Esami strumentali nelle persone con diabete. Le indicazioni SID

La Sid (Società Italiana di Diabetologia), in questi giorni a Riccione per il congresso nazionale ‘Panorama Diabete, da anni effettua il monitoraggio dei flussi amministrativi (ricoveri ospedalieri, prescrizioni di esami e di farmaci) di un campione di oltre mezzo milione di persone con diabete.

Da questa analisi emergono dati interessanti, di vita reale, su come vengono assistiti gli italiani con diabete e quanto costa curarli. La spesa è impressionante (soprattutto se il dato desunto dalle tariffe viene corretto per i costi reali che sono maggiori di quelli virtuali) ed è in larga parte attribuibile ai ricoveri ospedalieri, a loro volta causati dalle complicanze della malattia. Una parte della spesa (il 10-15 per cento) è però attribuibile agli esami di laboratorio e strumentali prescritti nel territorio da medici di famiglia e da specialisti di tutte le discipline.

“L’osservatorio CINECA-SID ARNO nel report pubblicato a fine 2015 – ricorda il professor Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia – indicava per le persone con diabete una spesa media pro capite di 520 euro per visite specialistiche ed esami diagnostici. Nel 2007 la spesa per queste voci era di 387 euro e nel 2012 di 471 euro.

E’ dunque in evidente crescita. Moltiplicando questa cifra per i 3.500.000 diabetici ‘certi’ (cioè che hanno avuto almeno una ricetta/prestazione/ricovero per diabete) la cifra totale delle prestazioni specialistiche e diagnostiche risulta pari a 1,8 miliardi/anno. Andando a valutare criticamente questa montagna di prescrizioni emerge una frequente inappropriatezza soprattutto in difetto. “La stima delle persone con diabete che non si sottopongono regolarmente agli esami di screening – prosegue il professor Giorgio Sesti – è naturalmente molto difficile. Sappiamo da dati ARNO e dagli Annali AMD che dal 50 al 70 per cento dei pazienti con diabete di tipo 2 è abitualmente seguito presso i Servizi di Diabetologia in modo esclusivo o in gestione integrata con il medico di famiglia. Sono certo che presso i Servizi di Diabetologia gli screening vengano eseguiti regolarmente. Il problema dunque riguarda principalmente le persone con diabete non assistite presso i centri diabetologici, cioè circa il 40-50 per cento del totale dei diabetici che potrebbe non sottoporsi ad una programma di screening periodico regolare”.

Sia lo spreco che la mancata effettuazione degli esami di screening dovrebbero dunque essere corrette. Consapevole che ottimizzare l’uso delle risorse è l’unico modo di poter garantire alle persone con diabete l’accesso all’innovazione in campo diagnostico e terapeutico, la Sid, dopo il documento sull’appropriatezza prescrittiva degli esami di laboratorio, ha deciso di redigere un position statement sull’appropriatezza delle prescrizioni degli esami strumentali alle persone con diabete, principalmente in relazione alla diagnosi, allo screening e al monitoraggio delle complicanze diabetiche. L’obiettivo è fornire raccomandazioni solide, sostenute da prove scientifiche e dirette ai diabetologi, agli specialisti di altre discipline e ai medici di famiglia.

 

da Salute Domani