Pungetevi voi con l’ago coreano

Va bene rinunciare allo zucchero, ma questa volta il boccone amaro non lo mandano proprio giù. I diabetici liguri non ci stanno ad essere riforniti di un kit (un misuratore pungi-dito e le strisce per la glicemia) così a basso costo che secondo le associazioni dei malati è anche di bassa qualità. Prodotto in Corea, distribuito da un’azienda di Castellammare di Stabia e con le istruzioni del software in coreano. «Le misurazioni spesso sono sballate, e l’utilizzo è doloroso», questa l’accusa più ricorrente nei forum dei malati di diabete, oltre ottantamila in tutta la Liguria. Quanto doloroso? Lo sperimenteranno sulla propria pelle (è proprio il caso di dirlo) i consiglieri regionali che domani si sottoporranno al “test” proposto dall’Associazione diabete giovanile, che annuncia così il presidio di domattina a De Ferrari di domattina: «Alle 10 manifestazione e alle 10.30 controllo e buco al dito di assessori e consiglieri regionali».

Ora, chiedere il “sangue” ai politici è forma di protesta che non verrebbe in mente nemmeno al grillino più acceso, ma per i diabetici non è un punto da poco: «Un paziente con diabete di tipo 1 – spiega il presidente dell’associazione Giuseppe Boriello – si punge le dita per controllare la glicemia almeno 8-10 volte al giorno (il che fa oltre 3500 volte l’anno)». Se per una volta tocca a Montaldo o Burlando, allora, farà un po’ meno male.

I diabetici non ci stanno a mandar giù anche questo boccone amaro. Il kit”coreano” per la misurazione della glicemia è la goccia che ha fatto traboccare il vaso e per questo i componenti delle associazioni liguri dei malati di diabete, compresa quella savonese (l’Asadi, con oltre 280 soci) saranno domani in consiglio regionale per protestare contro l’assegnazione di un appalto regionale (gestito dalla Centrale acquisti) per la fornitura di presidi per diabetici e in particolare dei macchinari per l’auto-monitoraggio. «Si tratta di un apparecchietto con strisce per la misurazione della glicemia nel sangue – chiariscono i membri dell’associazione a chi non ne ha esperienza diretta – è un “compagno di viaggio” per ogni malato di diabete che deve effettuare le misurazioni e sino ad ora veniva passato dalle Asl tramite i servizi di diabetologia». Sarà ancora così, ma le esigenze di risparmio hanno costretto la Asl2 (e tutte le altre della Liguria) ad affidarsi a una ditta che non gode certo di buona pubblicità tra le associazioni dei malati.Si chiama Svas Biosana ed ha sede a Castellamare di Stabia (Na) ma a essere nel mirino è la produzione degli apparecchi in Corea del Sud.

La Svas Biosana, secondo quanto si legge sulla deliberazione del 22 giugno della centrale acquisti regionale, si è aggiudicata quattro lotti su sette (tra i quali quello dei pazienti pediatrici) nella gara regionale in virtù soprattutto del prezzo unitario offerto: 0,177 euro per un glucometro più strisce reattive, contro, ad esempio, ai 216 (sempre dallo stesso documento) della Johnson & Johnson. Il problema, secondo le associazioni dei diabetici, è che i risultati rilevati dagli apparecchietti sarebbero poco affidabili e che l’utilizzo (frequente, visto che un diabetico si punge il dito 8 volte al giorno) si rivelerebbe più doloroso di tutti gli altri nella pungitura del dito. «E poi se provi a leggere le istruzioni del software su internet sono in coreano», sbotta una paziente durante l’incontro della “giornata mondiale del diabete” che si è tenuta sabato a palazzo Sisto (per l’allarme meteo l’evento è stato spostato dalla piazza).

Secondo Ruggiero Basso, diabetologo della Asl2, «la gara della regione era costruita su due criteri: al 40% contava il prezzo, al 60% la qualità. Ma va detto che nonostante le proteste anche in altre Asl, il malfunzionamento di questi apparecchi non è mai stato provato, altrimenti sarebbero stati ritirati dal commercio già da tempo». Sulla prossima protesta dei diabetici è intervenuto anche il consigliere regionale Stefano Quaini: «Il 13 novembre presso il Consiglio regionale gli amici delle associazioni che sostengono i malati di diabete e la onlus per il diabete giovanile manifesteranno.Si tratta di una protesta nata sulla scia della preoccupazione per i futuri presidi per il monitoraggio della glicemia , che ha lo scopo di porre l’attenzione su una patologia cronica in crescita e che necessita per il trattamento e la prevenzione delle complicanze di un forte impegno dal punto di vista sanitario, mettendo in atto adeguate risposte. Abbiamo letto con attenzione il parere dei medici diabetologi liguri che in una lettera esprimono la propria preoccupazione su questo tema e pertanto siamo intenzionati a discutere eventuali proposte. Dopo un continuo confronto con le associazioni sto per presentare una proposta di legge che sarà un punto determinante per la lotta a questa insidiosa patologia. E’ fondamentale per la Liguria dotarsi di una rete diabetologica adeguata, che elimini disomogeneita’ esistenti nelle varie Asl».

di Emanuele Rossi

 

da Il Secolo XIX Salute