre i 25 anni di età, la terapia insulina iniziata fin dalla diagnosi di diabete, la coesistenza di MODY e di diabete di tipo 2 (ma anche di tipo1) nella stessa famiglia, il manifestarsi come diabete gestazionale in madri portatrici della mutazione genica che determina il MODY.

Esistono diverse forme di MODY, causate da una mutazione di geni diversi (sino ad ora ne sono stati identificati cinque) e che avrebbero alcune differenze cliniche in termini di livelli di glicemia, tipo di trattamento, complicanze a lungo termine. Il cosiddetto MODY 2 (dovuto ad un difetto del gene della glucochinasi) ed il MODY 3 (dovuto ad un difetto del gene del fattore nucleare epatocitario 1 alfa) rappresentano oltre il 50 % dei casi, in proporzioni differenti a seconda della popolazione studiata.

I MODY 1, 4, 5 dovuti ad altri difetti genici rappresenterebbero invece solo il 2-3% dei casi e pertanto è evidente che altri geni MODY devono ancora essere identificati.

Tutti i difetti genetici alla base del MODY determinano comunque una compromissione della secrezione pancreatica di insulina, sia pure con differenti gradi di gravità a seconda del difetto genetico, senza alterazione dell’azione della insulina.

I pazienti con MODY 2 hanno tipicamente modesti problemi metabolici e la iperglicemia è riscontrabile in età precocissima, intorno ai 6 anni; nella maggior parte dei casi il controllo glicemico è ottenibile con la sola dieta e le complicanze sono rare. 
Negli altri casi di MODY invece, i livelli di glicemia tendono ad essere più elevati ed è più frequente l’uso della terapia con insulina per ottenere il controllo metabolico. Anche le complicanze sarebbero più frequenti, senza comunque assumere carattere peculiare rispetto al classico diabete di tipo 2. Nei rarissimi casi descritti in letteratura di MODY 5 sono riportati anche problemi genito-urinari. 
Al momento, la diagnosi genetica del MODY non ha ancora assunto il carattere di routine e viene effettuata solo per motivi di ricerca in laboratori specializzati. Tuttavia questa potrebbe essere utile sia ai fini di una corretta impostazione della terapia e di una prognosi delle complicanze che per un corretto suggerimento genetico in caso di genitori portatori della mutazione genica.

 

di Dottoressa M. Zanone

da CIDIMU.IT