Endocrinologia, a Sorrento, il XXXIII Congresso nazionale

L’infertilità maschile colpisce circa l’8% dei maschi italiani, i noduli tiroidei sono presenti in oltre il 25% delle donne, l’ipotiroidismo primitivo colpisce circa il 10% dell’universo femminile che ha compiuto più di 50 anni e ormai quasi il 25% degli adulti è a rischio obesità.

Su quest’ultimi dati statistici e su molti altri temi come la genetica applicata delle malattie metaboliche; la valutazione della sicurezza e dell’efficacia dei farmaci nelle malattie endocrine e metaboliche; l’insufficienza ovarica o menopausa precoce; l’attualità diagnostiche e terapeutiche nell’insufficienza surrenalica; le patologie ipofisarie di difficile inquadramento diagnostico-terapeutico; la sindrome della disgenesia testicolare: dall’infertilità ai tumori; le ultime terapie in oncologia endocrina; i nuovi regolatori del tessuto adiposo; quale uso clinico delle incretine; gli ormoni e patologia neurodegenerativa; le nuove prospettive per l’osteoporosi e le nuove tecnologie per la ricerca biomedica in endocrinologia, si discuterà al XXXIII Congresso Nazionale di endocrinologia che si svolgerà, dal 27 al 30 maggio, all’Hilton Sorrento Palace (via S.Antonio 13).

Dopo le ultime due edizioni, che hanno visto protagoniste Genova e Verona, Sorrento sarà una splendida cornice a questo appuntamento che oltre alla partecipazione di medici, infermieri e altri operatori sanitari provenienti da tutta Italia, prevede in programma la presentazione di casi clinici, sessioni di incontro con gli esperti e simposi, nel corso dei quali saranno presentati i più recenti studi sulle principali malattie endocrine.
L’inaugurazione del Congresso avrà luogo alle 18.30 del 27 maggio con la lettura “Valutazione e trattamento dell’ipertensione resistente: quale futuro? “ dell’americano Robert M. Carey.

Il Congresso è patrocinato dalla Presidenza della Repubblica, dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle politiche Sociali, il Comune di Napoli, il Comune di Sorrento, dall’Università di Napoli Federico II, dalla Seconda Università di Napoli e dall’Università degli studi di Salerno.

da Salute Europa