14. 11. 2013 – 14. 11. 1991

14/11/2013: Oggi è la giornata mondiale del diabete! Slogan, pubblicità e manifestazioni invitano a praticare una vita sana, una corretta alimentazione e attività fisica… Così nasce lo spot “Io al diabete NON gliela dò vinta”!

14/11/1991: Le labbra secche chiedevano acqua in abbondanza e all’appello si presentò anche la poliuria! Fece un rumore assordante!
Avevo una vita sana, un’ottima alimentazione e un bellissimo peso ferma!
La diagnosi fu crudele: era il tipo 1; la terapia ottemperava alla causa sconosciuta e non c’era guarigione!
Lo slogan del 2013 e’ sbagliato! Una misera goccia di sangue per ottenere un numero e poi la corsa veloce per scappare dell’ennesima iniezione! Inconsapevole per i miei cinque anni!
Pasti prestabiliti per ottenere gli stessi risultati glicemici..equivalenze sovrapposte e sostituibili. Un cambiamento impercettibile creava l’inaspettato. Quella glicemia altezzosa doveva scendere qualche gradino! Dovevo camminare! Per il mio piccolo corpo il tavolo in cucina era una pista da ballo..come una trottola mi ritrovavo a girare a vuoto intorno ad esso e ogni traguardo, che era la sedia con il cuscino verde, aggiungevo un numero al mio conto.. di solito mi fermavo a 200 giri!
Credevo che mia madre fosse un chimico! Con cura miscelava Acrapid e Protaphane come fossero state due pozioni; in effetti, la magia c’era!
La merenda delle 16:00 era obbligatoria per scongiurare l’ipo ma lo spuntino a scuola era vietato.. quanta asocialità in quel lungo corridoio, dietro una parete, dove velocemente divoravo i miei cho! L’ipoglicemia prima o poi mi trovava.
Ero seduta nel sedile posteriore dell’auto e mia madre mi osservava dallo specchietto ma all’improvviso fermava l’auto e diceva: “Elisa è in ipo! Non vedete come si fissa a guardare qualcosa?” Incredibile come riusciva a capire i miei stati glicemici, quando ancora il mio corpo era incosciente di tutto ciò!
L’infanzia se ne andò in un battito di ciglia! Quando presi in mano le redini del mio compagno di vita, mi sfuggirono con una facilità disarmante! La normalità, la costanza e la moderazione non mi erano mai piaciute e non avevo nessuna intenzione di conoscere, capire e affrontare Mr. Diabete! Mai nessuno aveva puntato il dito verso di me e mi aveva conosciuto con la mia malattia! Ero solo Elisa!
Purtroppo avevo usato nascondigli per la merenda perché gli altri non potevano, avevo corso quando gli altro erano immobili, avevo rinunciato al secondo piatto di lasagne, avevo cercato di mascherare i segnali fisici che gli altri riconoscevano come miei stati glicemici, avevo visto la compassione negli occhi di chi ignorava chi era Mr. Diabete e poi.. poi avevo conosciuto quella sensazione e la stessa contrazione involontaria di muscoli volontari e ormai la paura feroce mi divorava!
Era una battaglia insostenibile e per di più, non avevo nessuna intenzione di affrontarla! La rabbia del mio diabetologo, nonché secondo padre, gli occhi lucidi di mia madre.. ma per quelli che non avevano mai saputo era tutto come sempre!
Avevo le ginocchia sbucciate per le cadute, ma il dolore era latente! Chiedevo ad alta voce aiuto! Le persone vicine mi dedicarono tempo e parole ma il mio sguardo era assente.. assente di fronte anche al loro tormento!
Mi ero persa! Decisi di partire, e fu un lungo viaggio!
A lume di candela affrontai il buio e l’estraneo e solo con lo scorrere dei mesi, lo stoppino divenne cenere e le ombre se ne andarono! Non credevo che ci sarei mai riuscita!!
Oggi non uso più le equivalenze ma i giusti rapporti; non corro.. correggo; di fronte agli occhi compassionevoli .. informo!
E’ una dura lotta e ogni giorno non ho la certezza di non cadere di nuovo in un vortice ma non c’è niente di più bello di vedere un voto discreto in pagella!

 

 

di Elisa Zanchi