Il cattivo sonno dei piccoli diabetici

Una notte passata a rigirarsi nel letto o caratterizzata da un sonno leggero e frammentato, lascia a chiunque strascichi di stanchezza e sonnolenza. Nei giovani che soffrono di diabete però, ci potrebbero essere anche altre conseguenze più serie, come la difficoltà a controllare i livelli di glucosio nel sangue. A rivelare questa possibilità sulla rivistaSleep, sono alcuni ricercatori della University of Arizona di Tucson.

LO STUDIO – Psicologi, endocrinologi ed esperti di disturbi del sonno, sotto la guida di Michelle Perfect, ricercatrice presso l’università americana, hanno valutato la qualità del riposo, con i suoi risvolti psicologici e comportamentali, di una cinquantina di pazienti tra i 10 e i 16 anni con diabete di tipo1, il cosiddetto “diabete giovanile”. Parallelamente sono stati poi eseguiti degli esami per misurare la presenza di emoglobina glicata, un indice del controllo della glicemia nel sangue. I dati ricavati dalla polisonnografia parlavano chiaro: i ragazzini diabetici passavano minor tempo, circa il cinque per cento in meno rispetto ai loro coetanei sani, nella fase più profonda del sonno. Nelle loro notti aumentava invece il periodo di sonno leggero. A disturbare poi le dormite dei piccoli diabetici ci pensavano anche le apnee notturne, brevi interruzioni del respiro durante il sonno, di cui risultava soffrire circa un terzo dei bambini in questione. «Abbiamo visto che a una bassa qualità del riposo – spiega la Perfect – corrispondevano difficoltà comportamentali, scarsi risultati scolastici e anche dei più alti livelli di glucosio nel sangue».

GLICEMIA E SONNO – Una notte insonne o comunque poco rilassante, porta a irritabilità, stanchezza e sonnolenza durante il giorno, e non è difficile credere che il rendimento sui banchi di scuola possa risentirne. Un po’ meno immediato è il legame tra cattiva qualità del sonno e controllo glicemico. In realtà però già altri studi in passato hanno sondato l’argomento e trovato dei dati a suo supporto. Si tratta di ricerche in cui è stato evidenziato ad esempio, un rischio aumentato di oltre due volte di contrarre diabete di tipo 2, in adulti che soffrono di apnee notturne rispetto a persone che invece hanno un sonno regolare. Inoltre un riposo insufficiente è stato associato a una diminuzione della sensibilità delle cellule all’insulina e quindi a una regolazione della glicemia non ottimale. «La nostra ricerca – puntualizza l’esperta americana – porta però l’attenzione su chi soffre di diabete giovanile. Spesso i ragazzi diabetici, pur seguendo tutte le raccomandazioni del caso, faticano a ottenere un buon controllo glicemico, e la ragione potrebbe risiedere in un sonno non adeguato».

RIPOSO E SALUTE – Dormire male abitualmente, lascia strascichi negativi sulla salute in generale ormai confermati da vari studi. I disturbi del sonno sono stati associati a patologie della sfera psichica come la depressione, a disturbi cardiovascolari come ipertensione, ictus, insufficienza cardiaca e anche a diabete e obesità. Tale relazione è poi come un cane che si morde la coda: se un cattivo sonno può far aumentare i chili di troppo è anche vero che un girovita esagerato non fa dormire in modo rilassato e un analogo ragionamento potrebbe essere fatto con i disturbi a cuore e arterie. Le ricerche proseguono per delucidare i motivi alla base di questi legami, ma quel che pare sempre più rilevante, è il ruolo che il sonno ha nell’influenzare certi equilibri ormonali e i meccanismi alla base dell’infiammazione e del metabolismo. Un riposo sregolato o interrotto da apnee che causano un apporto di ossigeno intermittente, porterebbe a una cattiva regolazione di questi processi. Gli esperti infatti, insieme a una corretta alimentazione e a una regolare attività fisica, per stare in salute raccomandano anche una buona e sana dormita che duri almeno sette ore.

 

di Cristina Gaviraghi

da Corriere.it