Diabete: oltre 3 milioni in Italia

Con oltre 250 milioni di persone colpite nel mondo, almeno tre milioni in Italia, il diabete di tipo 2 e’ considerato una vera e propria epidemia. Il numero dei casi, infatti, e’ in costante aumento e sono ormai migliaia le persone malate che pero’ non sanno ancora di esserlo. “In Italia – spiega il professor Gianni Tognoni, direttore dell’Istituto Mario Negri Sud – ogni anno 250 mila persone sviluppano il diabete, mentre e’ molto piu’ alto (si stima 1,5 milioni) il numero di coloro che sono ad altissimo rischio e non sono ancora stati identificati”. Di questi dati e del ruolo fondamentale dell’opera di profilassi, si e’ parlato a Roma nell’ambito di un incontro che ha coinvolto numerosi esperti di diabete e di prevenzione cardiovascolare. L’arma piu’ efficace per combattere il diabete resta la profilassi. Anche i soggetti a maggiore rischio di sviluppo della malattia, tra i quali i pazienti con ridotta tolleranza al glucosio, gli obesi e i soggetti con parenti diabetici, possono prevenire la malattia semplicemente cambiando o almeno regolando il proprio stile di vita. Evitare il fumo, praticare attivita’ fisica con regolarita’, rispettare una dieta equilibrata per mantenere il peso corporeo entro la norma. Per chi e’ gia’ diabetico, oltre ad uno stile di vita piu’ sano, e’ spesso necessario abbinare un’adeguata terapia farmacologia. “Il paziente affetto da questa patologia – spiega Tognoni – va considerato ad alto rischio cardiovascolare, basti pensare che il 70% dei decessi nei diabetici e’ dovuto a questo squilibrio”. Quando pero’ le modifiche allo stile di vita e all’alimentazione non sono sufficienti, ecco che viene in aiuto la farmacoterapia. Recentemente sono stati presentati all’American College di Atlanta i risultati di “Navigator”, uno studio internazionale che ha valutato oltre novemila pazienti con ridotta tolleranza al glucosio, considerata una condizione pre-diabetica. “L’interesse dello studio ‘Navigator’ – dichiara Tognoni, membro dello Steering Committee – e’ proprio l’aver documentato per la prima volta che un trattamento con un farmaco non “per il diabete” ma normalmente utilizzato per il controllo dell’ipertensione (il Valsartan), puo’ anche ridurre del 14% il passaggio da una situazione di rischio di malattia diabetica allo stato di diabete conclamato”. I dati, pubblicati sul New England Journal of Medicine, offrono indicazioni utili per il trattamento di pazienti affetti da ipertensione e a rischio di sviluppare il diabete. “Valsartan” ha dimostrato di ridurre anche l’insorgenza di nuovi casi di diabete

 

AGI