Diabete di tipo 1, ipoglicemia notturna dimezzata con insulina degludec vs glargine #ADA2021

I pazienti con diabete di tipo 1 che hanno utilizzato insulina degludec come insulina basale hanno avuto meno della metà di eventi di ipoglicemia notturna rispetto a quelli trattati con insulina glargine U100. Sono i risultati di uno studio head-to-head presentato al congresso dell’American Diabetes Association (ADA) 2021.

I risultati di diversi studi che hanno confrontato insulina degludec, di seconda generazione, con azione più lunga e con prestazioni allo stato stazionario più stabili, con l’analogo dell’insulina basale glargine di prima generazione hanno dimostrato che la prima causa meno eventi ipoglicemici.

Il trial crossover SWITCH 1 pubblicato nel 2017 ha mostrato in circa 500 pazienti con diabete di tipo 1 e un fattore di rischio per l’ipoglicemia che il trattamento con insulina degludec comportava un numero significativamente inferiore di eventi ipoglicemici totali e di episodi notturni, rispetto a insulina glargine.

Simili ​​risultati sono emersi da ReFLeCT, uno studio osservazionale multicentrico di real life che ha seguito 556 pazienti con diabete di tipo 1 nel contesto della normale pratica clinica. Il passaggio a insulina degludec da un’altra insulina basale ha mostrato un calo significativo degli eventi di ipoglicemia totali, non gravi, gravi e notturni.

Conferme dai risultati del trial HypoDeg
Lo studio presentato al congresso, HypoDeg (Insulin Degludec and Symptomatic Nocturnal Hypoglycemia), è stato condotto in 10 centri danesi e ha arruolato 149 adulti con diabete di tipo 1 con almeno un episodio di ipoglicemia notturna grave nei 2 anni precedenti, concentrandosi sui pazienti più a rischio di futuri eventi ipoglicemici notturni.

I ricercatori hanno randomizzato i pazienti a ricevere insulina degludec o glargine U100, hanno atteso per 3 mesi che la terapia si stabilizzasse e hanno poi contato gli eventi di ipoglicemia notturna per 9 mesi. Hanno quindi trattato i pazienti con l’insulina basale alternativa e hanno ripetuto il processo.

I risultati completi dello studio non sono ancora stati pubblicati e sono stati comunicati tramite due report al congresso ADA del 2020. Uno includeva i risultati basati su 136 episodi di ipoglicemia grave identificati clinicamente e mostrava che si verificavano con una frequenza significativamente inferiore con insulina degludec (-35%). Il risultato complessivo è stato determinato principalmente dal 48% in meno di episodi di ipoglicemia notturna grave, ma questa differenza non era significativa.

Il secondo report ha identificato gli eventi di ipoglicemia grazie al monitoraggio continuo del glucosio in 74 dei partecipanti, per un totale di 193 episodi di ipoglicemia notturna non grave. Il trattamento con insulina degludec li ha ridotti del 47%, riducendo soprattutto gli eventi asintomatici.

Ipoglicemia notturna rilevata tramite prelievi di sangue 
L’analisi attuale riguardava 51 dei 149 pazienti HypoDeg che hanno accettato di sottoporsi a prelievo di sangue durante la notte e lo hanno fatto almeno una volta durante il trattamento con ciascuna delle due insuline a confronto. I partecipanti avevano il diabete di tipo 1 mediamente da 28 anni e un’età media di 58 anni. Due terzi erano uomini, l’emoglobina glicata (HbA1c) basale era del 7,8% e in media avevano avuto 2,6 episodi di grave ipoglicemia notturna durante i 2 anni precedenti.

È stato loro prelevato il sangue ogni ora per un totale di 196 notti e sono state identificate 57 notti in cui i livelli ematici di glucosio raggiungevano la soglia dell’ipoglicemia in 33 pazienti. Un terzo degli eventi si è verificato con insulina degludec e due terzi con glargine.

La relatrice Julie Brøsen ha presentato tre analisi separate dei dati. Una si è concentrata sugli eventi di ipoglicemia di livello 1, quando la glicemia scende al di sotto di 70 mg/dl, che si è verificata con una frequenza del 61% inferiore con insulina degludec. Una seconda analisi ha esaminato gli eventi di livello 2, quando la glicemia scende al di sotto di 54 mg/dl, e il trattamento con insulina degludec li ha ridotti del 64% rispetto a glargine. La terza analisi si è concentrata sugli eventi sintomatici quando la glicemia era pari o inferiore a 70 mg/dl e insulina degludec li ha ridotti del 62%. Tutte e tre le differenze erano significative.

Le evidenze supportano la pratica clinica
«Questa nuova evidenza supporta la raccomandazione di utilizzare insulina degludec rispetto a glargine» ha commentato Bastiaan de Galan, endocrinologo e professore presso il Maastrict University Medical Center, in Olanda. «I nuovi risultati estendono quelli di studi precedenti in popolazioni con diabete di tipo 1 non selezionate per il rischio di ipoglicemia. Nella pratica clinica l’insulina degludec viene già presa in considerazione per quanti riferiscono ipoglicemia notturna durante l’assunzione di insulina glargine U100, ma è fantastico che ora vi siano delle evidenze scientifiche a supporto».

«Una minore percentuale di eventi di ipoglicemia notturna con degludec non è una novità. La valutazione ospedaliera dell’ipoglicemia con misurazione della glicemia oraria ha permesso di produrre evidenze più robuste rispetto agli studi precedenti. Il beneficio di delgudec rispetto a glargine U100 è stato significativo nei pazienti più facilmente soggetti a ipoglicemia e che trarrebbero i maggiori benefici utilizzando insulina degludec» ha affermato Gian Paolo Fadini, endocrinologo presso l’Università di Padova e uno degli autori dello studio ReFLeCT.

Il limite è il costo più elevato
Ma l’insulina degludec non presenta solo vantaggi. La sua durata d’azione prolungata e la maggiore stabilità, che in parte potrebbero spiegare perché limita gli eventi di ipoglicemia, può anche essere uno svantaggio, ha osservato Galan. «Probabilmente offre meno opzioni per la flessibilità. Qualsiasi modifica della dose richiede almeno un giorno o due per stabilizzarsi, e questo potrebbe essere un limite in determinate circostanze».

Un altro limite è il suo maggior costo. «In molti paesi l’uso di degludec nella pratica di routine è limitato dal suo costo più elevato rispetto alle vecchie insuline basali» ha fatto presente Fadini.

«L’insulina degludec è nettamente superiore dal punto di vista dell’ipoglicemia ma il problema principale è il suo costo e la misura in cui può essere coperto dall’assicurazione. In linea di massima non la prescriveremo, a meno che non abbia un prezzo accessibile per il paziente» ha commentato Lisa Chow, endocrinologa presso la University of Minnesota, a Minneapolis. Ha fatto notare inoltre che è disponibile una formulazione più concentrata di insulina glargine, U300, che sembra causare meno ipoglicemia rispetto a U100. I risultati di uno studio recente hanno indicato che non vi sono differenze significative nell’incidenza di ipoglicemia tra i pazienti trattati con le due formulazioni.

Bibliografia

Brøsen JM et al. Effect of Insulin Degludec vs. Insulin Glargine U100 on Occurrence of Nocturnal Hypoglycemia Assessed by Nocturnal Plasma Glucose Profiles in People with Type 1 Diabetes Prone to Nocturnal Severe Hypoglycemia, 131-OR: ADA Presidents’ Select Abstract.

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da PHARMASTAR

 

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