ATTD2022: il diario di “bordo” del Dr Andrea Scaramuzza (day 3 and 4)

Eccoci alla fine del primo congresso internazionale dopo oltre due anni di assenza causa Covid-19 e conseguente pandemia! Un’emozione rivedere tanti amici e colleghi, poterli riabbracciare e riprendere i fili dei rapporti e delle collaborazioni.

Si riconfermano le impressioni dei primi due giorni. Programma scientifico interessante, ma senza squilli particolari. Tuttavia la possibilità di iniziare collaborazioni o riprendere le fila di vecchi rapporti, è impagabile. Grazie #ATTD2022!!
Venerdì si è aperto con uno dei tanti simposi sponsorizzati, in questo caso da Lilly, dedicato ai pazienti con diabete di tipo 2 e ad alcune novità terapeutiche.
Si è discusso sia ieri che oggi del ruolo dell’emoglobina glicata, e del fatto se sia arrivato il tempo del suo pensionamento, per dare spazio al tempo in range e al GMI (glucose management indicator). L’introduzione del GMI, infatti, calcolato utilizzando i parametri derivati dal monitoraggio in continuo del glucosio, ha portato molti medici a chiedersi se sarà necessario misurare ancora l’HbA1c in futuro. Sebbene l’utilizzo del GMI durante la pandemia, quando non era possibile per i pazienti sottoporsi agli esami del sangue, fosse utile, l’HbA1c deve rimanere come parte del nostro standard di cura.
Questo è il parere sia di Partha Kar che Irl Hirsch. In primo luogo, la maggior parte delle persone con diabete non usa CGM, quindi il calcolo di GMI non è possibile. Tuttavia, sarebbe bene sapere se c’è discordanza tra glucosio medio e HbA1c misurata con uno strumento professionale una tantum per almeno 14 giorni. In secondo luogo, molti medici e pazienti ritengono che l’HbA1c sia un’informazione importante che desiderano per le visite cliniche di routine. Si deve, infine, sottolineare che le agenzie di regolamentazione dipendono ancora dall’HbA1c come misura oggettiva per confermare l’efficacia di una terapia farmaceutica. Tuttavia, è anche vero che l’HbA1c non fornisce le varie sfaccettature del controllo del diabete, in particolare per quanto riguarda l’ipoglicemia.
Si è parlato delle nuove insuline, specie quelle a lunga durata, addirittura settimanale, quali Icodec, che stanno dando buoni risultati e la cui messa in commercio si avvicina.
Anche Toujeo, con lo studio InRange, ha avuto spazio, con i risultati preliminari assai incoraggianti.
Il pomeriggio si è aperto con l’interessante sessione dedicata al Year Book, testo che raccoglie i migliori studi in diversi ambiti della tecnologia, commentati da esperti del settore.
Si è parlato poi degli aspetti psicologici legati all’utilizzo delle tecnologie, e di quali strategie mettere in campo per selezionare i migliori candidati per ciascuna tecnologia. Resta il fatto che a volte l’uso della tecnologia sia fonte di stress, se non vero e proprio burnout.
Si è parlato di penne intelligenti connesse ad un sensore della glicemia, all’utilizzo della tecnologia per le donne con diabete in gravidanza, a CAM APS Fx e ai suoi svariati utilizzi.
La giornata si è conclusa con un simposio su Omnipod 5, sul quale torneremo fra breve nella mia personale best of e non solo!
Oggi, ultimo giorno, si è aperto con un simposio Dexcom su G6. A seguire l’ultima sessione plenaria dedicata al closed loop. Interessante la scelta dei sostenitori del micro a doppio ormone (insulina e glucagone), di iniziare un sperimentazione utilizzando solo insulina. Questo per velocizzarne una eventuale approvazione e successiva messa in commercio.
Poi i dati di MiniMed 780G e quelli di Control-IQ.
Una sessione sull’educazione mi ha permesso di esprimere quello che penso del ruolo dell’educazione nel successo della tecnologia. In parallelo si è svolta la sessione organizzata in collaborazione con il Gruppo di Studio Intersocietario SID – AMD – SIEDP, con la partecipazione di Ivana Rabbone, Giulio Maltoni, Sergio Di Molfetta e Andrea J Laurenzi, con la moderazione di Titti Irace e Valentino Cherubini. Sessione apprezzata e con temi estremamente interessanti quali l’uso della tecnologia all’esordio del diabete, il ruolo della tecnologia per la qualità del sonno, l’uso degli advanced hybrid closed loop nei pazienti adulti, e i sensori impiantabili.
Il pomeriggio si è aperto con la sessione International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes – ISPAD sull’utilizzo della tecnologia in contesti vari, una sessione dedicata agli aspetti regolatori.
Veniamo ora alla mia personalissima classifica delle 5 cose più interessanti che ho avuto modo di vedere e a quelle che hanno rappresentato un po’ una delusione.
Best of al numero 5 metto Dexcom G7, approvato in Europa, ma non ancora in commercio (probabilmente verrà lanciato a settembre in occasione del congresso annuale EASD, dapprima come stand-alone e poi in comunicazione con Control-IQ e altri sistemi).
Best of al numero 4, i nuovi prototipi di Tandem Control-IQ che dovrebbe nel giro di un paio d’anni diventare patch, passando attraverso una fase intermedia con un cateterino lungo pochi centimetri.
Best of al numero 3, FreeStyle Libre 3, grosso (anzi piccolo) come un unghia, come si vede in foto. Non più monitoraggio flash, ma in continuo, lettura della glicemia ogni minuto. Ormai prossimo alla commercializzazione (stay tuned per le novità nelle prossime settimane).
Best of al numero 2, Simplera e il nuovo micro in pipeline. Simplera, ho avuto modo di tenerlo in mano per una decina di minuti, sarà il nuovo sensore di Medtronic. Probabilmente durerà 14 giorni, forse all’inizio solo 7, senza calibrazioni, all’inizio stand alone, poi integrato in MiniMed 780G. Data di lancio presunta con discreta approssimazione ATTD 2023 a Berlino (quindi fine febbraio 2023). Oltre al sensore è in fase avanzata di progettazione un microinfusore di nuova generazione che non avrà più bisogno di fare il bolo prima dei pasti, diventando (quando uscirà) un vero pancreas artificiale, del tutto autonomo. Arrivo previsto fra 2 anni, con reclutamento dei soggetti per lo studio di validazione all’inizio del 2023 e presumibile presentazione ad ATTD 2024.
Best of al numero 1, l’accordo siglato fra Ypsomed pump, Libre 3 e CAM APS Fx (la app di controllo del closed loop messa a punto da Cambridge). Presunta data di commercializzazione 2023, ma tutti ci auguriamo che possa essere anticipata.
Veniamo ora alle piccole delusioni. Ne elencherò 3.
Al terzo posto, diverse soluzioni patch presentate, che non hanno al momento interconnessione con alcun sensore. Credo che nel 2022 il sistema micro sensore debba essere integrato.
Al secondo posto, Diabeloop per il quale ancora non si parla di utilizzarlo nei minorenni.

E infine, al primo posto, proprio Omnipod 5. Ho avuto modo di parlare con un’infermiera americana, un’educatrice che ne ha messi alcuni, e con un utilizzatore. Alla domanda di come fosse il suo utilizzo, entrambi, in momenti diversi hanno risposto ‘tricky’, complesso, indaginoso, intricato. Natalie mi ha spiegato che l’avvio è spesso frustrante. I risultati tardano ad arrivare, e se si hanno aspettative sbagliate (come forse avevo io) la delusione può essere tanta. Certo, quando arriverà (probabilmente fine 2022, o più probabilmente 2023), vorrò verificarlo di persona. Ma non posso nascondere un filo di delusione.

Questo da Barcellona è tutto. Al prossimo congresso, quello americano, fra poco più di un mese. Anche se temo non ci saranno troppe novità! Buonanotte!
Dr Andrea Scaramuzza
Responsabile Endocrinologia, Diabetologia & Nutrizione Pediatrica presso ASST di Cremona