Diabete tipo 1, adiponectina nelle urine predittiva di progressione verso la nefropatia diabetica

In uno studio appena pubblicato su Diabetes Care, l’adiponectina urinaria si è rivelata un forte fattore predittivo indipendente di progressione della nefropatia diabetica da una macroalbuminuria a una malattia renale in stadio terminale nei pazienti con diabete di tipo 1.

Secondo gli autori, coordinati da Nicolae M. Panduru, dell’Università di Bucarest, in Romania, i risultati sull’adiponectina urinaria (uADP) offrono un vantaggio predittivo aggiuntivo rispetto ai biomarcatori attualmente disponibili, come la velocità di escrezione dell’albumina (AER) e la velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR).

“Da un punto di vista clinico, questi risultati sono importanti perché il rischio di progressione verso la fase terminale della nefropatia nei pazienti con diabete di tipo 1 non è facile da valutare sulla base della velocità di escrezione dell’albumina o della velocità di filtrazione glomerulare stimata, date le limitazioni di ciascuna delle due misure” scrivono i ricercatori.

Per arrivare a queste conclusioni, la Panduru e i colleghi hanno misurato i valori di adiponectina urinaria in 2090 pazienti con diabete di tipo 1m seguiti per una media di 5,8 anni, e in 111 persone non diabetiche.

I ricercatori hanno definito la progressione come una variazione dell’albuminuria, sulla base della velocità di escrezione dell’albumina verso uno stadio più avanzato o lo sviluppo di una nefropatia in stadio terminale. Per valutare il valore predittivo dell’adiponectina urinaria ai fini della progressione della nefropatia diabetica hanno quindi utilizzato diversi metodi statistici.

L’adiponectina urinaria si è dimostrata un fattore predittivo indipendente di progressione verso la nefropatia in stadio terminale (HR = 1,6; P  < 0,001), con una capacità predittiva superiore a quella della velocità di escrezione dell’albumina (P = 0,04) e altrettanto buona quanto quella della velocità di filtrazione glomerulare stimata (P = 0,79).

Inoltre, ha mostrato di aggiungere un valore predittivo significativo se utilizzata assieme alla velocità di escrezione dell’albumina con due diversi metodi statistici (P < 0,0001 e P = 0,03) e un risultato analogo si è ottenuto aggiungendola alla velocità di filtrazione glomerulare stimata (P < 0,0001 e P < 0,001).

Il controllo glicemico, il danno tubulare e la velocità di escrezione dell’albumina sono risultati determinanti comuni dell’adiponectina urinaria.

“Nei pazienti con diabete di tipo 1 e macroalbuminuria, l’adiponectina urinaria non è solo un forte predittore indipendente di progressione della nefropatia diabetica verso uno stadio terminale, ma offre anche un beneficio predittivo aggiuntivo significativo se utilizzata assieme alla velocità di escrezione dell’albumina o alla velocità di filtrazione glomerulare stimata” scrivono gli autori.

Questo, ipotizano, “potrebbe essere dovuto al fatto che l’adiponectina urinaria è correlata ai fattori di rischio riconosciuti di progressione della nefropatia diabetica, come il danno glomerulare, la disfunzione tubulare e il controllo glicemico, nonché altri fattori importanti per tale progressione come la cachessia”

N.M. Panduru, et al. Urinary Adiponectin Is an Independent Predictor of Progression to End-Stage Renal Disease in Patients With Type 1 Diabetes and Diabetic Nephropathy. Diabetes Care. 2015; doi:10.2337/dc14-2276.
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Da PHARMASTAR