Il diabete ed il viaggio in aereo.

Può una compagnia aerea – e per essa il Comandante di un aeromobile – rifiutare l’imbarco di una persona con diabete?

Possiamo imbarcare con noi in cabina insulina e/o glucagone?

Il primo quesito riviene da un episodio accaduto nel 2014, in cui era stato negato l’imbarco ad una persona con diabete “per mancanza di certificazione di idoneità al volo”.

Portale Diabete era stato il primo a raccogliere la denuncia del coniuge della passeggera “discriminata” che, pur avendo presentato al momento dell’imbarco il certificato del medico attestante la necessità di trasporto dei medicinali a bordo, non era stata imbarcata dal comandante dell’aeromobile perché il certificato avrebbe dovuto recare anche la dicitura “idoneo al volo”.

L’episodio ebbe particolare risalto e ne parlarono diffusamente i media: http://www.corriere.it/salute/cardiologia/14_dicembre_12/denuncia-contro-alitalia-negato-l-imbarco-una-diabetica-c43cc9ee-820b-11e4-bed6-46aba69bf220.shtml

Va innanzitutto chiarito che il Codice della Navigazione italiano stabilisce che il comandante dell’aeromobile è esclusivo responsabile della manovra e della navigazione. Egli è il rappresentante dell’esercente, cioè il vettore (la compagnia aerea).

Secondo l’art. 889 del Codice della Navigazione (Doveri del comandante prima della partenza): “Prima della partenza il comandante deve di persona accertarsi che l’aeromobile sia idoneo al viaggio da intraprendere convenientemente attrezzato ed equipaggiato. Deve altresì accertarsi che il carico sia ben disposto e centrato e che le condizioni atmosferiche consentano una sicura navigazione.”

Questi i doveri previsti per legge, tra i quali non figura la possibilità di rifiutare un imbarco.

Va anche aggiunto che qualsiasi impedimento deve essere noto al passeggero per regolamento e che il regolamento costituisce parte essenziale ed integrante del contratto di viaggio (il comune “biglietto”).

Così come avviene per il divieto assoluto di volo. Infatti i soli casi previsti per il divieto di volo sono tassativamente previsti, ma riguardano gli asmatici gravi, i cardiopatici gravi, le donne incinte (ma solo in situazioni di “imminenza del parto”); e comunque in tali casi la dispensa del medico e la presenza del certificato di idoneità al volo sono richiesti e liberano comandante e compagnia aerea da ogni eventuale responsabilità.

Il caso denunziato, a distanza di un anno e mezzo dall’accaduto, fu risolto, nel senso che la compagnia, di intesa con Diabete Italia, si uniformò alla “migliore prassi internazionale” eliminando anche l’obbligo della preventiva comunicazione del trasporto di insulina a bordo al momento della prenotazione.

Quanto al trasporto dei farmaci in aereo, la norma di riferimento è il Regolamento CE n. 185/2010 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 55/ I del 5 marzo 2010, per cui sono consentiti quelli utilizzati durante l’intera durata del viaggio (inteso come volo di andata, l’intero soggiorno, ed il volo di ritorno), o determinati alimenti prescritti per un regime dietetico speciale (per esempio gli alimenti per neonati.) Sono norme regolamentari dettate per uniformare, quanto più possibile tra loro, le normative nazionali degli Stati membri, in questo caso quelli della Comunità Europea.

Ai farmaci, in caso di paziente diabetico, vengono pacificamente equiparati anche il microinfusore per l’infusione continua dell’insulina e gli altri strumenti diagnostici per la misurazione della glicemia come il glucometro o il sensore glicemico.

Appare in linea con il Regolamento CE anche il regolamento adottato per il trasporto dei liquidi e dei medicinali in un Paese extra UE, come per esempio negli Stati Uniti, emanato da un’apposita agenzia (Transportation Security Administration, in sigla TSA).

L’agenzia statunitense informa così i passeggeri:“In caso abbiate particolari esigenze di salute o qualora viaggiate con dei bambini, possono essere previste delle eccezioni alle quantità da imbarcare. E’ permesso superare i 100 millilitri se è necessario portare dei medicinali (sia quelli su ricetta medica sia quelli che non richiedono la prescrizione) o degli alimenti per neonati come il latte materno e i succhi di frutta o altri articoli liquidi di cui non è possibile fare a meno. E’ consigliato comunque mostrare tutti questi prodotti al momento dei controlli di sicurezza poiché potrebbero richiedere un esame più approfondito.”

E’ buona abitudine trasportare le penne pre-caricate di insulina in un sacchetto di plastica trasparente (come per gli altri liquidi trasportabili in cabina); portare sempre con sé il certificato medico e/o la prescrizione del farmaco, accompagnato dal suo foglio illustrativo (“ bugiardino”).

Ai fini della dispensa, è importante che il certificato e la prescrizione medica – che devono essere stati redatti in data non anteriore a 30 giorni dall’inizio del viaggio- siano tradotti anche in lingua inglese; devono essere ovviamente nominali (cioè indicare chiaramente i dati del paziente), e soprattutto riportare la patologia ed attestare la necessità di dover usare i farmaci per l’intera durata del viaggio, oltre alle modalità di assunzione e somministrazione del farmaco (per uso strettamente personale).

Analogamente, è preferibile che siano inseriti nel certificato medico tutti i presidi medici necessari alla corretta terapia del diabete (oltre alle insuline ed al glucagone, gli aghi per le penne pre-caricate, gli aghi pungi-dito, il microinfusore e i sensori glicemici, con i rispettivi kit di ricambio).

Umberto Pantanella