Diabete 2 con insulinoresistenza

D: Buonasera dottore,
Mi chiamo I. e Le scrivo non per me, ma per mia madre.

Mia madre è una donna di 66 anni in sovrappeso soprattuto in alcune zone del corpo
( pancia in primis).
Purtroppo qualche anno fa ha avuto un infarto ma, fortunatamente, sono intervenuta tempestivamente portandola al pronto soccorso e il cuore non ha riportato gravi danni. Nonostante ciò a mia madre sono state fatte comunque due angioplastiche ed oggi il cuore non le da problemi. Il punto è che lei soffre di diabete e da anni fa cure a base di farmaci (glibomet ) e insulina (38 unità).
Il diabete non riesce a scendere e giorni fa le analisi del sangue riportavano un risultato angosciante : 283 di glicemia. E’anche risultata in forte disidratazione e l’ho portata nuovamente al pronto soccorso, dove le hanno fatto 2 flebo di soluzione fisiologica e il diabete è sceso fino a 155 da 280 circa.
Al mattino ha una glicemia alta, sempre superiore ai 200 (230- 250..).
Essa fa sbalzi enormi e credo che sia una cosa pericolosa…..Parlano di diabete atipico perchè esso reagisce ad acqua e sale e non all’insulina o ai farmaci.
Sembra che lei produca insulina ma gli zuccheri siano altissimi lo stesso.
Quando ero bambina le curarono un’infiammazione all’orecchio con iniezioni di cortisone. L’ipotesi dei diabetologi è che tutti i suoi problemi derivino da questo.

Cosa possiamo fare? Possibile che mia madre debba vivere con una glicemia tanto alta senza poter far nulla di significativo per correre ai ripari? Il suo diabetologo le cambia sempre un pò la terapia ma i risultati non sono confortanti.
Lei avrebbe il nominativo di uno specialista in gamba a Roma?

Grazie dell’attenzione

I.

 

R: Cara Signora,

da quanto mi scrive credo di potere concludere che sua madre sia affetta da diabete di tipo 2 con spiccata resistenza insulinica. 
Vale a dire che sua madre produce ancora insulina ma, poichè è obesa, l’insulina prodotta (e quella iniettata) non bastano a normalizzare la glicemia. 
Sicuramente c’è molto da fare in termini di terapia farmacologica ma anche nello stile di vita e nella dieta.  E’ di primaria importanza che sua madre segua una dieta ipocalorica ed equilibrata.  
Dovrebbe perdere peso (sopratutto come dice lei la pancia) e dovrebbe muoversi un poco di più. 
I farmaci da prediligere sono gli insulino-sensibilizzanti e il farmaco che sta assumendo attualmente non è il più indicato nel suo caso, anche in considerazione della cardiopatia presente. 
Meglio ad esempio la glimepiride della glibenclamide (presente nel farmaco assunto attualmente). 

Sua madre ha bisogno di essere rivalutata attentamente da un diabetologo. 
Roma è una grande città piena di bravi diabetologi, ad esempio, tutti quelli della scuola del professor Lauro. 

Altrimenti Milano non è poi così lontana.

Cordiali Saluti

 

Dott. Alberto M. Davalli
Diabetologo – Endocrinologo
Istituto Scientifico San Raffaele
Milano