Non sempre invalidità ed handicap vanno di pari passo.

 

D:

Gentile avvocato, sono malato diabetico.

Ho letto da più parti che chi è ammalato di diabete ha diritto ad usufruire della legge 104/92. Ho cercato di capire a quali requisiti la commissione INPS facesse riferimento al fine di stabilire se assegnare il comma 1 o il comma 3 (per cui si possono richiedere al proprio ente pubblico i tre giorni al mese). Ebbene, non li ho trovati da nessuna parte, per cui mi sono fatto l’idea (giusta o sbagliata?) che le commissioni hanno un ampio margine di discrezionalità.

Ho letto che le percentuali di invalidità per diabete sono tre e che la fascia III (codice 9310 “Diabete con mediocre controllo metabolico e iperlipidemia o con crisi ipoglicemiche frequenti nonostante terapia”) prevede una percentuale di invalidità dal 51% al 60%).

Tutti gli articoli del web che ho letto enfatizzano il fatto che, dal 2018, basta aver riconosciuta una invalidità superiore al 41% per usufruire delle agevolazioni (in primis i 3 gg al mese) della legge 104/92.

Io ho avuto riconosciuta una invalidità civile del 74% e mi è stato dato il comma 1 della legge 104.

Avendo, la struttura diabetologica che mi segue, fatta una certificazione che così recita:”Il pz è affetto da diabete mellito tipo 2 in fase di mediocre compenso metabolico, complicato da microangiopatia (retinopatia diabetica), obesità di 3° grado, dislipidemia, cardiopatia ipertensiva, presenza di microalbuminura”, ho fatto ricorso al giudice del lavoro e sono stato convocato per visita dal CTU (il 28 c.m.).

Dalla certificazione del diabetologo è evidente che la classe di diabete è definita dal codice fascia 9310 (51-60%). Come mai, allora, il comma 1? Non ho diritto al comma 3 e usufruire delle agevolazioni previste?

Grazie anticipatamente per la Sua disponibiltà.

C. A.

 

R:

Gentile C.
non sempre invalidità ed handicap vanno di pari passo. 
Mentre la prima misura il grado di capacità persa rispetto alla totale validità, la seconda non ha tabelle, né misura, né percentuali. 
La connotazione di gravità,  secondo la dizione dell’art 3 comma 3 della legge 104/1992, viene riconosciuta quando la minorazione, singola o plurima, ha ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione.
In questi caso l’handicap assume la connotazione di gravità.
Pur in presenza di un quadro complessivo serio, evidentemente la commissione ha ritenuto, indipendemente dalla percentuale di invalidità accordata, che non si sia ridotta la Sua autonomia personale e che Lei non abbia bisogno di assistenza.
Sul web si leggono tante cose, che spesso non coincidono con il mondo reale e con ciò che invece stabilisce la legge.
Io Le auguro che il Giudice, proprio applicando la legge al caso concreto, possa riconoscerLe anche l’handicap con connotazione di gravità, che non viene, come spesso si afferma, concessa solo perché si è dichiarati invalidi.
Cordialità.

Avv. Umberto Pantanella