Diabete a 7 anni

D: Buongiorno, sono la mamma di un bambino che oggi ha 7 anni e che da circa 2 anni è affetto da diabete. Tra la moltitudine di domande che potrei fare, comincio da quelle  che più assillano me e mio marito.

1) In questi 18 mesi abbiamo avuto un altalenare di glicate, passando da terrificanti 9.8 a notevolmente migliori 7.8 e siamo passati da insuline miscelate (50-50 e 30-70) all’utilizzo della LANTUS con due tipi di rapide, Novorapid e Actrapid. Quello che a noi manca è capire se il fatto che in alcuni periodi (e adesso è uno di questi periodi) non siamo in grado di controllare la glicemia sia un problema nostro, cioè di nostra incapacità o se nei bambini questo sia un dato comune.
2) Vorremmo inoltre sapere quale terapia viene generalmente fatta nei bambini di età simile al nostro.
3) Infine, come riuscire ad avere un po’ di informazioni sulle possibili novità?
Ci si sente sempre dire che forse ci sarà l’insulina spray, forse entrerà in commercio un pungidito laser, ma poi non cambia nulla.
Esistono siti veramente validi?

Grazie mille.

Cordiali saluti,

C.

 

R: Cara Signora,

il controllo del diabete all’età di suo figlio non è semplice, pertanto non deve sentirsi in colpa se la glicemia talvolta “sballa” un pò troppo. 

Per un bambino non è possibile programmare le attività della giornata, l’attività fisica, la dieta in maniera ottimale. 
Un bambino corre quando ne ha voglia, magari c’è il giorno che gioca in maniera più fisica e quello in cui sta più calmo e tutto ciò in maniera assolutamente imprevedibile. 
Quindi non siete certamente voi gli incapaci, è che il vostro non è un compito facile, anzi è proprio difficile. 
Fortunatamente però nei bambini non si deve rincorrere la glicemia perfetta. 
Si può e si deve essere un pò “flessibili”. All’età di suo figlio l’obiettivo terapeutico non è, come per gli adulti, quello di una emoglobina glicata al di sotto del 7 % ma è più corretto mantenerla sugli 8-8.5%. 
Questo perchè nel bambino sono da evitare sopratutto le ipoglicemie ed anche perchè a quell’età (fino all’adolescenza) non si è ancora suscettibili allo sviluppo di complicanze.
  Per queste 2 ragioni è meglio tenere le glicemie un pò “più in alto che in basso”.  Chiaramente, bisogna evitare anche le gravi iperglicemie, specialmente se associate a chetonuria. 
A tale riguardo attenzione ai periodi di febbre o stress per malattie intercorrenti che possono scompensare il diabete. 
In quei casi fate più controlli, magari utilizzando anche le strisce reattive per le urine (sia per la glicosuria che per la chetonuria) evitando qualche “buchetto” in più. 
In caso di febbre o di stress, spesso, il dosaggio insulinico va aumentato anche se il bambino mangia di meno.
Credo che lo schema insulinico migliore sia quello delle insuline “ultrarapide” (tipo Novorapid o Humalog) ai pasti principali e di una insulina lenta (tipo lantus) una volta al giorno. 
Possono però essere utilizzate anche altre insuline di tipo più tradizionale.  Un vantaggio delle insuline rapide tipo novorapid e humalog è che possono essere somministrate anche subito dopo il pasto. 
In un bambino, che spesso non finisce quello che ha nel piatto, ciò consente di adeguare il dosaggio insulinico in base a quanto effettivamente mangiato. 
A quella età anche la mezza unità in più o in meno ha la sua importanza.  L’insulina spray sarà probabilmente disponibile in Italia tra circa 2 anni ma non sarà utilizzata in età pediatrica se non dopo che ci sia fatta una buona esperienza sugli adulti. 

I siti migliori (meno dolorosi) per prelevare la goccia di sangue per la misurazione della glicemia sono gli avambracci. 
Con i dispositivi attuali, che esercitano una azione di risucchio mentre l’ago penetra nella pelle, anche in tale sede si ottiene una goccia di sangue più che adeguata alla lettura del reflettometro. 
Se fate la prova quando il bambino dorme vedrete che non si sveglia.

Spero di essere stato utile. 
Vi consiglio di seguire un corso di addestramento per genitori di bambini diabetici da parte di personale sanitario pediatrico addestrato. 
Se volete potete contattare la pediatria del San Raffaele che ha una grossa esperienza a riguardo.

Cordiali Saluti

 

Dott. Alberto M. Davalli
Diabetologo – Endocrinologo
Istituto Scientifico San Raffaele
Milano