Che faccio per lui?

Ciao ragazzi…. Mi chiamo Cristina.

Ho fatto qualche ricerca su internet per capire un po’ di più cosa fosse il diabete di tipo 1.
E così ho trovato questa mailing list…Vi leggo ormai da qualche tempo…e a volte ho trovato un valido aiuto a degli stati d’animo che per me erano “incomprensibili”.

Due anni fa ho conosciuto quello che fino a qualche giorno fà è stato una persona a me molto vicina! Siamo stati insieme qualche mese due anni fà, poi mi ha lasciato, poi si è riavvicinato, ed ero io a non volerlo più vicino….Ci siamo lasciati, ma rimanendo sempre molto vicini, anche se io ho continuato per la mia strada…( al tempo ero conivnta che lui dovesse fare le sue esperienze sentimentali, essendo stata io la sua prima  ragazza, mentre io uscivo da una convivenza di 5 anni che mi aveva dilaniato.)  Io ho 33 anni, lui ne ha 34.
A metà dicembre del 2005 gli ho confessato che da tempo provavo per lui ancora “qualcosa”..
Da quel momento è stata una tragedia…. Sottolineava con freddezza e distacco di non voler assolutamente nessun rapporto con me e dopo qualche minuto eravamo molto vicini…si comportava come il fidanzato più affettuoso e premuroso, ma a cicli regolari diceva che gli tornavano in mente dei dubbi ed era stra-convinto di non essere più coinvolto
( questo…ho notato e realizzo solo adesso accadeva semre in momenti di glicemia molto alta)….poi ci riavvicinavamo ….poi di nuovo lontani…il tutto nella maniera più avvilente possibile.
Lui,ha il diabete di tipo 1 da quando aveva 17 anni, ed  è convinto (me lo ha confessato una sera in cui era più rilassato) di esserselo “PROCURATO” lui stesso…durante l’adolescenza…perchè non riusciva a trovare un reale rapporto di amicizia con i suoi pari, non riusciva a studiare e tutto questo gli provocava uno stress incredibile…Dopo la scoperta del diabete…e quasi tre mesi di ospedale ha continuato il liceo e poi l’università..e si è laureato.

Di questo non ne ha mai parlato nella sua famiglia, e nonostante loro siano molto premurosi e attenti a lui, non credo che tra di loro in famiglia ci sia un vero “dialogo”.
Lui sostiene che il diabete è un fatto suo e i suoi non devono intromettersi..se non per quanto riguarda l’alimentazione.
Lui dice sempre..” io ho solo il diabete” e a me che ho avuto un intervento x delle cisti ovariche (endometriosi) mi dice che ho un problema serio.

Il mio desiderio più grande ( indipendentemente dal fatto che si possa o no stare insieme in un futuro) è che lui stia bene, e possa diventare un uomo sicuro di sè, o che almeno ci provi, che sappia quello che vuole e che riesca ad accettare questa malattia, ridimensionare queste sensazioni… e che permetta agli altri ( la famiglia) di stargli vicino, ma che sopratutto abbia stima di se stesso e non stia sempre a colpevolizzarsi perchè non riesce a dosare bene l’insulina, e cade sempre in questa voglia “sfrenata” di dolci.
( A pranzo, lavorando fuori a volte mangia un panino e un frutto, ma il più delle volte va al bar e prende un primo e due o tre paste)
Per fortuna  e non so come faccia la sua glicemia non è molto elevata…Solo ultimamente il diabetologo ( l’ho accompagnato nell’ultimo suo controllo…evento eccezionale…perchè per lui andarci è solo una perdita di tempo e non vuole assolutamente che nessuno ci vada) gli ha proposto di sperimentare la lantus …e dopo la prima settimana ha toccato anche picchi di 450…. ma anche questo fatto non so quanto dipenda dall’alimentazione o perchè avevo cominciato a parlargli dell’esistenza di questo forum…di come fosse interessante e costruttivo leggere delle esperienze di vita di altre persone che condividono lo stesso problema…naturalmente lui ha risposto che non gli serve a niente…ed è solo la mia sfrenata voglia di comunicare con gli altri. Vorrei che avesse dei bei rapporti di amicizia….che possano consentirgli un bel dialogo…dei bei scambi…

Non so… quanto quello che dice riguardo al nostro rapporto, il suo carattere.. ( i suoi amici…o meglio conoscenti da anni…non sanno quasi neanche che ha il diabete) … sia la conseguenza dell’impossibilità di accettare il diabete, o quanto sia il suo vero carattere, o quanto sia preda di ipo- o iperglicemie o semplicemente sia una persona stra-indecisa, che ho paura …
Più volte ho cercato di dirgli che è una persona meravigliosa … a cui voglio un bene dell’anima … che ci sarò comunque e sempre … anche se non dovessimo stare insieme Perchè se si è chiari e ci si vuole bene … una ex storia può anche trasformarsi in una splendida amicizia …. L’ultima volta che l’ho sentito mi ha detto che non vuole prendersi nessuna responsabilità …. che vuole starsene da solo … prendere la distanza x dimenticarmi e per consentirmi di dimenticarlo … e forse per Pasqua ci sentiremo… Perchè tutto sommato io sono molto importante per lui, ma lui non vuole stare con me.

Non so se davvero lui non accetta questa malattia, o davvero è responsabile…o davvero ha raggiunto un suo equilibrio…  limbo da cui non riesce a venir fuori.

Che devo fare???

VI SAREI GRATISSIMAAAAAAAA SE MI AIUTASTE A CAPIRE…E TROVARE UNA SOLUZIONE SODDISFACENTE…O PER LO MENO UN PO’ DI SERENITA’…

UN BACIO A TUTTI … GRAZIE.

 

Cristina

 

 

Cara Cristina, non credo che il db possa forgiare un carattere; può modellarlo, può renderti più duro e/o più sensibile, ma non forgiarlo!
A me dicono che la malattia mi ha “regalato” un carattere forte: non è vero, semmai mi ha temprato, ma il mio carattere sarebbe stato questo comunque.
La malattia ci modifica, ci “cambia” un po’, ma non può essere nostra padrona! Ho vissuto più di una volta il rovescio della situazione che stai vivendo, cioè un boy-friend e anche un fidanzato che scappano davanti alla “confessione” della malattia….

Ecco, questo ci tempra, ma ciò che veramente ci permette di sollevarci è la nostra personalità, il nostro modo di essere, a prescindere dalla malattia.
Il db può farci credere di non essere uguale agli altri, e forse di avere degli altri meno diritti; e per un po’ magari ci costringe anche a credere a questa bugia infame, ma tanto prima o poi ci risvegliamo dalla menzogna e torniamo in piedi!

Ti auguro ogni bene, e che lui torni da te.

 

Margherita

 

 

Dunque, quanto influisca sul carattere o modo di essere di una persona il diabete non posso affermarlo con certezza, io non ho un esempio di vita senza diabete perché sono tale da quando avevo 3 anni, quindi non so dirti se mi ha trasformato caratterialmente o no.

Certamente le ipo e le iper possono variare l’umore della persona in quel momento specifico e spesso possono essere un allarme che indica che la glicemia sta variando in taluno o talaltro senso.
Però da questo a modificare il carattere credo che ci sia molta differenza.
Ma la mia è solo una mia opinione, forse anche provata a livello scientifico, ma io le prove le faccio su di me da 39 anni 🙂

Personalmente credo che la mia insicurezza in diverse condizioni sia portata dal diabete in questo senso: quando ero bambina ero “poverina” mai istruita a dovere e ad esempio  le iniezioni sono state fatte dai miei familiari fino a quando sono diventata “grande”, quindi sicuramente questo ha influito sulla mia formazione per quanto riguarda la prontezza e la sicurezza nei miei comportamenti, e la mia malattia.

Per il resto, non posso sapere se sarei stata tanto diversa nel modo di reagire alla vita, senza avere il diabete…credimi vorrei esserti più utile, in questo senso!!!!:-)

Saluti

 

Alessandra

 

 

Ciao, sono Anna, io sono attualmente fidanzata con un ragazzo diabetico di 23 anni … ti porto la mia esperienza ma non c’è nessuna regola, ognuno reagisce a modo suo..

Marco (il mio ragazzo) oltre al problema del diabete ha avuto diversi problemi in famiglia fin da piccolo e tutto l’insieme delle cose unito al suo carattere piuttosto introverso ha creato delle situazioni piuttosto difficili.

Sono continui alti e bassi, ci sono periodi in cui va tutto a gonfie vele e periodi in cui ha degli atteggiamenti incomprensibili e scostanti nei confronti di tutte le persone a cui vuole bene.. dopo anni di dialoghi estenuanti ho capito almeno qualcosa… uno dei problemi è questo: lui si sente sconfitto, perchè ha un diabete molto scompensato, non riesce a tenere le glicemie a posto neanche controllando orari, carboidrati, movimento e svegliandosi 2 volte tutte le notti per provare la glicemia.
La diabetologa l’ha sempre colpevolizzato e lui ha gettato la spugna, non ci crede più.

Ogni tanto si riprende, ma poi gli vengono questi pensieri e lui si è convinto, pur non avendo complicanze, che visto che cercare di tenere le glicemie è uno sforzo troppo grande e spesso senza risultati lui morirà presto, sui 30-40 anni.

Non è che lo ripeta spesso, ma comunque dentro di sè lo pensa davvero e questo influenza tutti i suoi comportamenti. Gli ho detto mille volte di iscriversi a questa lista, cerco di raccontargli le esperienze degli altri, ma dice che non se la sente, preferisce che lo faccia io.

Ai suoi amici assolutamente non ne parla lo sanno per vie traverse..

Ora va già meglio rispetto a due anni fa, ma non riesce a prendere in mano la situazione.  Spero che crescendo e maturando cambi la sua visione delle cose e riesca a fare delle scelte diverse, io cerco di stargli vicino ma a volte è lui che non accetta di farsi aiutare e la situazione per me sta diventando insostenibile e penso che ognuno debba trovarla da solo la sua strada perchè le persone che ti vogliono bene possono sostenerti ma finchè non sei tu in prima persona a sentire che è il momento di cambiare e di prenderti cura di te stesso nessuno può decidere per te..

Spero che tu riesca a stare meglio, un bacio.

 

Anna

 

 

Ciao Anna, sono Cristina
Grazie della tua risposta…e scusa il ritardo con cui ti rispondo.
In quello che tu scrivi…mi sono riletta molte volte e ho ri-letto anche il comportamento del mio ragazzo.
Hai ragione … quando scrivi che ognuno reagisce in modo diverso…ma….
Quando abbiamo paura tutti, in fondo, reagiamo nello stesso modo….”in modo estremo”…e per estremo intendo.. “un modo non naturale”in modo brusco…burbero…rabbioso…o in modo remissivo, apprensivo..indifferente a tutto e tutti.
Ma è perchè abbiamo paura.

Quasi alla fine della mail scrivi “ora va meglio, ma non riesce a prendere in mano la situazione”
Lui fa già di tutto, da quello che scrivi, (controlli, movimento, etc) per controllare il suo diabete.
Forse al contrario, è molto responsabile, e vive momenti di sconforto perchè dopo che le prova tutte non riesce a mantenere un equilibrio?? Non trova la cura che fa meglio x lui??
Non saprei proprio che dirti da questo punto di vista….forse ci vorrebbe di più il parere di un medico???

La diabetologa se lo colpevolizza … cambiatela!!
Anche i medici sono umani e quindi sbagliano, anche se non sempre hanno l’umiltà di ammetterlo…

Da quello che ho capito da quando leggo le mails di questo forum…non esiste miglior dottore di un diabetico responsabile…

L’unico consiglio che mi sento di darti..è relativo al tuo stato d’animo…
Tantissime volte io mi sono sentita impedita perchè non potevo fare niente x farlo stare meglio, in colpa perchè io non ho il diabete, apprensiva perchè lo vedevo “irresponsabile”, stanca perchè non ne potevo più di tutta questa tristezza, e avvilita perchè dopo “bei momenti” tornavano sempre quelli brutti!

Allora ho pensato…che non ero io a vivere quelle situazioni…ma le situazioni se la spassavano alla grande con me!!!
E chissà quante risate si facevano vedendomi così…
Allora ho detto e…se quando arrivano questi brutti pensieri Io non mi prendo sul serio???
Faccio finta di fare un gioco…e di essere quacun’altro…e vediamo un po’ se sono una brava attrice!!!E magari quando lui andava in ipo senza che se ne accorgesse anzichè andare nel panico…facevo finta di tirar fuori un succo di frutta…e di fare una reclam su come fosse divertente berlo!!!

Poi ridevamo insieme…Quando la glicemia era altissima …. facevo finta di fare la tassista..che lo seduceva e che poi si addormentava di colpo….e cosi via con tante smorfie, tante gags e tanta tanta leggerezza…e tanta tanta ironia ho imparato a prendere in giro innanzitutto le mie paure, e se io ero più serena..avevo voglia di divertirmi…potevo trasferirla anche un po’ a lui.

Se riusciamo ad essere un buon esempio…saremo “emulati”…

Certo..tutto va dosato…e non sempre funziona…

Qualche giorno fa ho visto “king kong”… proprio un film da cardiopalma!!!!
Solo ad holliwood possono esistere queste cose!!!:-)…

Però quando l’attrice principale si mette a ballare e far divertire king kong…è fatta!!!!
Li, stabiliscono un dialogo…senza paure, senza angoscia!
Uno di fronte all’altra…e che meraviglia!!!

Quando i bambini cadono e si sbucciano il ginocchio piangono al”infinito…ma se li fai giocare un pò e anche la medicina diventa un gioco…arriva il sorriso…ed è tutta un’altra storia!!!!
In fondo tutti siamo dei bambini…e tutti abbiamo bisogno di essere un po’ capiti…

Stare a fare lunghi discorsi..il più delle volte è noioso..e stancante..e non sempre hanno l’effetto desiderato… (l’ho sperimentato di persona) bisogna dribblare gli ostacoli e vedere che succede con altre terapie:-)…e sperimentare…sperimentate sempre…
Noi possediamo una grande forza che è il nostro PENSIERO…a volte alleato..a volte peggior nemico…ma niente e nessuno può portarcelo via, perchè ci appartiene!!..
Il nostro corpo può cambiare..può modificarsi senza che possiamo esserne gli artefici…ma NON il nostro pensiero…ed è così che saremo invincibili…e immortali per sempre!!!

Spero in qualche modo di esser riuscita ad alleviare un po’ la tua angoscia…e ti mando un grande abbraccio!

 

Cristina

 

 

Ciao Cristina, sono Angelo, diabetico dai 3 anni.

Non ti so dire se il suo comportamento nei confronti del diabete sia normale.
Quello che posso dirti è che in tante situazioni io tendo a reagire come lui.
Difficilmente accetto di affidarmi nelle mani di qualcuno.

Quando sono stato in cura presso un centro che organizzava incontri e uscite fra diabetici me ne sono tirato fuori.
Sono stato anni senza essere seguito da alcun centro e sono molto critico rispetto a quello che molti medici si dimostrano in grado di fare nella gestione della malattia e della persona che si trovano davanti.

Riguardo gli sbalzi di umore conseguenti alle ipo-iper, qualche volta i miei mi dicevano: “sei irrascibile. Misurati la glicemia”.
Ma a me è sempre sembrato che la mia irrascibilità fosse conseguenza del fatto che ci fosse qualche serio motivo per non essere daccordo.

Del vostro rapporto non posso dire nulla. posso solo consigliarti di non tornare su argomenti scottanti.
Il fatto che gli dici “fai un controllo” e lui ti risponde “pensa per te”, non vuol dire che non ha capito, vuol solo dire che non è pronto ad accettare intromissioni.
Quello che già in passato gli hai detto, lui lo ha capito e anche se non lo dimostra ci sta rimuginando sopra. Quando e se si sentirà pronto sarà lui a farsi avanti.

Si, a volte siamo molto complicati…

Ciao

 

Angelo

 

 

Grazie e ancora grazie….tutti i consigli e suggerimenti che mi date, mi aiutano  a capire qualcosa in più….
Una canzone di un po’ di  tempo fa recitava” depende …todo depende ….da che punto guardi il mondo”…ed è proprio vero…:-)

Ogni situazione se la guardi da un’altro “punto di vista” ti permette di scorgere particolari che non avevi considerato….
Com’è hai ragione Fabio…quando dici che la condivisione ti aiuta a crescere…a maturare…Io ho sempre creduto che fondamentalmente “ognuno di noi” ha il suo carattere…ma è grazie a “tutto ciò che abbiamo intorno” che diventiamo quello che siamo…e tante volte cadiamo…ci rialziamo…facciamo passi da gigante…e poi indietreggiamo…e poi avanti…e il tempo passa cresciamo….maturiamo …è tutto questo è quella meraviglia che si chiama “Vita”.

Platone fa dire a Socrate morente” gli uomini hanno paura della morte….perchè morire è fine..interruzione di ogni tipo di comunicazione…di sentirsi vivi” Ma perchè gli uomini hanno paura di morire se tra di loro non riescono a comunicare??Non è forse questa la morte?? Ed
io adoro la comunicazione sopra ogni cosa…questo straordinario sentire….quel riuscire a stabilire una sorta di empatia…è straordinariamente vita…e per quanto dura possa essere…secondo me deve essere vissuta…tutti abbiamo il dovere di cercare di rendere la nostra vita un capolavoro!!!:-)
Come sono profonda stasera!!!!:-))))))))…Forse ho un carattere molto idealista…ma certe cose le dico anche per esperienza:-(
Ha ragione anche Margherita quando dice che le “asperità” della vita ti rendono più “forte”più tenace..
Credo fortemente nella forza di ogni essere umano..bisogna solo cercare di tirarla fuori….ed è molto vero…Ale…quando dici che molte volte “alla prima” non si viene a capo della matassa…
Insegnare mi ha insegnato che comunicare non significa che se tu dici una cosa e uno la capisce vuol dire che è arrivata a tutti….Al contrario ognuno di noi ha “canali” di comunicazione diversi…che passano attraverso le nostre angoscie..le nostre paure…ma anche attraverso quello che la società…i nostri genitori ci hanno inculcato come “valori positivi”.E devi provare..e ri-provare ancora e ancora e ancora…
Per me non è stato semplice riuscire a trovare” un senso” alla mia vita…Ma adesso sono cresciuta…e forse sono diventata più saggia.Viviamo in un mondo in cui la superficialità e l’apparenza spesso sono criteri di giudizio…e vengono assunti a valori…dimenticando spesso che la qualità della nostra vita dipende sostanzialmente dalla qualità dei rapporti e dagli affetti che riusciamo a creare intorno a noi..

Vabbè….comunque basta…. con queste “noiosita” sennò passo per la maestrina di turno…:-))))))

Fabio….molte volte mi sono chiesta se fossi stata “apprensiva”…
Molte volte…anzi per un periodo mi sentivo quasi “sopraffatta” da questo problema..Mi scocciava da morire chiedergli di misurarla( io stessa mi sentivo pallosa..)..capire a quanto l’avesse..e quindi decidere se uscire…andare dove…e organizzare cosa..etc.Mi sembrava che non fosse affdabile…e invece io volevo un dialogo, una condivisione..speravo che mi parlasse di cos’è il diabete…dei vari sintomi…misuravo la glicemia insieme a lui…facendo le scommesse sui nostri valori…e avevo una paura incredibile di assillarlo…infastidirlo…( il mestiere che faccio, e forse le mie esperienze, mi hanno portata a capire che per la “maturazione” di ognuno è necessaria una piena autonomia…e libertà di pensiero….puoi far vedere le soluzioni..e guidare verso le alternative possibili..ma poi ognuno deve e sottolineo deve…. scegliere quello che vuole anche sbagliando…) Lui, fino a due anni fà…non portava mai  con sè la “macchinetta” misura glic…dopo qualche litigata..e dopo due incidenti causati da ipoglicemica si è convinto che era meglio averne una di scorta ogni tanto….ma tutt’ora”la dimentica spesso”…e paradossalmente è capitato che io mi rendessi
conto delle sue ipo più di quanto lui se ne rendesse conto…E’ possibile questo???
Fondamentalmente sembra essere “irresponsabile” e in realtà lo dice pure!!!
Ma come fare a fargli capire che nessuno di noi è perfetto e tutti dobbiamo ammettere di essere fallibili e di aver qualche problema???

Ho pensato che dovesse acquisire più autostima…che dovesse fare le sue esperienze…prendere le sue decisioni autonomamente…e scegliere cosa volere dalla vita…
( A un certo punto ho anche pensato che non mi avrebbe dato fastidio se avesse avuto altre storie…perchè…se mi amava veramente alla fine sarebbe tornato…)
A me sembrava che nei suoi discorsi fosse sempre rimasto” al tempo del liceo”  a quando gli era venuto il diabete…quasi come se inconsciamente avesse voluto fermare tutto lì…

tutte le volte che ho cercato di parlare con lui…- in due anni e mezzo le lunghe e vere chiacchierate si sono fatte solo al telefono… mai “live” perchè le volte che ho provato a parlare con lui direttamente si chiudeva sempre in un mutismo assoluto…o finiva per dire delle cose e dopo qualche minuto l’esatto contrario..Il tutto si concludeva con una estrema stanchezza da parte di entrambi…

A volte io stessa non ho ben chiaro chi lui sia…e nonostante cerchi di andare oltre l’apparenza..e lui faccia di tutto x non essere scoperto…

Sono molto contenta di “avervi incontrato” perchè le vostre mail…e vi prego di darmi  anche la “vostra più spietata” opinione sulle mie…e quasi come se aggiungessero dei tasselli intorno a questo ragazzo-adolescente che ho avuto la fortuna di incontrare…ma non so…purtroppo se i suoi “tempi” sono anche i  miei..e chissà che sarebbe stato meglio incontrarci da amici…forse così..mi avrebbe percepita diversamente…e chissà che sarebbe
stato meno sulla “difensiva”…e chissà…chissà…chissà…

Alessandra…attendo la tua mail privata…e ti ringrazio tantissimo anticipatamente….
Un abbraccio  a Fabio…che è molto chiaro…davvero per niente “confuso”..
E un salutone a tutti…Lalla, Margherita….bellissimo nome..e Roberto…e tutti quelli che mi risponderanno..

 

Cristina