Le apnee insidiose dei diabetici

Per chi soffre di diabete di tipo 2 non è detto che la notte sia sempre contraddistinta da una dormita sana e riposante. Il loro sonno sarebbe disturbato con più frequenza, rispetto a quello delle persone sane, da apnee notturne e questo provocherebbe anche effetti negativi sulla loro salute. La ricerca in questione è stata presentata da alcuni ricercatori americani nel corso del meeting annuale dell’Associated Professional Sleep Societies e fin qui conferma in realtà quanto già rilevato da altri studi. La difficoltà ad avere un riposo poco soddisfacente non è nuova nei diabetici anche quando a esserne responsabili sono proprio le apnee ostruttive del sonno. Questo però è il primo studio che rintraccia in questi pazienti un legame tra il disturbo notturno e l’eccessivo desiderio di assumere carboidrati.

CARB CRAVING – Tutto si basa sulla considerazione di un ristretto gruppo di 55 sessantenni, oltre la metà dei quali diabetici. Mahmood Siddique, docente di medicina al Robert Wood Johnson Medical School del New Jersey e principale autore della ricerca, ne ha valutato il regime alimentare e la qualità del sonno sondando la presenza o meno di apnee notturne. Dai dati è emerso non solo che oltre l’80 per cento dei diabetici soffriva di questi disturbi del riposo, ma anche che in questi casi la tendenza a un consumo eccessivo di carboidrati, all’inglese “carb craving”, era più che doppia rispetto a quella ravvisata nei pazienti che riposavano indisturbati. In altre parole chi soffriva di diabete e anche di apnee notturne bramava con maggiore intensità biscotti, pane, pasta e altri cibi ricchi di carboidrati, alimenti che questi pazienti dovrebbero consumare con particolare accortezza poiché fonti di zucchero e quindi in grado di alterarne la glicemia. «Il nostro studio non individua certo una relazione causa-effetto tra apnee notturne e “carb craving” – spiega Siddique -, ma l’influenza che la cattiva qualità del sonno può avere sugli equilibri ormonali che regolano l’appetito, già evidenziata in altre ricerche, potrebbe contribuire a spiegare i dati che abbiamo raccolto».

NEUROPATIA PERIFERICA – Dalle pagine dell’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine emerge però anche un’altra associazione tra le apnee notturne e un tipico disturbo che affligge i diabetici: la neuropatia periferica. Secondo uno studio condotto da Abd Tahrani, endocrinologo presso l’Università inglese di Birmingham, questa patologia che coinvolge i nervi presenti a livello delle estremità degli arti, colpirebbe con percentuali più elevate chi soffre anche del disturbo del sonno in questione. In un gruppo di oltre 230 pazienti diabetici considerati, soffriva di neuropatia periferica, con quindi formicolii e dolori alle estremità degli arti, circa il 60 per cento di chi manifestava anche apnee notturne contro il 27 per cento di chi invece non presentava interruzioni del respiro durante il sonno. Non solo, l’entità dei sintomi legati alla neuropatia sembrava andare di pari passo con una maggiore gravità delle apnee. «Non conosciamo di preciso quali siano le motivazioni alla base di questa correlazione – puntualizza Tahrani -, ma l’infiammazione e lo stress ossidativo associato alla temporanea mancanza di ossigeno che si ha durante le apnee potrebbero avere un ruolo nello sviluppo e nell’aggravarsi della neuropatia periferica, ma occorreranno altri studi per saperne di più».

APNEE FATTORI DI RISCHIO – Molte patologie collaterali che colpiscono i pazienti diabetici possono non favorire un buon riposo, ma una cattiva qualità del sonno data da apnee ostruttive notturne sembrerebbe avere effetti negativi sulle condizioni dei pazienti stessi. Durante questo particolare disturbo la momentanea ostruzione delle vie aeree, oltre a un sonno non riposante, causa anche un rifornimento di ossigeno intermittente che, secondo molti studi, si ripercuote negativamente sulla salute, specialmente quella cardiovascolare. Tale effetto negativo sembrerebbe ancora più accentuato in chi già soffre di diabete mellito di tipo 2. Ecco perché gli esperti auspicano che le apnee ostruttive notturne vengano considerate con più convinzione come fattori di rischio per i diabetici e che i medici pongano più attenzione all’eventuale presenza di questo disturbo spesso non prontamente diagnosticato.

 

 

di Cristina Gaviraghi

 

da Corriere della Sera – Cardiologia