Tipologie di insuline, picco e loro durata d’azione

Parlare di insulina è generico, poiché esistono diverse tipologie di insulina, classificabili in base al tempo in cui si attivano nel nostro organismo. Ogni caso è specifico: ognuno risponde in maniera differente all’insulina e ha bisogno dell’insulina che risponde alle proprie esigenze.

Cerchiamo di capire quali sono le differenze tra le tipologie di insulina in commercio, in quanto tempo entrano in azione e qual è la loro durata.

  1. L’insulina ultrarapida: è una soluzione limpida che può essere somministrata prima dei pasti e permette un assorbimento davvero rapido. Entra in azione dopo 10/15 minuti dall’iniezione e raggiunge il picco, ossia l’intervallo tra la somministrazione e il massimo effetto ipoglicemizzante, in 30 minuti circa. Ha una durata d’azione dalle 3 alle 5 ore. Questa tipologia di insulina serve per porre rimedio a una variazione inaspettata. Le insuline ultrarapide disponibili in commercio sono: NovoRapid, Humalog e Apidra.
  2. L’insulina rapida: si tratta di un’insulina limpida che agisce dopo circa 30 minuti dall’iniezione, raggiungendo il picco massimo dopo 2/4 ore e continuando ad agire per 6/8 ore. Va somministrata circo 30 minuti prima dei pasti. Al momento le insuline rapide disponibili sono: Humulin R, Actrapid e Insuman Rapid.
  3. L’insulina intermedia: è un’insulina torbida che, a differenza delle precedenti, ha un assorbimento più lento. Infatti inizia ad agire dopo circa 90 minuti, raggiunge il picco dopo almeno 4 ore dall’iniezione, continuando la sua durata per 16 ore. Alcune tipologie di insulina intermedia sono: Humulin I e Protaphane.
  4. L’insulina miscelata: un’insulina dall’aspetto torbido, creata dalla combinazione di insulina ultrarapida o rapida e intermedia, e pensata per riunire due tipologie di insulina in una sola iniezione. Ce ne sono diversi tipi in commercio con diverse proporzioni di un tipo di insulina rispetto all’altra: ad esempio 30% di insulina rapida e 70% di isofano, oppure 50% di insulina ultrarapida e 50% di isofano. Sono insuline con una azione bifasica: un picco rapido seguito da una azione più prolungata nel tempo.
  5. L’insulina lenta: attualmente le insuline lente più utilizzate sono Lantus, Levemir, Tresiba e Humalog Basal. Vengono iniettate 1 o 2 volte nell’arco della giornata, dato che hanno un’ampia durata d’azione, fino alle 24 ore. Solitamente i diabetici – sempre del tipo 1 – integrano, in base alle esigenze, l’insulina lenta con iniezioni di insulina ultrarapida o rapida prima dei pasti, quindi più volte nella giornata, per controllare il fisiologico aumento della glicemia causata dall’assunzione di cibo.

È bene sapere inoltre che l’assorbimento dell’insulina, indipendentemente dalle sue caratteristiche specifiche, può essere accelerato se viene massaggiata la zona dell’iniezione, prima che questa venga fatta, oppure in presenza di temperature elevate. Al contrario l’insulina può essere ritardata se viene iniettata fredda, appena tolta dal frigorifero, oppure se si insiste a fare l’iniezione sulla stessa area ripetutamente, creando delle particolari reazioni nei tessuti.

Inoltre è importante ricordare di non congelare l’insulina, ma di conservarla in frigorifero fin quando la confezione è chiusa. L’insulina in uso quotidiano va mantenuta a temperatura ambiente (mai comunque al di sopra dei 30 gradi), ma per un mese al massimo. Passati i 30 giorni, l’insulina va buttata, perché non ne è più garantita l’efficacia.

 

 

 

da iltuodiabete.it