Create cellule embrionali da cellule adulte

Le cellule adulte possono essere riprogrammate in cellule staminali, senza dover distruggere embrioni. Un’equipe internazionale di ricercatori ha dimostrato in un modello animale che e’ possibile riportare indietro le lancette dell’orologio di cellule gia’ differenziate fino allo stadio di cellule embrionali pluripotenti, ovvero non ancora differenziate.

La scoperta, frutto della collaborazione di numerosi istituti di ricerca, e’ annunciata in contemporanea da due articoli su Nature (dove la notizia si e’ guadagnata la copertina) firmati da Shinya Yamanaka della Kyoto University (Giappone) e da Konrad Hochedlinger dell’Harvard Stem Cell Institute di Boston, e da un articolo sulla rivista Cell Stem Cell, firmato dai ricercatori dell’Institute for Stem Cell Biology and Medicine della University of California Los Angeles.

La notizia segna un passo importante per la clonazione terapeutica umana. Oggi il trapianto di cellule staminali embrionali e’ considerato una promettente opportunita’ per sostituire tessuti o organi danneggiati. Ma le controversie etiche per l’uso di embrioni umani e il rischio di rigetto restano problemi aperti. La tecnica di ingegneria genetica utilizzata nel lavoro permetterebbe di dribblare in un colpo solo entrambe le questioni.

Manipolando geneticamente dei fibroblasti di topo, cellule adulte appartenenti al tessuto connettivo, gli scienziati hanno trasformato queste cellule in uno stato pluripotente identico a quello staminali, che puo’ dare origine a varie linee cellulari dell’organismo. Gli scienziati hanno raffinato una tecnica gia’ messa a punto nell?agosto 2006, che consisteva nell’attivazione di quattro geni (Oct4, Sox2, c-Myc e Klf4) nei fibroblasti.
L’espressione di questi quattro fattori di trascrizione, cosi’ chiamati perche’ regolano l’attivita’ di svariati altri geni, riportava la cellula a uno stato simile a quello embrionale, ma ancora incapace di dare origine a ogni tipo di cellula e supportare lo sviluppo di un organismo vivente. L’approccio e’ stato migliorato e i ricercatori sono arrivati allo scopo: ”Queste cellule riprogrammate sono indistinguibili dalle cellule staminali embrionali”, ha detto Rudolf Jaenisc, del Massuchusetts Institute of Technology che ha partecipato allo studio.

La tecnica utilizzata non richiede l’utilizzo di cellule uovo e non comporta la creazione e la distruzione di embrioni. Potrebbe quindi sostituire il controverso metodo del trasferimento nucleare somatico finora utilizzato (con risultati non entusiasmanti), in cui si inserisce il nucleo di una cellula in una cellula uovo precedentemente enucleata, che viene poi forzata allo sviluppo embrionale per produrre linee staminali.
La scoperta apre la strada per generare linee di staminali specifiche per ogni paziente.

La speranza e’ che in futuro si possa riprogrammare una cellula della pelle per trasformarla per esempio in cellule beta del pancras e curare il diabete, o in cellule del sangue per i pazienti leucemici o in cellule neuronali per trattare la malattia di Parkinson.

 

AGI

6 giugno 2007