Ipoglicemia notturna ed attività fisica nei bambini con diabete 1.

Le ipoglicemie notturne nei diabetici rimangono molto spesso non rilevate ed asinotmatiche. La prevenzione di tali eventi è davvero importante per lo stato di salute generale e la prevenzione delle complicanze. Frequenti ipoglicemia notturne compromettono le prestazioni durante il giorno e sono spesso associate a pericolosi andamenti altalenanti della glicemia ed a frequenti azioni di correzione. 
E’ stato più volte rilevato che l’incidenza di questi fenomeni è molto più elevata nei bambini che negli adulti, tuttavia molti sono i fattori che possono entrare in gioco e la cosa è davvero difficile da razionalizzare.

Il gruppo della Dottoressa Sara Bachmann, della sezione di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Universitario di Basilea (Svizzera), si è concentrata in un importante studio sulla valutazione della frequenza e della durata delle ipoglicemie notturne nei bambini T1D, e di stabilire i maggiori fattori di rischio per tali eventi [Nocturnal Hypoglycemia and Physical Activity in Children With Diabetes. Diabetes Care 2016].

Poichè l’ipoglicemia si associa all’attività, l’influenza dell’attività fisica è stata studiata mediante la combinazione di misurazioni del glucosio con la variazione dei valori nel tempo. 
Sono stati inclusi nello studio un totale di 60 bambini con T1D (diagnosticati oltre i 6 mesi). Di questi, i dati provenienti da 51 soggetti (29 maschi, 22 femmine; di età compresa tra 2-17 anni; HbA1c 8.1 (+/- 1.5%) erano completi e sono stati analizzati. 
36 bimbi ricevevano iniezioni multiple (terapia MIT), e 15 erano microinfusi (terapia CSII). Nell’analisi sono state presi in considerazione i diversi tipi di insulina.
I piccoli assieme ad i loro genitori hanno annotato tempo di sonno e sintomi di ipoglicemia notturna, valutata come livelli di glucosio inferiori a 67 mg/mL. In base a rilevazioni e metodochie standardizzate, si sono fatti tre gruppi di attività fisica, distinti in alta (VPA, > 4,000 conteggi), moderata (MVPA, > 2,000 conteggi), e bassa (< 2,000 conteggi).

Questi i risultati:
– Nel complesso , si sono rilevati 128 episodi di ipoglicemia notturna. Solo 8 sono risultati sintomatici. 
– Ci sono stati 97 notti (il 32,7 % ), in cui uno o più episodi di ipoglicemia si sono verificati. 
– La dirata dell’ipoglicemia è variata da 10 min a 665 min. 
– Il 36% degli episodi è durato 1 h, il 34% 1-3 h , il 24% 3-6 ore, ed il 6% oltre le 6 h.
– La frequenza dell’ipoglicemia è risultata fortemente e negativamente correlata ai valori di HbA1c (-0.32).

L’attività fisica durante il giorno è stata il primo fattore associato in modo determinante alle ipoglicemie notturne. 
1 h di MVPA aumentava il rischio di ipoglicemia notturne del 58 %, ed 1 h di VPA di ben l’82 %!
Il rischio di ipoglicemia notturna è stato aumentato di 2,5 volte quando i bimbi andavano a dormire con una glicemia inferiore a 100 mg/mL (Fig.1).

Sorprendentemente, l’ipoglicemia notturna non era però correlata con l’età, il dosaggio dell’insulina, il tipo di trattamento (MIT vs. CSII), o la durata del diabete.

In sintesi, i dati hanno evidenziato che nei bambini con diabete l’ipoglicemia notturna è molto frequente, prevalentemente asintomatica, e spesso purtroppo prolungata per ore. 
Due forti fattori di rischio sono maggiormente correlati alle ipoglicemie notturne, il valore glicemico al momento di andare a letto e l’attività fisica.
Anche brevi periodi di attività fisica intensa comportano una prolungata ed asintomatica incidenza di ipoglicemie notturne. 
Con ogni aumento di 60 min di attività, vi è un 60-80% in più di rischio di ipoglicemia.

Bambini con il diabete vanno sempre incoraggiati a praticare sport ed attività. Tuttavia ci deve essere maggiore attenzione a prevenire fenomi di ipoglicemia, in particolare dirante le ore notturne.
Un’accortezza semplice è quella di mettere i bimbi a letto con glicemia non inferiore a 100 mg/mL. Questo può nel tempo più che dimezzare il numero delle ipoglicemie notturne.
Bisognerebbe ripetere possibilmente il test di glucosio nel sangue durante la notte o meglio usare un idoneo sensore, soprattutto quando il bimbo fa attività intensa durante il giorno.
Infine, dovrebbe essere obbligatorio istruire i bambini ed i loro genitori a mantenere elevata l’assunzione di carboidrati, soprattutto dopo l’esercizio fisico, adattandoli al meglio al dosaggio dell’insulina.

 

di Gianpiero Garau