Chetoacidosi diabetica in aumento nei bambini, diabete sottodiagnosticato

Il numero di bambini con diabete di tipo 1 che si presentano in ospedale con chetoacidosi diabetica è in aumento del 2% ogni anno e la causa potrebbe essere una diagnosi insufficiente del diabete_ E’ quanto emerge dai risultati di uno studio di coorte canadese pubblicato sul Canadian Medical Association Journal (CMAJ Open).

«Se il diabete di tipo 1 non viene diagnosticato e non viene trattato, si sviluppa la chetoacidosi diabetica» hanno scritto il primo autore del trial Meranda Nakhla del McGill University Health Centre a Montreal, Canada e colleghi. «L’alto numero di casi di chetoacidosi potrebbe essere legato a lacune nell’accesso all’assistenza sanitaria oppure a una scarsa conoscenza dei primi sintomi del diabete di tipo 1 tra la comunità medica e la popolazione generale».

In Canada, l’incidenza di diabete di tipo 1 è tra le più alte al mondo (32 casi ogni 100mila bambini e adolescenti ogni anno). La diagnosi è preceduta da sintomi tipici come poliuria, polidipsia, perdita di peso e affaticamento. Se la malattia non viene diagnosticata e trattata si sviluppa la chetoacidosi diabetica (Dka), una complicanza acuta, evitabile e pericolosa per la vita che rappresenta la causa principale di ricoveri ospedalieri prevenibili, visite al pronto soccorso e decessi nei soggetti affetti da diabete di tipo 1.

La Dka si manifesta quando il corpo non riesce a utilizzare correttamente il glucosio per via di una carenza di insulina ed è favorita dalla concomitanza di iperglicemia, chetonemia (accumulo di corpi chetonici nel sangue) e acidosi metabolica accompagnate da disidratazione. 

Può svilupparsi anche in chi soffre di diabete di tipo 2 ma è molto meno frequente. In questi casi in genere viene innescata da un mancato controllo della glicemia, da una scorretta aderenza alla terapia farmacologica o dall’insorgenza di una malattia concomitante.

Uno studio di coorte prospettico
Per ovviare alla scarsità di dati canadesi sull’evoluzione negli anni della prevalenza di chetoacidosi diabetica al momento della diagnosi di diabete di tipo 1 nei bambini, i ricercatori hanno analizzato le informazioni fornite dai database amministrativi sanitari dall’Institut National de Santé Publique du Québec in Canada e hanno identificato 5.741 bambini del Qebec di età compresa tra 1 e 17 anni (età media alla diagnosi, 10,1 anni), a cui era stato diagnosticato il diabete tra il 2001 e il 2014. 

Anche se non sono stati in grado di differenziare le diagnosi per i due tipi di diabete, hanno notato che la maggior parte dei bambini di età inferiore ai 18 anni aveva quello di tipo 1.

«Dato che la chetoacidosi può verificarsi in entrambe le forme di diabete, l’aver riscontrato un aumento della Dka alla diagnosi è un’osservazione preoccupante, indipendentemente dal tipo di diabete del bambino, ed evidenzia l’importanza di determinare i driver alla base della condizione» hanno scritto.

Utilizzando gli stessi database, i ricercatori hanno anche identificato i bambini diabetici che presentavano chetoacidosi non più di 3 giorni dopo la diagnosi. Nel complesso tale situazione ha interessato il 25,6% dei soggetti, con una prevalenza che è aumentata progressivamente dal 22% del 2001 al 30% del 2014, nonostante il fatto che l’incidenza di diabete nello stesso periodo risultasse stabile. 

L’incidenza di chetoacidosi è aumentata del 2% ogni anno e nel 2014 il rischio tra i bambini diabetici era del 38,6% superiore rispetto al 2001 (RR = 1,39). L’aumento annuale maggiore di Dka si è verificato nella fascia d’età 5-11 anni (2,7%), meno tra i 12 e i 17 anni (2,3%) e tra 1 e 4 anni (0,2%). C’è stata inoltre una riduzione del 30,1% del rischio di Dka per i bambini di età compresa tra 12 e 17 anni rispetto a quelli con 1-4 anni, hanno scritto i ricercatori.

«Le ragioni dell’aumento della chetoacidosi non sono chiare» hanno aggiunto. «In Colorado è stato in parte attribuito alla crescente povertà infantile, ma nel nostro studio non abbiamo trovato alcuna associazione tra stato socioeconomico e rischio di Dka, forse spiegabile con la copertura universale garantita dal sistema sanitario canadese. Tuttavia abbiamo rilevato che in Canada la prevalenza di Dka alla diagnosi di diabete è elevata e in crescita, forse per via di un accesso limitato e in peggioramento all’assistenza sanitaria primaria».

«I nostri risultati riguardano e sottolineano la necessità di aumentare la consapevolezza medica e pubblica dei segni e dei sintomi del diabete infantile prima che si sviluppi la chetoacidosi, oltre a far comprendere ai medici l’importanza di segnalare immediatamente i bambini sintomatici», hanno continuato.

«Dal momento che in altri paesi la prevalenza della Dka ha mostrato di essere stabile o in diminuzione, la ricerca futura, meglio se attraverso collaborazioni internazionali, dovrebbe focalizzarsi sui motivi alla base dell’aumento della prevalenza nel nostro paese in modo da sviluppare interventi mirati ed efficaci» hanno concluso gli autori.

Bibliografia

Robinson ME et al. Increasing prevalence of diabetic ketoacidosis at diabetes diagnosis among children in Quebec: a population-based retrospective cohort study. CMAJ Open. 2019 May 14;7(2):E300-E305.

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da PHARMASTAR