Diabete giovanile, adesso si può vincere la paura

Oggi a Torino prende il via una serie di incontri sul territorio nazionale per la presentazione dei risultati della ricerca empirica Il bambino con diabete nella vita quotidiana.

La ricerca è stata promossa dalla Federazione Diabete Giovanile (F.D.G.) e dal Coordinamento Associazioni Italiane Giovani Diabetici (A.G.D. Italia) con il sostegno di Terumo Italia. Agli incontri parteciperanno fra gli altri il presidente F.D.G. Antonio Cabras, il presidente A.G.D. Italia Massimo Cipolli e la psicologa Monica Azzolini, curatrice della ricerca.

Secondo l’indagine, condotta a gennaio 2009 attraverso focus group tematici, all’esordio del diabete in età pediatrica prima c’è la paura e il rifiuto della malattia da parte dei bambini e dei genitori. Poi subentra la consapevolezza che un bambino con diabete può condurre una vita normale, come tutti gli altri, imparando a convivere con la malattia, nonostante le difficoltà quotidiane. Un equilibrio che può essere raggiunto solo attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le figure che ruotano attorno al bambino: la famiglia, i genitori, i medici, gli infermieri, la scuola e le stesse istituzioni sanitarie, che dovrebbero favorire una maggiore uniformità sul territorio nazionale delle procedure per l’ottenimento dei presidi sanitari.

Il diabete mellito ad esordio in età pediatrica rappresenta la malattia endocrino-metabolica più diffusa nella popolazione mondiale e per le sue caratteristiche cliniche e terapeutiche comporta implicazioni anche a livello emozionale. In Italia ogni anno colpisce circa 20.000 bambini, che devono affrontare una serie di cambiamenti repentini del proprio stile di vita con limitazioni, costrizioni e talvolta discriminazioni che hanno un forte impatto sul proprio vissuto emotivo e su quello della famiglia, con la necessità di trovare un delicato equilibrio tra alimentazione, attività fisica e assunzione di insulina.

Accanto ai bambini e ai loro genitori svolgono un ruolo fondamentale le Associazioni di pazienti e di volontariato. Da anni, spesso in stretta collaborazione con i medici dei Centri di Diabetologia Pediatrica, hanno promosso la diffusione della conoscenza sul diabete, l’organizzazione di gruppi di sostegno ai genitori e di week-end educativi per i bambini e i loro genitori, il corretto inserimento dei bambini nella vita scolastica, la realizzazione di Campi Scuola.

Fra i temi affrontati dalla ricerca il rapporto con il medico, con la scuola e con gli strumenti di monitoraggio della glicemia. Spesso i bambini lamentano gli effetti collaterali derivanti dall’utilizzo del pungidito per il prelievo del sangue, quali dolore, indurimento della cute, riduzione della sensibilità tattile. Difficoltà superate grazie ai glucometri di ultima generazione.

da SaluteEuropa