Una meta analisi dei dati conferma la sicurezza di Levemir ®

 

Una meta-analisi dei dati clinici pubblicati oggi in Diabetologia, la rivista medica dell’Associazione per lo Studio del Diabete (EASD) per la Comunità europea, ha dimostrato che all’insulina ad azione prolungata Levemir ® (insulina detemir, originata da DNA ricombinante) della Novo Nordisk, non è stato associato un aumento nell’incidenza di cancro rispetto all’insulina umana.

 

L’analisi condotta da Novo Nordisk ha valutato il rischio relativo di una diagnosi clinica di cancro durante il trattamento con Levemir ®.

Sono stati inclusi circa 9.000 pazienti (circa 5.200 che assumono Levemir ®) in 21 studi randomizzati e controllati ed è stata confrontata l’incidenza di cancro nei pazienti trattati con Levemir ® con quella dei pazienti trattati con insulina umana (NPH) o con insulina glargine.

I dati hanno rivelato che il trattamento con Levemir ® è stato associato ad una più bassa incidenza di cancro statisticamente significativa che con insulina NPH (trattamento di 0,36 eventi per 100 pazienti-anno nel gruppo di Levemir ® vs 0,92 eventi nel gruppo insulina NPH, p <0,05).

L’incidenza di cancro nel corso del trattamento Levemir ® è stata anche inferiore a quella vista durante il trattamento con insulina glargine, ma questa differenza non è stata statisticamente significativa (0,87 eventi per 100 pazienti-anno nel Levemir ® gruppo vs 1,27 eventi nel gruppo insulina glargine, p >0.05).

 

“Abbiamo progettato Levemir ® con in mente tutti gli aspetti della sicurezza per il paziente e questi dati sono in linea con quello che ci aspettavamo “, ha detto il Dott. Alan Mosè, Vice Presidente e Chief Medical Officer di Novo Nordisk.

“I medici, gli operatori sanitari della salute ed i pazienti possono continuare a sentirsi sicuri nell’usare Levemir ® per curare efficacemente il diabete di di tipo 1 e di tipo 2.”

L’analisi è stata effettuata a seguito della pubblicazione su Diabetologia di giugno, di quattro studi. Tali studi, pur non conclusivi a causa di limiti metodologici, hanno suggerito un potenziale legame tra un altro analogo dell’insulina a lunga azione, l’insulina glargine, e il cancro.

Come base di tale possibile collegamento, un editoriale di accompagnamento ha spiegato che taluni analoghi dell’insulina hanno una struttura che rende più probabile che si leghino ai recettori IGF-1 che sono noti per essere coinvolto nella promozione della crescita tumorale.

da PRNewswire
Traduzione di Daniela D’Onofrio