Diabete 1, nuovi dati positivi su cerotto-sensore Abbott
Nuovi dati promuovono il cerotto-sensore che permette alle persone diabetiche di automonitorare i livelli di zucchero nel sangue senza ricorrere continuamente alla classica puntura del polpastrello.
Abbott annuncia i risultati dello studio clinico ‘Impact’ sul sistema FreeStyle Libre, che ha soddisfatto l’endpoint primario e cioè una riduzione del tempo trascorso in ipoglicemia nei pazienti con diabete di tipo 1.
Quelli che durante il trial hanno utilizzato il sistema a sensore e lettore hanno trascorso il 38% di tempo in meno in ipoglicemia, rispetto al gruppo che ha usato i tradizionali metodi di automonitoraggio.
I dati sono stati presentati a New Orleans, durante la 76esima edizione delle Sessioni scientifiche dell’American Diabetes Association. Dallo studio è emerso anche che, rispetto all’automonitoraggio classico, FreeStyle Libre riduce tutti i parametri dell’ipoglicemia senza aumentare i livelli di HbA1c (emoglobina glicata, standard di riferimento del controllo generale del glucosio), comprovando che il sistema può sostituire in modo sicuro ed efficace la routine della puntura sul dito come strumento per la gestione del diabete. Il tradizionale automonitoraggio della glicemia tra le persone con diabete di tipo 1 e 2 – ricorda una nota del gruppo farmaceutico Usa – disattende le indicazioni statunitensi ed europee e le principali linee guida globali, che raccomandano almeno 4-8 punture al giorno, fermo restando che maggiore è il numero di misurazioni quotidiane e migliori sono la comprensione dei livelli di glucosio da parte dei pazienti e la gestione della malattia.
E’ stato infatti osservato che diabetici effettuano il test meno di 3 volte al giorno, soprattutto per il dolore e il fastidio associati alla puntura sul dito. Ma se i pazienti non monitorano regolarmente i livelli di glucosio, le relative complicanze – inclusa l’ipoglicemia – possono diventare pericolose anche per la vita. “L’ipoglicemia è l’ostacolo principale al raggiungimento del controllo glicemico ottimale nelle persone con diabete trattato con insulina – afferma Jan Bolinder, del Karolinska Institutet di Stoccolma, Chief Investigator dello studio Impact – Inoltre, gli eventi ipoglicemici possono non solo determinare esiti clinici avversi inclusi attacchi cardiovascolari e morte, ma anche dare origine a significativi costi di emergenza sanitaria.
Questo studio clinico ha dimostrato che i pazienti misurano la glicemia con maggiore frequenza quando dispongono di un metodo più semplice e comodo per farlo, come per esempio FreeStyle Libre: questo, in ultima analisi, consente loro di vivere in modo più sano, che è anche il nostro obiettivo”.
(P.O.)