Il diabete falsa i test dell’etilometro

 Denuncia dell’associazione sarda che raggruppa le persone affette da questa patologia: «Il diabete falsa i test dell’etilometro»
Il consiglio: meglio portarsi dietro un certificato medico.

I test effettuati con l’etilometro su automobilisti diabetici potrebbe essere falsato. Lo denuncia l’Associazione sarda diabete mellito.
L ‘etilometro in uso alle forze dell’ordine potrebbe falsare il risultato se l’esame viene fatto a un diabetico in cura con l’insulina. Colpa dell’elevata produzioni di alcuni composti organici (i chetoni) che, a quanto pare, sballerebbero l’apparecchiatura. A denunciarlo è Michele Calvisi, presidente dell’Associazione diabete mellito Sardegna (Adms) che ha segnalato l’episodio accaduto nei giorni scorsi ad uno dei suoi soci.

IL CASO

«È stato sottoposto a test dell’etilometro in seguito ad un lieve tamponamento», racconta, «il giovane ha avuto una giornata sportivamente attiva, con tre situazioni di leggere ipoglicemie e con la conseguente assunzione di zuccheri e carboidrati con dei panini. Al momento dell’esame gli è stato riscontrato un indice di 2,04 e, dieci minuti dopo, 2,2 nel controesame. A fronte di questi risultati inaspettati e sorprendenti, anche perché come minimo avrebbe dovuto stentare persino a rimanere in piedi in caso di ebbrezza, ha richiesto insistentemente alla pattuglia di poter effettuare subito un prelievo del sangue in ospedale, per dimostrare che non aveva bevuto». Un livello, quello indicato dall’esame, tra i più alti previsti dal Codice della Strada che comporta sanzioni anche fino a 6 mila euro, il possibile arresto fino ad un anno e la sospensione della patente fino a due anni. Nonostante la richiesta del giovane (di cui l’associazione ha chiesto di proteggere l’identità), gli uomini delle forze dell’ordine non avrebbero accordato l’autorizzazione a fare l’esame in ospedale, provvedendo invece alla denuncia.

LA POLEMICA

Ora l’associazione darà assistenza anche legale al ragazzo, ma intanto è già scoppiata la polemica. «Siamo indignati e delusi, anche perché è già accaduto in passato anche ad una ragazza che poi ha vinto la causa», prosegue Calvisi, «non è possibile che le forze dell’ordine a cui spetta l’accertamento del valore alcolico non conoscano lo strumento che usano e, di conseguenza, procedano anche quando non è giusto. Gli etilometri, sia quelli professionali che gli altri, rilevano la percentuale di etanolo presente nell’espirato, ma hanno delle controindicazioni indicate dalle stesse case produttrici». Una di queste, a quanto pare, riguarda proprio i diabetici. «In presenza della patologia diabete mellito insulino dipendente», afferma il presidente dell’Adms, «la produzione di chetoni può determinare il reflusso di aria gastrica in bocca contenente alcol in quantità maggiore a quella realmente presente in circolo e pertanto il risultato del test in tale condizione sarà sicuramente falsato». Necessario, dunque, portarsi sempre a presso un certificato medico da consegnare alle forze di polizia in caso di controllo, almeno per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese.

 
 
La Stradale.

Il parere del comandante provinciale

«Apparecchi provati dal ministero»

«L’etilometro utilizzato dalle forze di polizia è omologato e viene periodicamente controllato al centro prove del ministero dei Trasporti. E per quel che ci risulta non ha indicazioni segnalate sul diabete». A parlare è Lucio Aprile, comandante della Polizia stradale di Cagliari. «certo», prosegue il dirigente, «che in caso di certificato medico che attesti la patologia, i nostri agenti prenderanno sicuramente in considerazione l’eventualità  di un ulteriore accertamento. I controlli con l’etilometro sono indispensabili in un’ottica di prevenzione».

La macchinetta non è infallibile, anche perchè ci sono alcuni fattori che possono influire sul risultato del test. «Proprio per questa ragione», assicura Aprile, «i nostri agenti attendono tra i dieci e i quindici minuti prima di effettuare l’accertamento e, di seguito, altri quindici minuti per il controesame. Così si evitano errori: la guida in stato di ebbrezza è sempre un reato penale, ma le sanzioni sono legate al livello di tasso riscontrato». Va ricordato inoltre, conclude Aprile, che in caso di diabete mellito, «la patente può essere rilasciata o rinnovata solo in casi eccezionali e a seguito di un parere medico». 

 Il medico

«Non è detto che il problema si verifichi»
«Non so se effettivamente il diabete possa falsare gli etilometri, ma certamente è vero che una delle forme può provocare la chetosi, ovvero l’aumento di una serie di acidi, come l’acetone o l’acido idrossibutirrico, proprio per l’assenza di insulina nell’organismo. Non potendo utilizzare zuccheri, allora vengono usati gli acidi grassi del corpo». Marco Songini, primario della diabetologia del Brotzu, è uno dei massimi esperti nell’Isola della malattia che colpisce un gran numero di sardi. «Siamo al secondo posto al mondo», prosegue, «con duecento nuovi diabetici ogni anno solo tra i ragazzi».
L’esperto conferma che una forma della malattia può provocare la presenza di chetoni acidi nell’alito, ma non si spinge oltre. «Non posso dire se influisca o meno sugli etilometri», ribatte, «ma di sicuro posso dire che è un’ipocrisia ritenere che oggi la persona diabetica debba avere limitazioni per il rilascio e il rinnovo della patente. I pazienti sono molto controllati e le terapie consentono aspettative di vita impensabili sino a pochi decenni fa. Ci sono nazioni, come ad esempio il Canada, dove un diabetico può lavorare nelle compagnie aeree e pilotare i 747 con centinaia di passeggeri. L’importante, ovviamente, è che si tengano sempre estremamente sotto controllo». 

FRANCESCO PINNA   
L’UNIONE SARDA di  Venerdì 07/08/2009        
Cronaca di Cagliari