Effetti degli interventi per la cura del disturbo depressivo maggiore e dei sintomi depressivi nei pazienti con diabete mellito: una rassegna sistematica con meta-analisi.

La prevalenza di depressione nelle persone con diabete è significativa e ha un impatto negativo sullo stato di benessere e sul controllo glicemico.Questa rassegna e meta-analisi di numerosi studi sul tema suggerisce che i migliori risultati per il trattamento della depressione sia nel diabete di tipo 1 che 2 si

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L’insulina glargine non aumenta i rischi per il cuore

Iniezioni giornaliere di insulina glargine, somministrate a partire dalle fasi iniziali di diabete di tipo 2, non aumentano né riducono il rischio di attacchi cardiaci, di ictus, cancro, o mortalità determinata da eventi cardiovascolari. Sono questi i risultati dello studio Origin (Outcome Reduction with Initial Glargine Intervention), presentati al congresso dell’American Diabetes Association, che è concluso ieri

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Linagliptin: migliore controllo dell’ipoglicemia e diminuzione dell’albumina

Nuovi studi su linagliptin e buone notizie per i pazienti affetti da diabete di tipo 2: secondoi risultati di un’analisi post-hoc, presentati alla 72a edizione annuale delle Sessioni Scientifiche dell’ADA (American Diabetes Association) che si conclude oggi a Philadelphia, il farmaco sarebbe associato non solo a miglioramenti della glicemia, ma

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Sanofi, in arrivo nuove opportunità di cura per il diabete

In arrivo nuove opportunità di cura per i pazienti con diabete. La novità si chiama lixisenatide. Sanofi ha annunciato in questi giorni a Philadelphia (Pennsylvania, Usa), durante il congresso dell’American Diabetes Association in corso fino a oggi, i dati che dimostrano come questo medicinale, assunto una volta al giorno in combinazione con insulina basale più

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Sei milioni di italiani sono «grassi dentro»

Sono magri, non hanno mai avuto problemi con la bilancia. Eppure sono “metabolicamente obesi”: hanno troppi grassi nel sangue pur essendo normopeso, principalmente perché sono pigri e non fanno alcuna attività fisica. Succede a circa sei milioni di italiani, stando alle stime della Società Italiana di Prevenzione Cardiovascolare, che durante l’ultimo

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