Penna Lilly per monosomministrazione settimanale presentata all’Easd di Stoccolma

Garantisce un controllo ottimale della glicemia con una sola somministrazione a settimana, semplicissima da usare e indolore,e  sarà disponibile da ottobre  in tutta Europa e anche in Italia la nuova penna per il controllo del diabete prodotta dalla Lilly e  presentata in anteprima europea al congresso internazionale Easd in corso a Stoccolma.

“Quattro “click” al mese invece di cento pillole” è lo slogan scelto per presentare il dispositivo che ha già ottenuto un anno fa il via libera dell’Ema e più recentemente l’autorizzazione all’avvio della produzione da parte di Aifa e offre una chance in più  per il milione e mezzo di diabetici che abbandonano le cure o le seguono male perché sono troppo complicate o ne temono gli effetti collaterali. Una “rivoluzione” che libera le persone con diabete consentendo loro di dimenticare quasi di essere malati: per un buon compenso glicemico basterà semplicemente premere un pulsante senza neppure vedere un ago o dover imparare a usare una siringa.

La nuova penna – che sarà prodotta da Lilly Italia nello stabilimento di Sesto Fiorentino e distribuita in Europa – contiene dulaglutide, un principio attivo della classe degli agonisti del recettore del Glp-1 (Glucagon-like peptide-1). “Dulaglutide si è dimostrato più efficace delle terapie con ipoglicemizzanti orali o addirittura dell’insulina, che devono essere assunti una o più volte al giorno, nel controllo della glicemia, e si somministra solo una volta alla settimana – spiega Francesco Giorgino, professore ordinario di endocrinologia e malattie metaboliche all’Università di Bari Aldo Moro. – Accanto a un’efficacia notevole nel consentire un buon controllo glicemico, il farmaco è molto ben tollerato e sicuro: riduce il rischio di pericolose ipoglicemie ed è addirittura un alleato – contrariamente ad altri – nella perdita di peso. Un altro aspetto molto importante e innovativo è la modalità di somministrazione: il farmaco è caricato in un “penna” discreta e comoda da portare con sé e semplice da usare, costruita in modo che l’ago non si veda per togliere la paura anche ai più timorosi. La dose di farmaco è fissa e questo libera anche dalla necessità di calcolare la quantità di prodotto in base all’attività svolta, ai pasti consumati o ai valori di glicemia, come invece accade con l’insulina; per erogare la dose, basta togliere il tappo, poggiare lo strumento perpendicolarmente sull’addome e premere il pulsante. Si aspettano pochi secondi; una volta effettuata l’iniezione, il minuscolo ago indolore si ritrae automaticamente così da non vederlo neppure per un attimo: si tratta perciò di una somministrazione automatica, che può semplificare notevolmente la gestione del diabete. Inoltre, questi semplici gesti andranno ripetuti appena una volta alla settimana, quattro in un mese: un appuntamento facile da ricordare e un impegno semplice da mantenere anche per i meno motivati alla cura o per i più spaventati dai farmaci”.

I candidati ideali all’uso di questo prodotto sono le persone con diabete che non riescono a tenere sotto controllo la glicemia nonostante la dieta, il movimento e l’uso di ipoglicemizzanti orali: si stima che si tratti di circa un milione di italiani, tutti ad alto rischio di complicanze dovute al mancato o insufficiente compenso glicemico raggiunto.

“Oggi i farmaci incretinici sono utilizzati dal 3-4% dei diabetici – riprende Giorgino –. Si tratta di una percentuale circa otto-dieci volte più bassa della quota di pazienti che potrebbe trarne i maggiori vantaggi. Con l’arrivo di un prodotto di estrema semplicità d’uso, che può incrementare notevolmente l’aderenza al trattamento, è auspicabile che l’impiego possa aumentare: se valutassimo nel lungo periodo il rapporto costo beneficio di una terapia che, accanto a un’ottima efficacia, riduce gli effetti collaterali più seri come le ipoglicemie, e soprattutto è talmente ben accetta da venire finalmente assunta a dovere, ci accorgeremmo che trattare il diabete costa meno che gestirne complicanze, ricoveri, eventi avversi. La nuova penna con dulaglutide è da utilizzare già a partire dal fallimento del primo farmaco orale, evitando la somma di compresse difficile da gestire: gli studi clinici dimostrano che al ridursi della frequenza di somministrazione dei medicinali aumenta l’aderenza alle cure, per un controllo sempre più efficace del diabete. Una piena accettazione della terapia è infatti imprescindibile, trattandosi di una malattia che resta comunque cronica: oggi, dei circa 2 milioni di diabetici in terapia con ipoglicemizzanti orali, il 40-50% la segue non correttamente, mettendo in pericolo la propria salute. Degli 800 mila pazienti in cura con insulina oltre la metà ‘dimentica’ la dose giornaliera una o più volte alla settimana e uno su quattro abbandona del tutto la terapia, esponendosi ad un elevato rischio di complicanze. Ogni venti minuti un diabetico muore per le conseguenze di un trattamento malgestito: l’aspettativa di vita per questi pazienti è tuttora di 5-10 anni inferiore alla norma, ma potrebbe allinearsi a quella della popolazione generale con terapie adeguate, semplici da seguire e in grado di superare le barriere anche psicologiche spesso presenti nel paziente”.

 

da AboutPharmaOnline